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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.03.2006 Sospeso il premio a Dacia Valent
una vittoria sull'odio

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 marzo 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Sospeso il premio a Dacia Valent»

Questo il testo integrale della lettera inviata al presidente della giuria tecnica del concorso a firma del presidente della Provincia di Lucca, Andrea Tagliasacchi, del sindaco di Viareggio Marco Marcucci e del direttore dell’Apt Versilia Renato Baldi.

La Provincia di Lucca, il Comune di Viareggio e l’APT Versilia hanno inteso valorizzare con il premio DONNAčWEB il ruolo e le professionalitą delle donne nella ideazione, progettazione e gestione di progetti web.
La manifestazione, giunta alla terza edizione, ha rappresentato una sorta di censimento di esperienze molto diverse tra loro, per contenuti, obiettivi, natura giuridica del soggetto gestore, modalitą di realizzazione. L’occasione della premiazione ha rappresentato inoltre in questi anni per molte donne l’opportunitą di incontro con altre “addette ai lavori”.
Proprio per questo, in merito alla scelta effettuata dalla Commissione tecnica del concorso DONNAčWEB, limitatamente ai finalisti della sezione Blog, la Provincia di Lucca, il Comune di Viareggio e l’APT Versilia deplorano e stigmatizzano i contenuti del blog della Sig.ra Dacia Valent, come contrastanti ed antitetici alla cultura democratica e del dialogo che č stata sempre espressa dalle nostre amministrazioni.
Riteniamo infatti che, sia la violenza, sia l’istigazione alla stessa debbano sempre essere contrastate, ritenendo infatti che su questi temi sia necessaria una risposta chiara e decisa.
Si chiede pertanto alla commissione tecnica del premio in applicazione del regolamento dello stesso, di stabilire l’esclusione dal concorso del blog della Sig.ra Dacia Valent, per i motivi sopra richiamati.

Il Presidente della Provincia di Lucca – Andrea Tagliasacchi
Il Sindaco di Viareggio – Marco Marcucci
Il Direttore dell’APT Versilia – Renato Baldi

Di seguito, pubblichiamo l'articolo di Shaykh Abdul Hadi Palazzi pubblicato da L'Opinione di venerdì 30 marzo 2006, con il quale si commenta la prima presa di distanza dal premio a Dacia Valent, quello del ministero delle Pari Opportunità

I lettori de "L'opinione" ormai conoscono fin
troppo bene la propagandista antisemita Dacia
Valent ed il suo blog d'odio razzista in cui gli
ebrei vengono definiti "bestie fredde e crudeli".
Sanno anche che i responsabili di Premio Web
Italia ritengono che quel blog sarebbe
addirittura meritevole di un "premio speciale", e
che nonostante le denunce e le proteste di molti
cittadini indignati non intendono recedere da
questa ignobile decisione. Sul sito di Premio Web
Italia si definisce il blog della Valent come
"ricercato nello stile", mentre il responsabile
dell'organizzazione, Roberto Bonu, ci ha
addirittura scritto che quel blog è "schietto,
provocatorio ma non offensivo". Ci vuole davvero
una faccia di bronzo non indifferente per
considerare come "ricercato nello stile" e "non
offensivo" un blog scritto con un linguaggio da
tenutaria di bordello, in cui fra l'altro si
afferma che gli elettori della Lega "adorano
cibarsi d'escrementi", si sostiene che la
Presidente delle Comunità Marocchine è una
"brutta sfigata che probabilmente dorme in un
cottolengo", si paragona l'eroico Fabrizio
Quattrocchi al violentatore del Circeo Angelo
Izzo, si insulta la memoria delle vittime del
terrorismo come don Mario Santoro e Theo Van Gogh
e si augura a Sharon "Addio porco!" quando è ancora in vita.

Quel che però forse i nostri lettori ignorano - e
che fino a ieri anche noi ignoravamo - è che
oltre a avere facce di bronzo i responsabili di
Premio Web Italia sono anche dei millantatori
senza vergogna. Pubblicizzavamo la loro
iniziativa come avente il patrocinio del
ministero per le Pari opportunità e di quello per
l'Innovazione e le tecnologie, mentre quel
patrocinio non era mai stato concesso. I
cittadini che hanno scritto alle segreterie dei
Ministri per protestare contro l'idea che  un
blog razzista e antisemita venisse premiato col
patrocinio statale si sono sentiti rispondere che
quel patrocinio non è mai esistito. A chi
segnalava l'incresciosa vicenda, la Dott.ssa
Laura Ciaralli, segreteria particolare del
ministro per le Pari opportunità Stefania
Prestigiacomo, rispondeva "Vi ringrazio
innanzitutto per le vostre segnalazioni che ci
hanno permesso di scoprire che gli organizzatori
del Premio Donne Web 2006 hanno utilizzato il
logo del nostro Ministero senza averne
l'autorizzazione, né la concessione del
patrocinio. È stato intimato loro di rimuovere il
nostro logo dalla pagina web e da tutto il
materiale elettorale riguardante la manifestazione."

Effettivamente, già dal primo pomeriggio di ieri,
i loghi dei ministeri erano scomparsi dal sito
http://donne.premiowebitalia.it/concorso/premi_speciali.asp.
Non è però scomparsa la menzione del "premio
speciale" a Dacia Valent (anche se aggiungono che
"la si vorrebbe strozzare", e visto l'accaduto
ben se ne comprendono le ragioni.), né quella del
patrocinio della Regione Toscana, della Provincia
di Lucca e del Comune di Viareggio. Visto
l'accaduto, si può legittimamente nutrire il
sospetto che si tratti di ulteriori millanterie,
ed è dunque opportuno continuare la nostra
campagna antirazzista che ha permesso di
sbugiardare i millantatori. Se è inaccettabile
che una "medaglia all'antisemitismo" venga
conferita col patrocinio dello Stato, lo è
altrettanto che venga conferita con quello di
un'amministrazione locale. Nel ringraziare tutti
coloro che hanno scritto in proposito ai
ministeri (sollecitati anche dall'articolo di
Deborah Fait su Informazione Corretta), chiediamo
loro di scrivere anche al presidente della
Regione Toscana, a quello della Provincia di
Lucca e al Sindaco di Viareggio. Quegli
amministratori locali debbono chiarire ai
cittadini italiani se condividono l'operato di
chi utilizza il loro patrocinio per premiare le
forme più aberranti ed estreme di propaganda in
rete del razzismo, dell'antisemitismo e
dell'istigazione alla violenza. Debbono dirci da che parte stanno.

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