Nel corso dei secoli gli ebrei hanno sempre trovato nella loro storia trimillenaria il coraggio e la forza per far fronte alle minacce che incombevano su di loro.
Questo è, forse, uno dei segreti della loro miracolosa sopravvivenza fino ai nostri giorni, unico popolo dell’epoca biblica.
E’ ancora così. L’esistenza stessa degli ebrei, che dopo Auschwitz pareva dovesse finalmente essere un bene da salvaguardare senza compromessi di alcun genere, è minacciata in alcune parti del mondo e principalmente nell’unico stato ebraico della terra, nell’unica patria in cui essi possano immaginare e desiderare di vivere.
Ed ancora, come in passato, si alza qualche voce ispirata da profonde emozioni e da amare riflessioni, che dalla storia distilla l’essenza dell’ottimismo. Ecco la lettera scritta alla redazione di “informazionecorretta” da una lettrice israeliana, riprendendo un testo inviato te anni fa e reperibile nella sezione "Attualità". Non consideratela una manifestazione di arroganza o di cinismo: il suo messaggio va ricevuto in semplicità, penetrandone il significato più intimo.
“Non ho proprio neppure un briciolo di paura di andare in qualunque posto in autobus, o in un centro commerciale.
Non ho cambiato o abbandonato neppure una delle mie abitudini e faccio tutto come prima che cominciasse questo pasticcio.
La gente dimentica facilmente che sulle strade muore il doppio delle persone uccise dal terrorismo! C’è più gente che muore a causa di attacchi cardiaci, cancro, o altro: semplicemente non ce li fanno vedere in televisione.
Non fraintendete quel che penso, C’E’ una guerra, e non è piacevole, ma guardiamo le cose come sono:
Sono solo la televisione e gli altri media che fanno credere alla gente che sta per venire la fine del mondo.
Solo 60 anni fa portavano gli ebrei a morire come pecore al macello!
Nessuna patria, nessun esercito.
55 anni fa sette paesi arabi hanno dichiarato guerra al piccolo stato ebraico, che aveva solo poche ore di vita!
Eravamo, a quel tempo, 650.000 ebrei! Contro tutto il mondo arabo!
Non avevamo un esercito, non una potente aviazione, solo gente tosta che non aveva un altro posto in cui andare.
Libano, Siria, Iraq, Giordania, Egitto, Libia, Arabia Saudita ci hanno attaccati tutti insieme.
Il paese che l’ONU ci aveva “regalato” era per il 65% deserto.
Il paese ha cominciato dal nulla 55 anni fa!
Abbiamo combattuto contro i tre più potenti eserciti del Medio Oriente e li abbiamo cancellati in sei giorni.
Abbiamo combattuto contro diverse coalizioni di stati arabi che avevano eserciti moderni ed armi moderne, e grandi quantità di armi sovietiche, ed abbiamo nuovamente vinto!
Oggi abbiamo un paese, un esercito, una potente aviazione, un’economia hi-tech che esporta per milioni. Intel, Microsoft, IBM fanno qui le loro ricerche e produzioni.
I nostri medici vincono premi mondiali per il progresso medico.
Abbiamo fatto fiorire il deserto, e vendiamo arance e verdure al mondo.
Israele ha mandato nello spazio un suo satellite! 3 satelliti!
Stiamo orgogliosamente al fianco degli Stati Uniti, che hanno 250 milioni di abitanti, della Russia, che ha 200 milioni di abitanti, della Cina, che ha 1100 milioni di abitanti, degli europei (Francia Inghilterra e Germania) che hanno 350 milioni di abitanti, gli unici paesi al mando ad aver sparato qualcosa nello spazio!
Oggi Israele è nella famiglia delle potenze nucleari con gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l’India, la Francia, l’Inghilterra.
E pensare che solo 60 anni fa ci conducevano alla morte, pieni di vergogna, senza speranza!
Siamo emersi dalle ceneri infuocate d’Europa, abbiamo vinto le nostre guerre con meno di nulla nelle nostre mani, e dal nulla abbiamo edificato un impero.
Chi diavolo era Arafat per spaventarmi? Per terrorizzarmi? Non fatemi ridere!
Abbiamo celebrato la Pasqua, non dimentichiamoci di quella storia.
Abbiamo sconfitto il Faraone, abbiamo sconfitto i Greci, siamo sopravvissuti ai Romani, siamo sopravvissuti all’Inquisizione Spagnola, siamo sopravvissuti ai pogrom in Russia, siamo sopravvissuti a Hitler, siamo sopravvissuti ai Tedeschi, siamo sopravvissuti alla Shoah, abbiamo sconfitto gli eserciti di 7 stati arabi, siamo sopravvissuti a Saddam.
Prendetevela comoda, gente, sopravviveremo anche ai nemici di oggi.
Pensate a tutto ciò, per noi ebrei la situazione non è mai stata migliore! Teniamo alta la testa,e ricordiamo: ogni nazione e cultura che ha tentato di metterci nei pasticci è stata distrutta – e noi siamo andati avanti!
L’Egitto? C’è chi si ricorda di dove è andato a finire il loro impero? I Greci?
Alessandro il
Macedone? I Romani? Chi parla latino oggi? Il Terzo Reich? Nessuno ne ha sentito parlare ultimamente?
E guardate noi, la Nazione della Bibbia, dopo la schiavitù in Egitto noi siamo sempre qui, e parliamo la medesima lingua!
Qui,ora.
Gli arabi non lo sanno ancora, ma impareranno che c’è un solo Dio.
Fintanto che conserveremo intatta la nostra identità noi siamo eterni.
E allora scusateci se non siamo preoccupati, se non urliamo, se non siamo terrorizzati. Qui le cose sono OK.
Potrebbero andare meglio, certamente, ma ciò non di meno non abbattetevi per la spazzatura dei media, loro non ti diranno che qui ci sono dei festival, che la gente continua a vivere la sua vita, che la gente esce la sera, che ci si incontra con gli amici.
Certo, il nostro morale è basso – e allora? E’ solo perché noi piangiamo i nostri morti, mentre loro sono felici per il sangue versato. E questa è precisamente la ragione per la quale saremo noi a vincere, dopo tutto.
Arrivederci l’anno prossimo a Gerusalemme!”.
L’unico commento che possiamo aggiungere a questa straordinaria lettera così carica di orgoglio e di speranza proviene da una notizia diramata da Palestine Media Watch (www.pmw.org.il) lo scorso 14 febbraio.
In febbraio il sito di Hamas ha diffuso i messaggi video di due terroristi suicidi, dei quali riportiamo alcuni passaggi particolarmente significativi. L’azione suicida fu commessa il 7 dicembre 2004, ma il video è stato inserito nel sito solamente dopo la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi.
“Il mio messaggio ai maledetti ebrei è che non vi è altro Dio all’infuori di Allah, vi daremo la caccia ovunque! Noi siamo una nazione che beve sangue, e sappiamo che non vi è sangue migliore del sangue degli ebrei. Non vi lasceremo in pace fintanto che non avremo saziato la nostra sete col vostro sangue, e la sete dei nostri bambini col vostro sangue.”
“Nel nome di Allah noi vi distruggeremo, vi faremo saltare in aria, ci vendicheremo su di voi e purificheremo la nostra terra che voi maiali avete insozzato”.
Uno dei due terroristi dice, mentre la madre lo veste per l’azione suicida: “ Io dedico questo matrimonio (la morte per Allah) a tutti coloro che hanno scelto Allah come fine ultimo, il Corano come costituzione ed il Profeta come loro modello...Mia cara madre, tu che ti sei presa cura di me, oggi sacrifico la mia vita per intercedere a tuo nome (nel giorno del giudizio). O mio amore e mia anima, asciuga le tue lacrime, non essere triste...Non farti vedere triste nel giorno del mio matrimonio con le Vergini del Paradiso...”.
Vi è chi si stupisce per il fatto che, come reazione alle vignette offensive pubblicate da un giornale della cristianissima Danimarca, il mondo dell’Islam se la prenda con gli ebrei. L’ Iran bandisce un concorso per le migliori vignette umoristiche sulla Shoah, ed ovunque i luoghi comuni dell’antisemitismo vengono usati a piene mani. Ma la spiegazione è semplice: per decenni questo è stato l’insegnamento impartito nelle scuole, nelle università, nei giornali ed alla televisione. Usando quest’arma si colpiscono, insieme, gli europei, gli ebrei, l’odiato Israele, gli Stati Uniti, ed in senso lato i valori della democrazia occidentale.
La saldatura operativa fra Hamas, l’Iran, gli Hezbollah, la Siria ed Al Qaeda fa parte di un probabile futuro, ma il loro punto di coesione è già stato identificato, ed è questo.