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Il Foglio Rassegna Stampa
22.03.2006 Il massimo della pressione
deve essere esercitato dall'Europa su Hamas

Testata: Il Foglio
Data: 22 marzo 2006
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «L’Europa e Hamas»

Un editoriale del FOGLIO di mercoledì 22 marzo 2006 sugli aiuti europei all'Anp.
Su tale argomento, due articoli pubblicati dal sito israele.net ( 
Tagliare gli aiuti, per il bene dell’economia palestinese e Aiuti a Hamas e la frode UNRWA) offrono un punto di vista più netto: gli aiuti non sono mai serviti ad altro che ad alimentare la corruzione, il terrorismo e la propaganda d'odio. Non esclusi quelli all'Unrwa, agenzia infiltrata dalle organizzazioni terroristiche.
Ecco il testo dell'editoriale, che indica comunque come necessaria la minaccia di sospendere i finanziamenti.
Ecco il testo:
 
 

L’Unione europea, che finora finanziava l’autorità palestinese per circa 500 milioni di euro l’anno, prende tempo prima di decidere se sospendere definitivamente il suo sostegno economico, in attesa di conoscere le scelte definitive del governo formato da esponenti di Hamas. Il commissario Benita Ferrero-Waldner ha detto che l’Unione intende “lasciare una porta aperta per una soluzione positiva”, ma anche che non può rinunciare ai suoi principi. Intanto ha versato 78 milioni di dollari all’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. Da parte di Hamas le risposte non sono affatto incoraggianti, il ministro delle Finanze designato, Omar Abdul Razeq ha sostenuto che “si può anche sopravvivere senza” i fondi europei, e che questi potrebbero essere surrogati da versamenti dell’Iran.
La scelta europea non è semplice. I finanziamenti hanno una destinazione umanitaria (anche se molti pensano che in passato siano finiti in gran parte nei conti dei maggiorenti palestinesi) e interrompendoli si può accrescere la condizione di disperazione dei rifugiati, alimentando la spirale della violenza. Inoltre all’Europa resta solo questo strumento per cercare di condizionare la situazione del medio oriente, sulla quale ha perso ogni altra forma di influenza politica. D’altra parte con un interlocutore come Hamas l’esigenza di controllare l’effettiva destinazione dei fondi è ancora più essenziale. Se si poteva chiudere un occhio sulle ruberie degli uomini di Fatah, non si può proprio rischiare di finanziare il terrorismo, se Hamas non vi rinuncerà. Intanto non è detto che il governo di Hamas si costituisca. L’Organizzazione per la liberazione della Palestina, che è giuridicamente detentrice degli accordi internazionali in base ai quali è stata costituita l’Autorità, e di cui Hamas non fa parte, non ha ancora accettato il governo di Hamas e il suo programma, e questo può aprire una complessa crisi istituzionale. In una situazione così complessa è utile che l’Europa eserciti il massimo della pressione, compresa la minaccia di sospendere gli aiuti finanziari.

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lettere@ilfoglio.it

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