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Sul Manifesto del 19 Aprile 2009, a pag. 9, un vostro giornalista, Danilo Zolo, spiega la sua visione del conflitto mediorientale in un articolo dal titolo "Israele, prime rappresaglie". L'articolo conclude con la frase "Il terrorismo suicida è un'opzione realistica". Io non so se c'è un altro giornalista in Italia che scrive bene del terrorismo. Dategli il premio, a quel signore, per essere il primo giornalista che appoggia razionalmente il terrorismo. Il terrorismo è la guerra del futuro, quella da cui non abbiamo ancora imparato a difenderci, quella per cui dovremmo stare attenti ad ogni borsa lasciata abbandonata in una stazione, quella in cui dovremmo controllare i bagagli di chiunqure sale sul treno, e verificare che il tuo vicino, quando scende, si prenda con se la borsa che aveva portato su, il terrorismo è un movimento in cui dei fanatici convincono con il lavaggio del cervello dei poveri ragazzi disadattati mentalmente che per raggiungere il Nirvana basta farsi esplodere in mezzo agli infedeli. Scusate, ma ho osato vivere in Israele per 15 anni, e so cosa vuol dire. State continuando a "pisciare controvento": appoggiate i governi più fascisti e deleteri del pianeta, gli integralisti islamici, che da anni vogliono islamizzare il mondo intero e lo dichiarano apertamente. Ma è possibile che non vi rendiate conto della somiglianza storica con quel tedesco coi baffetti di 80 anni fa che voleva tutti biondi con gli occhi azzurri? Ma cosa deve ancora succedere perchè la sinistra si renda conto che non è un problema di 100 chilometri quadrati di territori occupati rimasti in attesa di giudizio, ma è tutta una bufala usata dai media islamici per fomantare l'odio delle masse islamiche contro il "nemico comune", lo Stato degli ebrei? Insomma, là in Iran c'è un tizio dal nome impronunciabile che sta dichiarando che vuole cancellare dalla faccia della terra un intero stato, che vuole farlo con l'arma atomica, che festeggia per la riuscita e lo sviluppo della sua tecnologia nucleare, e che finanzia Hamas, unico partito al mondo che inizia e finisce il suo programma con un unico scopo: la distruzione di un altro stato. E che pensate, che Ahmadinejad sia un piccolo Totò mediorientale, e Haniye l'Alberto Sordi di Gaza? Saluti Gabriele Levy |
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