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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
16.03.2006 Impossibile il compromesso con la negazione del diritto all'esistenza di Israele e l'apologia di terrorismo
Magdi Allam sulla Consulta islamica

Testata: Corriere della Sera
Data: 16 marzo 2006
Pagina: 1
Autore: Magdi Allam
Titolo: «Il compromesso impossibile»

Dal CORRIERE della SERA del 16 marzo 2006:

In Italia deve essere considerato reato negare il diritto di Israele all'esistenza? Chi legittima il terrorismo contro Israele è incompatibile con l'assunzione di una carica in seno a un'istituzione dello Stato? È un quesito cruciale sollevato dal ministro della Giustizia, Roberto Castelli, nella sua netta condanna della «Consulta per l'Islam italiano».
L'Ucoii dice di voler «condannare il terrorismo»?
Castelli definisce la Consulta «un mostro giuridico pericolosissimo dal punto di vista politico».
Secondo il ministro, coloro che non riconoscono Israele «dovrebbero immediatamente non fare più parte della Consulta» perché non gli si può dare «dignità di interlocutori del governo italiano».
Il riferimento esplicito è a quanti non hanno sottoscritto un documento presentato dalla maggioranza della Consulta l'8 febbraio scorso in cui si ribadisce il diritto di Israele all'esistenza. Si tratta di Nour Dachan, presidente dell'Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) e di Rachid Amadia, un imam di Salerno.
Non è un mistero che Dachan e l'Ucoii, ideologicamente legati ai Fratelli Musulmani e ad Hamas, predichino la scomparsa di Israele e l'assimilazione forzata degli ebrei in uno Stato islamico sull'insieme del territorio della Palestina mandataria. Dal momento che ciò non potrebbe avvenire pacificamente, disconoscere il diritto di Israele all'esistenza comporta la legittimazione del terrorismo. In Italia è stato introdotto lo scorso luglio il reato di apologia di terrorismo. Ma la sua interpretazione è a tal punto arbitraria che di fatto il Tribunale di Milano, in primo e in secondo grado di giudizio, è arrivato a considerare legittimi
i terroristi suicidi in Iraq.
Dal canto suo il ministro dell'Interno Pisanu il 7 febbraio scorso a Radio Vaticana ha accreditato l'Ucoii e legittimato i Fratelli Musulmani, sottolineando di aver «prestato attenzione alle posizioni di ferma condanna del terrorismo che l'Ucoii ha assunto negli ultimi tempi in Italia».
Come è possibile che da un lato l'Ucoii legittimi i terroristi suicidi palestinesi e dall'altro Pisanu affermi che l'Ucoii condanna fermamente il terrorismo? La risposta sta in un gioco di parole: per l'Ucoii, Hamas e i Fratelli Musulmani gli attentati palestinesi non sarebbero «terrorismo» bensì «resistenza». Ma è questa anche la posizione di Pisanu? Dal momento che siamo certi che il ministro dell'Interno italiano non può legittimare come «resistenza» gli attentati terroristici contro Israele, perché dunque legittima chi in Italia e nel mondo sostiene questa tesi? Mi domando come sia possibile che Pisanu si sia detto equidistante tra un documento della maggioranza della Consulta, che esprime piena adesione alla «identità nazionale italiana» e condanna inequivocabilmente il terrorismo, e il documento dell'Ucoii che mira a fondare una «entità islamica» in Italia con il suo censimento, scuole, moschee, banche e leggi islamiche. Addirittura Pisanu schierandosi a favore dell'insegnamento
Ma per loro gli attacchi a Israele sono «resistenza»
della religione islamica nella scuola pubblica ha di fatto avallato le rivendicazioni dell'Ucoii.
E' questo veleno ideologico ciò che accresce i dubbi sulla credibilità della Consulta. Ha ragione Castelli quando parla di «mostro giuridico». Nel comunicato ufficiale del Viminale che istituisce la Consulta del 10 settembre scorso, si specifica che «svolgerà funzioni esclusivamente consultive». Tuttavia lo stesso Pisanu ha implicitamente ammesso un criterio rappresentativo nella formazione della Consulta dato che «ho cercato di tener conto dei diversi orientamenti dottrinali, delle diverse sensibilità culturali, delle diverse esperienze civili». Il problema di fondo è che la Consulta di fatto si è trasformata nell'organo governativo legittimante dell'Ucoii e dei Fratelli Musulmani. Da quando ci ha messo piede, Dachan si comporta come il capo di uno Stato islamico in nuce che si sente in diritto di dettare le sue condizioni allo Stato italiano. Il segretario generale dell'Ucoii, Hamza Piccardo, ha annunciato trionfalmente il 10 gennaio scorso che presto sorgeranno 40 o 50 nuove moschee, tra cui quelle di Genova, Milano, Bologna, Verona, Colle Val d'Elsa e Napoli con cupola e minareto. E' questo il prezzo che Pisanu intende pagare per tenersi buoni i militanti islamici dell'Ucoii?

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