"Romagnoli, come Ahmadinejad, nega la Shoah. Diliberto, come Ahmadinejad, brucia in piazza le bandiere di Israele" intervista a Yasha Reibman
Testata: La Repubblica Data: 24 febbraio 2006 Pagina: 13 Autore: Cinzia Sasso Titolo: «"Come Ahmadinejad in Iran ecco un altro impresentabile"»
Di seguito, pubblichiamo un'intervista a Yasha Reibman, portavoce della Comunità ebraica di Milano sul caso delle afefrmazioni negazioniste di Luca Romagnoli, segratario del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, alleato della Cdl, e su quello dell'amico di Hezbollah Oliviero Diliberto, segretario del Partito del comunisti Italiani, alleato dell'Unione. Ecco il testo.
MILANO - Yasha Reibman, portavoce della comunità ebraica milanese, che cosa pensa delle affermazioni di Luca Romagnoli, segretario della Fiamma Tricolore, a proposito dell´Olocausto? Per cominciare ride. Il giorno dopo le agenzie registrano infatti una marcia indietro, Romagnoli spiega che le sue parole - «francamente non ho nessun mezzo per affermare o negare che le camere a gas siano mai esistite» - sono state decontestualizzate. «Comunque, decontestualizzate o meno, si vede che le sue parole consentivano che gli fosse attribuito quel pensiero». Dunque? «Mi ero già espresso da tempo contro l´alleanza di Romagnoli con il centrodestra, però voglio aggiungere subito una cosa: che gli impresentabili si moltiplicano. A destra come a sinistra». Cioè? «Mi sembra sempre più evidente che gli estremi si toccano. Romagnoli, come Ahmadinejad, nega l´Olocausto. E dall´altra parte c´è Diliberto che, come Ahmadinejad, brucia in piazza le bandiere di Israele. Il problema è che il sistema sta dando spazio ai lati oscuri. Nel prossimo Parlamento rischiamo di vedere votare insieme gli opposti, i Romagnoli da un lato, i Diliberto dall´altro». Secondo lei è possibile metterli sullo stesso piano? «Dico che tutti e due sono spacciatori di anti-semitismo». Romagnoli a SkY Tg24 ha detto di non avere gli strumenti per conoscere la verità sulle camere a gas. Cosa gli risponde? «Che se vuole avere gli strumenti per sapere se la Shoah è esistita, basta che si legga dei testi che la raccontano. C´è pieno. E anzi, comincio io con il consigliargli qualche autore e qualche titolo: cominci con le opere di Elie Wiesel, prosegua con i saggi di Sartre sull´antisemitismo, approdi a «Se questo è un uomo» di Primo Levi. E però... E però? «Consiglierei le stesse opere anche a Diliberto, si tratta davvero di libri che andrebbero bene per tutti e due». Lei continua ad assimilare due posizioni molto diverse. «Il nostro problema è che queste ali estreme possono essere folklore, oppure un vero problema politico. Dipende da chi farà il ministro degli esteri. Io credo che, oggi che la politica estera vuol dire più che mai anche sicurezza nazionale, sarebbe molto importante sapere prima non solo chi è il candidato premier di ogni coalizione, ma anche chi è il candidato alla Farnesina. Per dire: Fini o Calderoli, non sono certo la stessa cosa, è chiaro che avrebbero due linee completamente diverse». Da ebreo come giudica l´alleanza del partito di Romagnoli con il partito di Berlusconi? «Certo che non ci fa piacere che il segretario della Fiamma, che fa quelle uscite, sia alleato della Cdl. Ma allo stesso modo, voglio ribadirlo, non ci fa piacere che di Diliberto dell´Unione. È alla stessa stregua».
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