martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
13.04.2006 Magdi Allam: con il terrorismo non si parla
purtroppo ha la meglio il contrario

Testata: Corriere della Sera
Data: 13 aprile 2006
Pagina: 39
Autore: Dario Fertilio
Titolo: «Gran rifiuto di Magdi Allam: no a Rushdie»

Dal CORRIERE della SERA di giovedì 13 aprile 2006 un buon articolo dal titolo fuorviante (Allam non detto di no a Rushdie, ma a Ramadan).
Ecco il testo:

Magdi Allam contro Tariq Ramadan, ovvero due modi opposti di intendere tutto: il valore della vita, il significato dell'Islam, il terrorismo e il diritto degli scrittori a esprimere le proprie idee. Ma si potrebbe aggiungere: Magdi Allam in dissenso anche con Salman Rushdie, il celebre autore dei «Versetti satanici», che nonostante tutto oggi si dichiara contrario a «veti ideologici». Terreno dello scontro, nientemeno che il Pen Club americano, dove a partire dal 25 aprile è in programma un convegno di scrittori sul «rapporto tra fede e ragione». Nomi di assoluto prestigio fra i relatori annunciati (da Martin Amis a Toni Morrison, da Zadie Smith a Doctorow, Nadine Gordimer, David Grossman, Roberto Calasso), ma anche un doppio invito ad Allam e a Ramadan che fa scoccare la scintilla. In breve: Magdi Allam, editorialista del «Corriere» e autore di libri duramente critici nei confronti dell'integralismo islamico, accetta l'invito di Rushdie, presidente uscente del Pen; il suo nome e la fotografia appaiono sul sito www.pen.org insieme a quelli dei prestigiosi colleghi. Ma ecco che, verificando l'elenco, Allam si imbatte in quello di Tariq Ramadan, un nome e una bibliografia che lo fanno sobbalzare, perché simboleggiano tutto ciò contro cui lui si batte da sempre. Sono musulmani entrambi, Allam e Ramadan, ma le somiglianze si fermano qui. Il secondo, quarantenne fascinoso e cittadino svizzero, è nipote dello storico fondatore dei Fratelli Musulmani, Hassan Al Banna, e si può considerare un teorico del massimalismo islamico. In un suo libro famoso, «Intervista sull'Islam», Ramadan ha definito «giustificabile » il terrorismo e, accusando pubblicamente lo stesso Allam di essere «un bugiardo», di fatto lo ha condannato a morte agli occhi degli interpreti oltranzisti del Corano. Perciò Magdi Allam ha detto no a Rushdie: niente viaggio a New York e confronto con Ramadan perché — spiega — questo equivarrebbe a «legittimarlo», accettando in linea di principio che si possa mettere in discussione la sacralità della vita umana. «Si comincia con il negarla agli ebrei, poi si passa ai cristiani e si finisce con gli stessi musulmani», osserva Allam, che nel suo prossimo libro, «Io amo l'Italia, ma gli italiani l'amano?» racconterà il suo scambio di messaggi con Rushdie e le motivazioni del «gran rifiuto». E lui, l'autore dei «Versetti satanici»? Due gli argomenti usati (invano) per convincere Allam: è giusto che tutti esprimano liberamente le loro idee, ed è sbagliato il «veto ideologico» dell'amministrazione americana contro Ramadan. Proprio quello su cui Allam dissente completamente: a suo giudizio l'ammorbidirsi di Washington nei confronti dei Fratelli Musulmani sarebbe un «errore clamoroso», dettato dall'illusione di arruolare una parte dell'integralismo islamico contro i terroristi di Al Qaeda. Invece, ribadisce Magdi Allam, «la cultura della morte è la stessa». E così l'incontro culturale di New York scopre, ancora prima di cominciare, il coperchio di una pentola che bolle in tutto il mondo. E di colpo l'idea di una cultura cosmopolita, raffinata e compiaciuta di sé si ritrova a tu per tu con i temi brucianti dell'attualità e dell'impegno.

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT