Una delle guide ai film più diffuse è il dizionario dei film 2006 "Il Mereghetti", pubblicato dall'editore Baldini Castoldi Dalai. Non ci sarebbe mai venuto in mente di dire la nostra su questo tema se non ci avessero incuriosito le recensioni a due film del regista israeliano Eytan Fox. Nulla da eccepire sui giudizi estetici, ognuno è libero di pensarla come crede. Non in questo caso, però.. Ecco la prima, dedicata al film "CAMMINANDO SULL'ACQUA":
Eyal (Ashkenazi), killer del Mossad,finge di essere una guida e affianca l'ignaro Axel (Beger), gay in visita in Israele, per estorcergli informazioni sul nonno criminale nazista. Rimarrà etero, ma perderà la voglia di uccuidere. La sceneggiatura di Gal Uchovsky costruisce un confronto programmatico e affronta grandi temi (Israele, Palestina,tolleranza, "diversità" sessuale e vendetta) a suon di steteotipi, con una correttezza politica che alla fine non giova a nessuno. In colonna sonora anche Gigliola Cinquetti: che idea originale per caratterizzare un personaggio gay.... Il doppiaggio unifica le varie lingue parlate.
Come dicevamo non ci interessa se il giudizio è positivo o negativo, ma la correttezza politica cosa c'entra ? Certo, il film ne è pieno, ma non ci venivano a dire che senza correttezza politica sarebbero prevalsi i pregiudizi ? Il film ne è esente, ma visto che è israeliano, che è stato premiato in molti festival (Berlino, Torino,Montreal ecc.), la corretteza politica diventa un difetto. Ed il riferimento alla canzone della Cinquetti (un minuto scarso) ? Se c'era Judy Garland che differenza faceva ? No, il film andava bocciato, forse e soprattutto perchè era piaciuto nei festival "de sinistra", e questo è intollerabile per la critica militante. Se un film è israeliano deve essere brutto.
Ecco l'altro, "Yossi & Jagger", sempre di Eytan Fox, come lo presenta il Mereghetti:
Gay in incognito tra le fila dell'esercito israeliano (e concupito anche da una giovane volontaria che nulla sospetta), il caporale Jagger, così chiamato per la sua aria di rockstar, vorrebbe che al termine della ferma l'amato comandante Yossi lasciasse l'esercito con lui. Ma c'è un'ultima, pericolosa missione da compiere. La casta storia d'amore omosessuale è un paravento esile e didascalico: il vero obiettivo del regista americano (e dello sceneggiatore Avner Bernheimer) è dimostrare quanto sia tollerante il Paese che lo ospita. Peccato che alla fine il soldato che ha quasi fatto outing crepi, e il superiore si guardi bene dal piangerne pubblicamente la perdita. Non c'è da meravigliarsi dunque, che l'esercito israeliano abbia supportato il film. Grande successo di pubblico in patria, non replicato altrove.
Se anche gli altri film della guida sono pieni di errori come in questa seconda recensione, allora è meglio cambiar guida. il regista Eytan Fox è israeliano e non americano. Il film ha avuto sì successo di pubblico in Israele (è stato anche proiettato poi in prima serata dalla TV più importante), e non è assolutamente vero che non abbia avuto successo fuori da Israele. Per esempio ha ricevuto il primo premio al Festival internazionale di Torino, ed è in vendita in cassetta ovunque, segno che il prodotto è commercialmente valido. In più viene proiettato nei cineclub, che sono, va da sè, "de sinistra". Non sarà questo aspetto a disturbare il recensore ? Che due film israeliani abbiano riscosso successo e siano piaciuti a sinistra non può aver incrinato la solita propaganda ? Toh. due film da Israele e che piacciono anche a sinistra ! Troppo, per chi ha la mente oscurata dal pregiudizio.
Invitiamo i lettori di IC a scrivere all'editore del libro "Il Mereghetti", Dizionario dei Film 2006, per comunicare la propria opinione. cliccare sulla e-mail sottostante:
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