Ancora una volta il PDCI di Oliviero Diliberto è al centro di un episodio che vede i compagni di merende di Arafat esibirsi in una delle loro ormai celebri "critiche equivicine, propositive e costruttive", fondate sul rispetto reciproco tra le parti e sulla moderazione.
Ancora non si sono spente le polemiche seguite alla manifestazione pro-Palestina, causate dall'incendio delle bandiere di Israele e USA e dallo slogan «Dieci, cento, mille Nassyriya per carabinieri e polizia», per quanto cantato dalle solite "poche teste calde" scomunicate dagli stessi vertici del partito prima che dall’intero centrosinistra (e certo, vorrei pure vedere!), ed ecco che ne hanno combinata un'altra.
Alla grande adunata al teatro Ambra Jovinelli c'erano Oliviero Diliberto e l’intero stato maggiore del politburo, i quali si sono lasciati allietare dalla pieces dell’attore Giorgio Gobbi, un Carneade «elettore del Pdci» e presentatore della kermesse, che certo non per ottenere un minimo di popolarità (l'antisionismo "paga", e pure bene!) ha pensato bene di sferrare un proditorio attacco contro l’ormai ex premier israeliano Ariel Sharon, persino ora che è sul suo letto di morte.
Poteva l'attore Gobbi ottenere l'attenzione del suo coltissimo e informatissimo pubblico recitando brani da "Il Capitale" di Karl Marx, dal Libro rosso di Mao o dal più comico "Lasciarsi o prendersi?" di Groucho Marx (molto meglio il terzo)? Poteva recitare poesie di Pablo Neruda, Kahil Gibran, Garcia Lorca, persino José Saramago, Solgenitsin o altri Immensi Autori appartenenti all'Olimpo della Sinistra? No, per carità! Vuoi mettere "crocifiggere Sharon"?!
«Mi sono indignato per aver visto amministratori locali pregare in Sinagoga con la kippah in testa per la salute di Sharon», ha detto l’attore "resistente" (sia detto senza offesa per i veri resistenti, come lo furono gli italiani che liberarono la patria dai nazifascisti e non certo questi mentecatti filoterroristi che vediamo oggi sfilare in kefiah). «Non auguro la morte a nessuno», ha poi aggiunto Gobbi. Saremmo dei perfidi malpensanti a non credergli...
«Sharon dovrebbe andare a zappare la terra in Kibbutz dopo tutti i soprusi al popolo palestinese». A parte il fatto che zappare la terra, tranne che per i cretini come lui, è un onore e non una condanna, a meno di far parte della classe dei kulaki, come testimoniò il povero Vasilij Grossman! Ma una parolina di critica "equivicina, costruttiva e propositiva" per l'operato del defunto compagno Arafat, che quel popolo lo ha intenzionalmente tenuto nei lager allestiti dai suoi camerati arabi (e non certo da Israele!) onde sfruttarne la miseria e la disperazione, usarla come arma politica e soprattutto come Bancomat senza limiti di spesa per accumulare immensi tesori nei suoi conti esteri? O magari per quella sua "Autorità palestinese" che, secondo le indagini della stessa magistratura palestinese, ha fatto sparire ben oltre il VENTICINQUE PER CENTO del totale di aiuti economici per centinaia di miliardi di dollari che il mondo "stupido, cieco e insensibile" ha loro fornito in quasi sessant'anni di "rifugiatismo di professione"?! Ovviamente, nessuna!
Dopo un attimo di silenzio in sala una parte del pubblico è scoppiata in un applauso liberatorio, mentre l'altra è rimasta in silenzio dato che, per fortuna, ci sono dappertutto persone perbene, che ragionano, che hanno un'etica e una morale e che magari sono nauseate da questo schifo di politica violenta ed estremista che Oliviero Diliberto sta incoraggiando (o che semplicemente pensano ai voti che questa immagine negativa farà loro perdere, ma basterebbe anche questo: sarebbe segno di intelligenza).
La sparata di Gobbi ha fatto seguito all'intervento del candidato palestinese Bassam Saleh, che aveva ricordato «l’amicizia che il Pdci ha sempre manifestato» nei confronti della sua terra. Parole di vicinanza, senza se e senza ma e soprattutto senza alcuna concessione ad Israele e alle sue legittime esigenze.
L’intervento di Gobbi, a cui daranno certamente un ruolo nella telenovela egiziana su "I protocolli dei savi anziani di Sion", mira invece a lasciare un ulteriore strascico polemico, aprendo un nuovo fronte all’interno della stessa sinistra, perché costituisce l'ennesimo spot mirato ad attrarre verso il PDCI di Diliberto le frange più estremiste dei movimenti no global filo-arabi e antioccidentali.
E' vero che l'attacco è stato così vile che in platea è stato impossibile nascondere l'imbarazzo (e spero la vergogna) di molti dei presenti. Ma se avrete la compiacenza di aspettare un pochino, nelle prossime ore Diliberto dichiarerà al riguardo: «Si tratta di quattro imbecilli! Anzi, no, stavolta molto meno: uno solo! Un solo imbecille... Come vedete stiamo migliorando.»
Già, un solo imbecille. Bisogna vedere chi è.
Tutti sappiamo quanti danni può fare anche un solo imbecille, se e quando le sue terga occupano poltrone di rilievo.
Spero proprio che siano gli italiani ad insegnare ai partiti ed alle coalizioni ad isolare gli estremisti.
Carmine Monaco