Una lettera pubblicata il 15 febbraio 2006 da Il RIFORMISTA:
Gentile direttore,
Credo che la politica estera sia senza dubbio uno dei punti deboli dell'Unione, soprattutto su temi come Israele e i diritti dei cristiani in Medio Oriente. Questioni molto sentite dalle anime cristiane e ebraica che compongono la mia associazione. Personalmente ero orientato a votare l'Unione, anche se le ultime "uscite" di Caruso, Ferrando e D'Alema mi
hanno spento qualsiasi entusiasmo. Sarebbe ingeneroso non riconoscere i grandi passi avanti fatti nei DS grazie soprattutto al segretario Fassino, così come merita un pubblico elogio il coraggio di Rutelli nel riconoscere che la politica di Berlusconi su Israele va proseguita. Ciononostante, il timore di votare Unione e ritrovarsi con D'Alema agli esteri esiste e, le assicuro, non è solo mio. Per questo credo sia opportuno chiedere a Prodi di indicarci prima delle elezioni quale sarà il Ministro degli Esteri di un'eventuale governo dell'Unione. Ne guadagnerebbe il centro-sinistra in termini di
chiarezza, e ne guadagnerebbe pure Prodi che, così facendo, rinforzerebbe la propria leadership neutralizzando nel contempo le accuse di antisionismo e antiatlantismo che già si affacciano.
Davide Romano
Segretario dell'Associazione Amici Di Israele
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