Il MESSAGGERO di mercoledì 29 marzo 2006 pubblica sulle elezioni israeliane un articolo di Eric Salerno nel quale si legge:
Due terzi degli israeliani, risulta da un sondaggio dell'Istituto Truman per la pace dell'Università ebraica di Gerusalemme, sono favorevoli ai negoziati con Hamas che ha offerto, per ora, una lunga tregua e sollecita iniziative internazionali per mettere fine al conflitto.
Certo che una trattativa e un accordo con un partner affidabile darebbero a Israele più garanzie di un ritiro unilaterale: il problema é però che le "trattative internazionali" sollecitate da Hamas escluderebbero Israele come interlocutore (Hamas si é infatti detta disponibile a inteloquire con il sole "quartetto").
In quanto al "per ora", con il quale Salerno suggerisce che in futuro le offerte del gruppo terroristico potrebbero essere più consistenti, ci si chiede quali elementi abbia il cronista per ipotizzare simili sviluppi, visto che "per ora", Hamas considera Israele un "entità illegale".
Andrebbe anche ricordato che il valore della proclamata tregua é molto limitato da dichiarazioni come quella recente del premier palestinese designato Haniyeh, secondo la quale sarà garantita l'impunità e la protezione ai terroristi
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