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Il Mattino Rassegna Stampa
25.02.2006 Presentare con simpatia il sindaco antisemita
il quotidiano napoletano non perde occasione

Testata: Il Mattino
Data: 25 febbraio 2006
Pagina: 8
Autore: Luigi Forni
Titolo: «Ken il rosso sospeso per un insulto»

Il MATTINO presenta il "caso" del sindaco di Londra Livingstone, accusato di avere insultato un cronista ebreo, come se la sua reazione rabbiosa avesse avuto ragione di essere. Il fatto è andato diversamente, come ha appurato il tribunale. A una domanda, lecita e niente affatto insultante, Livingstone ha risposto da buon antisemita quale è sempre stato: ha attaccato il cronista con pesanti allusioni alla sua identità ebraica. Luigi Forni riporta i fatti in modo non corretto.

Ecco l'articolo:

Livingstone via dal Comune per quattro settimane. L’accusa: comportamento non etico per un amministratore

 

Ken «il rosso» sospeso per un insulto

 

Il sindaco di Londra offende un cronista ebreo

 

Rabbiosa reazione del primo cittadino «Un colpo al cuore della democrazia»

 

 

LUIGI FORNI Londra. Il sindaco di Londra, Ken Livingstone, è stato sospeso dalla sua carica per quattro settimane dopo avere insultato un cronista ebreo paragonandolo ad una guardia dei campi di concentramento nazisti. L'epiteto di «kapò» pronunciato dal sindaco nei confronti del reporter Oliver Finegold è stato giudicato gravemente offensivo e del tutto ingiustificato dal collegio direttivo di «Adjudication Panel for England», una organizzazione che ha il compito di valutare il comportamento etico degli amministratori comunali nell'eventualità di controversie sulla loro correttezza. L'episodio sottoposto all'esame del «Panel» risale al febbraio 2005 quando Livingstone organizzò nel municipio un ricevimento in onore dell'ex deputato del suo partito Chris Smith, adesso membro della Camera dei Lord, che venti anni fa ammise di essere omosessuale. Furiosa la reazione di Ken il rosso: «La decisione è un colpo al cuore della democrazia, perchè un politico eletto può essere rimosso solo dagli elettori, o se ha violato la legge. Tre membri di un organismo che nessuno ha mai eletto non dovrebbero essere in grado di capovolgere il voto di milioni di londinesi. Mi incontrerò con i miei legali all'inizio della prossima settimana e poi dirò se mi vorrò avvalere del mio diritto di fare appello». Finegold, redattore del quotidiano londinese «Evening Standard», avvicinò Livingstone al termine del ricevimento per chiedergli il suo parere sull'andamento della serata, alla quale Smith aveva partecipato col suo partner Dorian Jabri. Bisogna presumere che il sindaco avesse percepito nella domanda dell'intervistatore un tono sarcastico, cui replicò aggressivamente nei seguenti termini: «Che mestiere facevi prima di diventare un reporter? Eri un criminale di guerra nazista?» Per spiegare psicologicamente l'ingiuriosa reazione bisogna ricordare che Livingstone, pur essendo felicemente sposato e padre, ha dovuto difendersi nel passato dal sospetto di essere «gay». Quando Finegold gli disse di essere rimasto offeso dall'epiteto di nazista, il sindaco londinese rincarò la dose dicendo: «In realtà ti stai comportando da guardiano dei campi di concentramento». L'intero dialogo fu registrato dal fotografo che accompagnava il cronista e ha formato oggetto del giudizio espresso ieri nei confronti del sindaco. Quando l'increscioso episodio fu divulgato nello scorso anno, i membri del consiglio comunale di Londra invitarono il sindaco a formulare le sue scuse al giornalista con una mozione approvata all'unanimità. Ma Livingstone si mostrò irremovibile nel suo diniego e il suo portavoce tentò invano di sostenere che la prima offesa verbale era partita da Finegold. Anche il rabbino capo di Londra, l'ambasciatore israeliano in Gran Bretagna e lo stesso primo ministro Tony Blair hanno invano tentato nei mesi scorsi di indurre il sindaco ad un atto di ravvedimento. Il deferimento di Ken Livingstone allo «Adjudication Panel for England» è stato proposto dai legali del giornalista offeso, che hanno accusato il sindaco di una condotta incompatibile con l'etica che deve ispirare ogni amministratore pubblico. Gli avvocati difensori hanno sostenuto che il loro assistito si era espresso privatamente e non nello svolgimento delle sue funzioni, e pertanto la decretata sospensione sarebbe priva di fondamento giuridico. Se non deciderà di appellarsi all'Alta Corte londinese, il sindaco rimarrà sospeso come si è detto - per quattro settimane, a decorrere da mercoledì prossimo. Le spese legali nelle quali è incorso già ammontano a circa centomila sterline (quasi 150.000 euro) e questo fa supporre che egli preferirà astenersi dall'interporre appello. La direttrice dello «Evening Standard» Veronica Wadley ha commentato la sentenza ricordando che il suo giornale aveva sostenuto la candidatura di Ken alla carica di sindaco nell'anno 2004. Il sindaco ha voluto ripagare questo appoggio con «arroganza e ipocrisia» rinnegando il suo passato di fervente antirazzista. «Speriamo - conclude la Wadley - che voglia finalmente porgere le sue scuse».

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