domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Mattino Rassegna Stampa
04.04.2006 Crisi permanente in Israele
le tinte fosche di un quotidiano che non si smentisce

Testata: Il Mattino
Data: 04 aprile 2006
Pagina: 11
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Israele, braccio di ferro Olmert-Peretz»

Il MATTINO di martedì 4 aprile 2006 non smentisce la sua propensione a tentare di dare sempre un’immagine a tinte fosche d’Israele. Non è passata nemmeno una settimana dalle elezioni, mentre le consultazioni per un accordo sul nuovo governo sono in corso, l’occhiello parla di un inesistente “vuoto di potere”. Non si capisce a cosa alluda  Il MATTINO  dal momento che c’è, come in ogni democrazia, un governo ancora in carica con i suoi ministri ed è proprio di queste ore il raggiungimento di un primo significativo accordo tra Kadima e Labour. Ancora una volta la propaganda al di sopra dei fatti.

Ecco il testo:

IL VUOTO DI POTERE
Israele, braccio di ferro Olmert-Peretz
Entrambi i leader puntano alla poltrona di premier Hamas fa sapere: trattative con emissari francesi. Parigi nega

 MICHELE GIORGIO Gerusalemme. Continua lo scontro sulla formazione del nuovo governo tra Ehud Olmert, leader del partito Kadima, vincitore delle elezioni israeliane di una settimana fa, e Amir Peretz, presidente del Labour e alfiere del welfare. Dalle consultazioni avviate dal presidente Moshe Katsav non è ancora uscito un orientamento preciso sebbene Olmert rimanga il premier incaricato più probabile. Peretz per entrare in una coalizione guidata da Kadima chiede il ministero delle finanze, un incarico di grande rilievo che gli consentirebbe dare un indirizzo più sociale alla politica economica del governo. Per questa ragione non ha esitato nei giorni scorsi a minacciare la formazione di una coalizione «innaturale», laburisti-destra, volta ad isolare Kadima. Ieri però Peretz ha dovuto annunciare di non aver alcuna intenzione di stringere una «alleanza di governo» con gli ultranazionalisti. «Non formerò un governo che non è in grado di promuovere le idee che ho sposato, sul welfare e i negoziati di pace», ha detto sperando di mettere a tacere tutti coloro che lo avevano contestato. La posizione di Olmert sembra al contrario rafforzata, anche grazie alle decisioni prese dal partito dei Pensionati (7 seggi) e del leader di Meretz (sinistra, 5 seggi) Yossi Sarid, che lo hanno indicato come loro favorito per l'incarico di premier. In questa direzione dovrebbero muoversi anche i due partiti ultra-ortodossi, Shas (12 seggi) e Torah Unita (6). Intanto Hamas sostiene di aver rotto l'isolamento in cui Usai ed Europa tengono l'Autorità nazionale palestinese da quando il movimento islamico è salito al potere. Ieri il suo portavoce, Sami Abu Zuhri, ha confermato con tono soddisfatto le indiscrezioni circa un incontro di due mesi fa a Gaza avuto un emissario francese con i vertici dell'organizzazione.

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Mattino


posta@ilmattino.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT