domenica 24 novembre 2024
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Le "aperture" di Hamas
Spettabile Redazione,
 

a proposito delle «aperture di Hamas che sono molto interessanti» a detta del Professor Prodi, il sito www.israele.net riporta alcune dichiarazioni di autorevoli (nel loro campo) membri della benemerita organizzazione terroristica, contenute in YnetNews del 17.04.06, in séguito al recentissimo criminale attentato compiuto a Tel Aviv:

 

 

Khaled al-Batash, alto esponete della Jihad islamica palestinese: «Benediciamo il coraggioso popolo palestinese per questa operazione, il cui autore è riuscito ad infiltrarsi attraverso i posti di blocco e le fortificazioni dell’occupante sionista».

 

 

Sami abu-Zohari, portavoce di Hamas: «Il nostro popolo sta combattendo per difendersi e a tale scopo ha il diritto di usare qualunque mezzo».

 

 

Waspi Kabaha, Ministro dell’Autorità Palestinese per i detenuti: «(l’attentato) è stato compiuto nel quadro della legittima resistenza palestinese, come risposta alle violazioni e ai crimini dell’occupante».

 

 

Se tali dichiarazioni siano da considerare il segnale di “aperture molto interessanti”, figuriamoci il resto. Che ne pensa a tal proposito il Professor Prodi? O che sia anche in questo caso tutta colpa del traduttore? E che dire poi della recente intervista del Segretario dei DS, On. Fassino, rilasciata al Corriere della Sera? Crede davvero che le opinioni di Francesco Caruso («comprendo come l’esasperazione possa portare a utilizzare tutte le forme di lotta estreme») siano nell’Unione «posizioni minoritarissime» che «non avranno alcun peso nella futura politica estera italiana»? Come può Fassino ragionevolmente sostenere che Prodi, quando ha parlato di “aperture molto interessanti” di Hamas, intendeva semplicemente esprimere « un auspicio comune a tutti» (anche a Diliberto, a Cento, alla Morgantini e a chi, come Beppe Grillo, ritiene giusta la cancellazione dello Stato di Israele)? E cosa intende dire quando sostiene che «il punto non è "punire" Hamas ma persuaderlo che l’obiettivo dell’indipendenza passa per una via ineludibile: il rapporto con Israele»? Che di fronte all’ostinato rifiuto di riconoscere Israele da parte di quanti, per tutta la vita, non hanno praticato altro che violenza e terrorismo, la soluzione sarebbero i cioccolatini ed i mazzi di fiori? Da chi predica ai quattro venti di rappresentare la serietà della politica in Italia, mi aspetto manifestazioni più attendibili della sua diversità. Concludo queste mie osservazioni per condividere l’apprezzamento sull’On. Umberto Ranieri, responsabile esteri DS, che fin dai tempi in cui ha ricoperto la funzione di Sottosegretario agli Esteri nei Governi D’Alema e Amato si è distinto come persona pacata e responsabile, e per manifestare la mia solidarietà alla Redazione di IC riguardo i demenziali messaggi antisemiti ad essa indirizzati.

 

 

 

 

 

Molti cordiali saluti
Luigi Prato, Sassari

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