Secondo Liberazione l'atomica iraniana garantirebbe la pace la stessa cecità dei pacifisti degli anni 30
Testata: Il Foglio Data: 08 marzo 2006 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «La bomba di Liberazione»
Dal FOGLIO di mercoledì 8 marzo 2006:
Il quotidiano di Rifondazione comunista pubblica come editoriale uno scritto di Immanuel Wallerstein, storico americano no global. Vi si sostiene che la preoccupazione dell’America (per la verità condivisa dall’Europa, anche se Wallerstein non ne fa cenno) per l’armamento atomico dell’Iran è infondata ed egoistica. Al contrario, secondo lui, la proliferazione del deterrente nucleare a un’altra dozzina di paesi renderebbe il mondo più sicuro, perché l’equilibrio del terrore ne è la migliore garanzia. Quindi l’opposizione americana non nasce da una preoccupazione per la pace ma dal fatto che più paesi hanno l’atomica meno conta il predominio militare americano. All’osservazione che il regime teocratico iraniano, che minaccia l’esistenza di Israele, potrebbe agire in modo fanatico e irrazionale risponde che “al momento non c’è alcun genere di indicazione che l’Iran sia o tenda a essere militarmente aggressivo”. Se non ha mire aggressive, perché l’Iran vuole l’atomica? Per difendersi dalle altre potenze nucleari che lo minacciano e per realizzare appieno la sua funzione di media potenza regionale. E’ esattamente quel che dicevano i pacifisti europei degli anni Trenta del forsennato riarmo della Germania di Adolf Hitler. Lo stravagante “pacifismo nucleare” di Liberazione mostra quanto lontano il partito preso antiamericano possa condurre. L’idea che per ridurre il peso specifico della potenza americana, si arrivi ad auspicare un riarmo nucleare praticamente illimitato va al di là di ogni ragionevolezza. Sostenere poi che la preoccupazione per l’uso che la dittatura iraniana potrebbe fare delle bombe è una “sciocchezza razzista” è di un’assurdità provocatoria. Wallerstein, poi, spiega che anche delle temute azioni militali americane o israeliane per impedire all’Iran di arrivare alla bomba non c’è da preoccuparsi: si tratta solo di “molto rumore per nulla”. Wallerstein finora ha sbagliato tutte le sue previsioni, per non parlare delle analisi, ed è quindi possibile che sbagli anche in questa.
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