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Internazionale Rassegna Stampa
08.03.2006 Censure, eufemismi, uso propagandistico delle immagini
un settimanale contro Israele

Testata: Internazionale
Data: 08 marzo 2006
Pagina: 15
Autore: la redazione
Titolo: «Notizie da Israele a Anp»
A pag.17, dalla cronaca dal Medioriente di INTERNAZIONALE.
 
­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­CRONACA
Ucciso un capo militare
Khaled al Dahduh ­ il capo delle Brigate al Quds, l'ala militare della Jihad
Islamica ­ è morto nell'esplosione della sua automobile a Gaza. Secondo
alcuni testimoni, Al Dahduh ­ noto come Abu al Walid ­ è stato ucciso da un
missile lanciato da un aereo senza pilota. L'esercito israeliano ha però
smentito il suo coinvolgimento [1]. Un colono israeliano è stato ucciso
vicino all'insediamento di Migdalim, in Cisgiordania. L'attacco è stato
rivendicato dalle Brigate dei martiri di al Aqsa [1]. Cinque palestinesi
sono morti negli scontri con l'esercito israeliano a Nablus [24].
Ricordiamo alla redazione scandalosamente filo-araba di Internazionale, che è quantomeno imbarazzante definire "capo militare", oppure "ala militare", un esponente e una organizzazione, le Brigate al Quds, che è a tutti gli effetti, terrorista.
Internazionale, nell'intento propagandistico del suo direttore, Giovanni De Mauro, vorrebbe far passare il concetto secondo il quale non esisterebbero nella società palestinese, formazioni dedite al terrore e alle stragi, ma solo "eserciti" regolari.
Beh, caro Sig. De Mauro, forse questo è quello che vuole far credere Lei ai suoi lettori, perchè la realtà è ben diversa, e descrive una serie di movimenti terroristi capeggiati da Hamas, che non vogliono altro che la distruzione dello stato ebraico.
 
ABU MAZEN
Minaccia di dimissioni
In un'intervista all'emittente britannica Itv, il presidente palestinese Abu
Mazen ha fatto sapere che si dimetterà se il nuovo governo guidato da Hamas.
Gli impedirà di perseguire I suoi obiettivi politici, in particolare la pace
con Israele. Il futuro premier, Ismail Haniyeh, ha dichiarato che è pronto a
collaborare con il presidente [26].
 
ISRAELE
Il museo e il cimitero
La corte suprema israeliana ha nominato un mediatore ­ il giudice Meir
Shamgar ­ per risolvere una disputa nata dalla costruzione di un museo del
Centro Simon Wiesenthal su un vecchio cimitero musulmano a Gerusalemme. I
lavori sono stati sospesi dopo che alcuni imam musulmani hanno presentato un
ricorso. Negli scavi sono infatti emersi dei resti umani che risalgono al
settimo secolo [23].
 
ELEZIONI
Ammesso un partito arabo
La commissione elettorale israeliana ha approvato, con 18 voti a favore e 16
contrari, la partecipazione del partito arabo Raam taal alle elezioni
legislative del 28 marzo. Il Likud e alcuni partiti minori avevano
presentato ricorso contro il partito, accusato di voler trasformare Israele
in uno stato islamico [28].
Evidente segno di democrazia presente in Israele.
Un fatto del genere è impensabile a parti inverse.
 
AUTORITÀ NAZIONALE PALESTINESE
L'Europa sblocca I fondi
Il 27 febbraio la commissaria europea alle relazioni esterne Benita
Ferrero-Waldner ha annunciato lo sblocco di 120 milioni di euro per
l'Autorità Nazionale Palestinese, in grave crisi finanziaria. Metà della
cifra è destinata agli aiuti umanitari alla popolazione, il resto a pagare
le forniture di energia e gli stipendi dei funzionari pubblici. Non è però
chiaro se I finanziamenti continueranno dopo la formazione del governo
guidato da Hamas, che l'Unione europea considera un'organizzazione
terroristica. Israele ha invece confermato la sospensione della restituzione
dei dazi doganali.
A questo proposito, Internazionale pubblica sopra quest ultimo trafiletto, una foto dove si vedono due mani, presumibilmente di un uomo di colore o di carnagione molto scura, attingere con una ciotola, in un barile di mais.
Le foto, spesso e volentieri, sono molto più descrittive delle parole, per cui è evidente in questo caso l'intento della redazione di De Mauro, ovvero quello di voler far credere che gli aiuti concessi dal mondo occidentale ai palestinesi, debbano essere reintegrati subito, perchè servono per sfamare la gente.
 
Purtroppo questo non è vero e ad Internazionale lo sanno bene.
Gli aiuti che arrivano dalla Ue sono utilizzati per comprare armi e bombe che poi servono per compiere stragi di innocenti israeliani, e se non ci fosse quella devastante corruzione ad ogni livello, che invece è ben presente nella società palestinese, gli aiuti economici non servirebbero.
Tutto fa brodo pur di fare propaganda anti-israeliana nella redazione del settimanale di De Mauro.
 
Vorremmo anche chiedere al Direttore, per quale motivo non pubblica notizie che farebbero percepire la tensione alla quale sono sottoposti i soldati delle esercito israeliano?
Come ad esempio il continuo lancio di missili Qassam uno dei quali scoppiato a 50 metri da una scuola elementare ebraica, il 27 febbraio scorso?
Oppure i continui ritrovamenti di ordigni confezionati da terroristi palestinesi e pronti all'uso, o le reiterate dichiarazioni di esponenti di primo piano di Hamas, che escludono ogni trattativa con il "nemico sionista" e la garanzia che non riconosceranno mai lo stato d'Israele?
O ancora la fatwa lanciata in una tv del Qatar da Yousef al-Qaradawi, alto esponente religioso islamico, secondo il quale è cosa buona uccidere ebrei, sollecitando gli islamici a farlo?
 
Sig. De Mauro, non è dura censurare ogni settimana notizie di questo genere?

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mailto:posta@internazionale.it

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