Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Un titolo fuorviante Rutelli é meglio di D'Alema, ma non é detto che sia il migliore in assoluto
Testata: Corriere della Sera Data: 02 marzo 2006 Pagina: 10 Autore: Lorenzo Salvia Titolo: «Roma, la comunità ebraica «Agli Esteri meglio Rutelli»»
Un articolo pubblicato dal CORRIERE della SERA di giovedì 2 marzo 2006, con un titolo fuorviante.Il portavoce della Comunità ebraica non ha indicato Rutelli come migliore ministro degli Esteri possibile. Ha detto che sarebbe meglio di D'Alema e che sarebbe un buon ministro degli Esteri in caso di vittoria dell'Unione. Ecco l'articolo:
ROMA — Come spesso accade, e come spetta al suo ruolo, è il portavoce degli ebrei romani romani, Riccardo Pacifici, a portare a galla i sentimenti che nella comunità restano sotto il pelo dell'acqua, condivisi ma non detti: «Insomma, il prossimo ministro degli Esteri sarà D'Alema oppure sarai tu? Perché noi a D'Alema preferiremmo te, Francesco». FARNESINA — Francesco Rutelli è seduto al suo fianco nella sala conferenze della sede della Margherita per un incontro con l'associazione ebraica Bené Berith. Un dibattito per pochi intimi, abito formale. Si parla del viaggio di Rutelli in Israele di due settimane fa. Si discute — dice il programma — del «possibile accordo fra Kadima (il partito fondato da Sharon, ndr) e laMargherita per dare origine a un nuovo partito democratico europeo». Ma fin dall'inizio dell'incontro — quando tutti sono ancora in piedi alle prese con le tartine — si capisce che il tema vero sarà il toto ministri. Concentrato sulla casella che più sta a cuore alla comunità ebraica, la Farnesina. E infatti quella domanda a Rutelli, Pacifici la fa due volte. Prima in privato, poi dal microfono quando modera il dibattito. SOTTOSEGRETARIO — Rutelli risponde da diplomatico, come se stesse già studiando per andare davvero alla Farnesina: «Non so quello che farò ma posso dire che se vinceremo le elezioni la Margherita designerà Gianni Vernetti come sottosegretario agli Esteri». Il nome di Vernetti dice molto più di quello che può sembrare. Deputato della Margherita, ex assessore al Comune di Torino ai tempi di Castellani, non è ebreo ma molto vicino alla comunità ebraica al punto da aver chiamato suo figlio Mosè. È stato lui l'artefice della viaggio di Rutelli in Israele. Non a caso l'annuncio del presidente della Margherita viene salutato dai presenti con un lungo applauso. Così lungo da costringere Rutelli ad una (scherzosa) marcia indietro: «Queste cose non si dicono prima delle elezioni». Ma quel nome è la spia di una linea che, Farnesina o non Farnesina, Rutelli ha ben presente e che spiega alla comunità ebraica di Roma con cui sta rinsaldando un rapporto stretto fin dai tempi in cui sedeva in Campidoglio: «Tra le poche cose buone fatte dal governo Berlusconi — dice — c'è sicuramente il miglioramento dei rapporti fra Italia e Israele. Ecco, un governo di centrosinistra che vincerà le elezioni, manterrà questa direzione e sicuramente non farà passi indietro». E ancora: «Gran parte dell'opinione pubblica italiana non è mai stata troppo filoisraeliana. In tutta la regione c'è una sola democrazia: la stragrande maggioranza degli italiani deve essere consapevole di questo». Applausi, naturalmente.
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