Positive dichiarazioni del leader della Margherita Francesco Rutelli a Gerusalemme, riportate dal CORRIERE della SERA del 14 febbraio 2006. Se la linea del partito fosse anche quella del suo quotidiano (Europa), va però rivelato, ci sarebbe in circolazione molta meno informazione scorretta su Israele e il Medio Oriente.
Ecco il testo:
TEL AVIV — In una giornata trascorsa fra Gerusalemme e Tel Aviv, Francesco Rutelli ha avuto ieri quasi una decina di incontri politici, e ai suoi interlocutori ha ripetuto uno stesso messaggio: «Se in Italia vincesse le elezioni il centrosinistra, il miglioramento nelle relazione bilaterali con Israele, che sicuramente c'è stato negli ultimi anni, si confermerebbe». Il presidente della Margherita si è espresso così, a Tel Aviv, quando è uscito dallo studio di Shimon Peres, il laburista che nel 2005 si è messo d'accordo con l'ex rivale Ariel Sharon per fondare il partito Kadima. Dopo essere stato a Gerusalemme dal vicepremier Ehud Olmert, il conservatore in prima fila nella nuova formazione, Rutelli aveva riferito di aver dato la medesima rassicurazione. Con le seguenti parole: «Una delle poche cose positive che ha fatto il governo di Silvio Berlusconi è stato migliorare i rapporti con Israele. Noi continueremo sulla linea di un rapporto molto positivo».
Niente svolte, su questo. Qualora ci fossero stati dubbi, da ieri ne sono stati messi direttamente al corrente anche Shaul Mofaz, il ministro israeliano della Difesa, e alcuni rappresentanti degli Italkim, gli italiani emigrati in Israele. «È un bene. Considero benvenuta ogni dichiarazione che punti a mantenere calorose le relazioni tra l'Italia e il nostro Paese», commenta da Roma l'ambasciatore israeliano Ehud Gol.
Rassicurazioni simili Gol le aveva ascoltate da Romano Prodi, un mese fa. Dal suo punto di vista, non sono mai negative. Circoscrivono indicazioni differenti soci più piccoli dell'Unione, il Pdci e settori di Rifondazione.
Le elezioni sono vicine sia in Israele (si vota il 28 marzo) sia da noi (9 aprile). Per Rutelli il messaggio di ieri è stato anche un modo di marcare un proprio profilo, di farsi notare all'interno del centrosinistra. Il segretario dei Ds Piero Fassino non la pensa in maniera diversa da lui, però altri, come Massimo D'Alema, sembrano preoccupati innanzitutto di rassicurare i palestinesi su una propria volontà di garantire un equilibrio dell'Italia tra le due parti, lontane da una pace stabile. Per il presidente della Margherita il passo è utile anche a rinsaldare i rapporti con la Comunità ebraica romana, la quale negli anni scorsi lo aveva ritenuto più freddo di quando, da radicale, era giudicato uno degli amici migliori.
«Non inseguiamo le posizioni più estreme», ridimensiona Rutelli se gli si domanda un parere sulla definizione di «creatura storica artificiale» data su Israele, in un libro di tre anni fa da Marco Ferrando, rappresentante della minoranza trotzkista di Rifondazione, rimproverato giorni fa da Fausto Bertinotti. «Nel centrodestra c'è Antonio Serena che ha diffuso le videocassette con Erich Priebke. Non credo che lo tolgano dalla coalizione», fa osservare Rutelli. Impegnato, nel viaggio preparato da Lapo Pistelli e Gianni Vernetti, a garantire che dall'Unione non ci saranno tentennamenti su uno dei punti più delicati: «Nessun compromesso con Hamas se non accetta il diritto di Israele a esistere, e in sicurezza».
Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera. Scrivere anche ad Europa