Un'intervista a Giulio Andreotti sul MESSAGGERO di oggi 4.3.2006 di Mario Stanganelli ci ricorda l'Andreotti-pensiero, filo arabo da sempre, l'Andreotti che con Craxi ed il PCI fu l'artefice della sciagurata politica estera italiana, sbilanciata a favore delle dittature arabo-islamiche, contro le democrazie occidentali, contro Israele. Quella stessa politica che rischia di ripresentarsi dopo il 9 aprile. Dall'intervista riproduciamo quanto segue:
"Le reazioni alle vignette ci sono state in tanti paesi islamici.Ma ricordo che Gheddafi ha il merito di aver fatto per primo un mandato di cattura internazionale contro bin Laden, molto prima dell'11 Settembre , quando un gruppo vicino ad Al Qaeda uccise dei tedeschi nella Sirte. Gli assassini erano un gruppo di giovani che Gheddafi mi disse aver ritenuto inizialmente degli idealisti. Ma poi si accorse del pericolo costituito dalle loro idee: pensavano addirittura di riprendersi l'Andalusia. Il colonnello intuì il pericolo del fondamentalismo con molto anticipo".
In poche righe Andreotti riesce a 1) dare credibilità al fatto che siano state le vignette a scatenare le manifestazioni anti Occidente 2) far passare Gheddafi come un "leader" anti fondamentalista per il solo fatto che era contro bin Laden, mentre la sua opposizione a bin Laden era dettata unicamente da un problema di concorrenza in fatto di terrorismo internazionale 3) far passare Gheddafi come un difensore della legalità quando dei tedeschi (erano turisti,ma Andreotti lo omette) furono uccisi in un agguato. Non furono i suoi ad ucciderli, questo lo si sapeva, Gheddafi non era così sciocco da compromettere il turismo nel suo paese, ma, e questo lo rivela Andreotti come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, "mi disse aver ritenuto inizialmente fossero degli idealisti" , perchè per Gheddafi i terroristi possono benissimo essere degli idealisti, basta che stiano dalla sua parte. E ad Andreotti sta bene, così come sorvola sulle stragi degli aerei fatti esplodere in volo da Gheddafi (come lui stesso ha ammesso), roba di poco conto evidentemente.
Ecco Andreotti, l'uomo che ha guidato per decenni la politica italiana, il cui stile rischia di tornare in auge tra breve.
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