Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
La "Palestina islamica" di Hamas una descrizione corretta della situazione dell'Anp
Testata: Famiglia Cristiana Data: 19 aprile 2006 Pagina: 17 Autore: Guglielmo Sasinini Titolo: «La sfida delle barbe di Hamas»
Famiglia Cristiana del 16 aprile pubblica a pagina 17 nella rubrica “La Bussola” un breve articolo di Guglielmo Sasinini intitolato “La sfida delle barbe di Hamas”.
L’articolo descrive in maniera corretta la situazione politica palestinese: il crescente integralismo di Hamas che ora impone alla polizia palestinese di farsi crescere la barba, i toni solo apparentemente più miti del ministro degli Esteri palestinese che in realtà adotta il doppio registro dell’arabo e dell’inglese (atteggiamento ben collaudato da Yasser Arafat) ed infine il rischio di una guerra civile.
In questo clima di violenza Israele non può abbassare la guardia. L’attentato kamikaze del 17 aprile a Tel Aviv che ha provocato nove morti e più di quaranta feriti, giustificato come “resistenza” da parte del governo palestinese, dimostra una volta di più che non bisogna fidarsi delle parole “equilibrate” del ministro degli Esteri palestinese dato che Hamas non ha alcuna intenzione di riconoscere Israele e non ha mai perso l’occasione per riaffermarlo, e non solo in arabo. Speriamo che l’Europa lo capisca e continui a bloccare gli aiuti, isolando il governo terrorista che il popolo palestinese ha scelto come suo rappresentante.
Ecco il testo:
“ Tutto e il suo contrario nei territori di Gaza e della Cisgiordania, amministrati da Hamas. Il ministro degli Esteri palestinese, Mahmoud Zahar, sceglie toni molto più morbidi e parole più equilibrate delle minacce ostentate nelle interviste per tentare di strappare la mediazione dell’ONU e convincere Stati Uniti e Unione europea a non bloccare gli aiuti. La Custodia di Terrasanta, per voce di padre Pierbattista Pizziballa, ribadisce la disponibilità “a trattare con qualsiasi autorità sul campo pur di garantire l’esistenza delle nostre comunità cristiane”. Se per “autorità sul campo” il buon padre Pizziballa intende riferirsi ad Hamas, la formazione terroristica che ha provocato più di 500 morti fra civili israelian, è davvero sconcertante pensare che vi sono preti cattolici che, pur di garantirsi l’incolumità, accettano di trattare con dei terroristi!! Ma da Ramallah i dirigenti “in verde” di Hamas respingono ogni riferimento al diritto all’esistenza di Israele e, per voce del ministro dell’Interno, Said Siam, dichiarano che d’ora in poi i 58 mila uomini della polizia palestinese dovranno farsi crescere la barba. Un dettaglio solo apparentemente estetico, poiché risponde al detto attribuito allo stesso Maometto: “Per distinguerti dagli infedeli lascia crescere la barba e taglia i baffi”. Nel passato, Arafat esigeva che i suoi uomini in uniforme fossero sempre accuratamente rasati proprio per ostentare il laicismo di al-Fatah e per impedire le infiltrazioni dei fanatici islamici. Oggi Hamas vuole la polizia “talebana”, eleggendola a custode dell’ortodossia e della legge islamica, per questo conta di inglobare almeno 40 mila uomini. Il braccio di ferro per il controllo degli apparati di polizia si intensifica, lo spettro della guerra civile si avvicina.
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