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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.02.2006 Le bandiere israeliane bruciate in piazza
intervista a Ehud Gol

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 febbraio 2006
Pagina: 11
Autore: Maurizio Caprara
Titolo: «L'ambasciatore israeliano Gol: E' un fenomeno pericoloso La sinistra lo fermi o si diffonderà»

Il CORRIERE della SERA di lunedì 20 febbraio 2006 pubblica un'intervista di Maurizio Caprara a Ehud Gol, sui roghi delle bandiere israeliane e statinitensi durante la manifestazione antisraeliana di sabato 18 febbraio. Ecco il testo:

ROMA — «Lo so che sono una piccola minoranza. Non rappresentano un gruppo ampio. Nonostante ciò sono un fenomeno pericoloso», dice al Corriere
l'ambasciatore di Israele in Italia, Ehud Gol, parlando dei giovani che in piazza, sabato a Roma, hanno bruciato la bandiera del suo Paese durante una manifestazione pro-palestinese appoggiata dal Partito dei comunisti italiani e dai Verdi.
Erano in pochi, in effetti, a compiere quel gesto odioso, disgustoso anche perché era contro un Paese nato tre anni dopo la fine dello sterminio nazista che uccise quasi sei milioni di ebrei. Dal suo punto di vista, in che cosa consiste il pericolo?
«Si tratta di un fenomeno pericoloso perché quelli lì cercano in ogni occasione di esprimere il loro odio. Non soltanto verso lo Stato di Israele, che è il pretesto, ma verso il nostro popolo. È la peggior forma di antisemitismo. Benché cominci con pochi, se non viene fermato, può diffondersi. Va bloccato prima che vada avanti».
Personalmente, quale impressione le ha fatto sapere del fuoco appiccato alla bandiera?
«Pochi giorni fa ho visto il meglio dell'Italia. A Torino, con lo spirito olimpico. Sabato invece ho visto il peggio. Quelle persone le metto insieme ad Hamas, a Mahmoud Ahmadinejad (il presidente dell'Iran che vorrebbe cancellare Israele «dalla mappa del mondo», ndr). Per noi, rappresentano il male».
La bandiera con la stella di Davide che brucia è un'immagine ricorrente nei telegiornali dai Territori palestinesi.
«E sabato non erano fanatici arabi a bruciarla. Erano italiani. Mi dispiace per l'Italia che facciano parte del vostro Paese. È una disgrazia per l'Italia».
Oliviero Diliberto, dei comunisti italiani, ha commentato che a dar fuoco alla bandiera sono stati «quattro imbecilli», diversi dal «99,9% dei manifestanti» .
«Non guardo ai nomi specifici delle persone, vedo il fenomeno. Nel giorno in cui entrava come primo partito nel Parlamento palestinese una formazione che si prefigge di distruggere il nostro Paese, in Italia c'erano persone che bruciavano la nostra bandiera. Vorrebbero cancellarci dalle carte geografiche, come Ahmadinejad. A poco più di una settimana dal giorno della Memoria. Questo è un elemento che hanno in comune con i fascisti».
Che cosa ne pensa della scelta di Fausto Bertinotti di non aderire al corteo?
«Mi congratulo con lui. Nel prendere le distanze da quella gente, ha fatto un piacere a se stesso».
La settimana scorsa Francesco Rutelli ha dichiarato che se il centrosinistra vincerà le elezioni il governo manterrà i buoni rapporti con Israele. Lei stesso aveva ascoltato già affermazioni analoghe da Romano Prodi. Cambia qualcosa nel suo giudizio positivo su quelle rassicurazioni?
«Nel parlare di sabato non parlavamo di destra e sinistra. A bruciare la bandiera è stata la feccia della Terra. Credo che la sinistra sia distante da un fenomeno del genere, così ho letto sui giornali».
I suoi rapporti recenti con la sinistra?
«La settimana scorsa sono stato un'ora nella redazione dell'Unità. Li ho trovati gentili, mi hanno ascoltato e hanno riferito sul giornale quanto avevo detto. Abbiamo discusso, ma in una maniera civile e cercando di convincerci a vicenda».
So che non rappresentano un gruppo ampio. Ma sabato in piazza non erano fanatici arabi a bruciare le bandiere. Erano italiani. Mi dispiace che facciano parte del vostro Paese.
Credo che la sinistra sia distante da un fenomeno del genere

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