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Il Foglio Rassegna Stampa
09.02.2006 Boicottaggi antisraeliani
della Chiesa anglicana, di docenti universitari americani

Testata: Il Foglio
Data: 09 febbraio 2006
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «A Como un simposio per il boicottaggio di Israele. Oppure no?»

Dal FOGLIO di giovedì 9 febbraio 2006:

Contro i prof. israeliani. L’American Association of University Professors (Aaup, ndr) dal 13 al 17 febbraio terrà un simposio sul tema del boicottaggio accademico. Si svolgerà a Bellagio (Como), ospite della Rockfeller Foundation. Un mistero circonda la vicenda e avvolge la Rockfeller: perché al Foglio ha ufficialmente comunicato due volte che non è previsto alcun simposio? Lo stesso giorno l’Aaup ci ha confermato invece sia la data sia il luogo. Il New York Sun sostiene che si trasformerà nell’ultimo di una serie di incontri internazionali per il boicottaggio delle facoltà israeliane. La Ford Foundation, da tre anni al centro di una girandola di iniziative antagoniste allo stato ebraico, finanzia l’incontro a Bellagio con 70 mila dollari. Gerald Steinberg, docente alla Bar-Ilan University in Israele, ha detto che “se vuoi avere una discussione su come preservare la libertà accademica non ha alcun senso tenere una conferenza dominata da persone che usano il boicottaggio accademico come un veicolo per la demonizzazione di Israele”. Questa è la lista dei docenti presenti sul lago di Como: Andris Barblan (Bologna); Rajeev Bhargava (India); Omar Barghouti, uno degli organizzatori del boicottaggio antisraeliano del 2005; Anat Biletzki (Tel Aviv); Yossi Ben-Artzi (Haifa); Roger Bowen (segretario generale dell’American Association of University Professors); Soraya Castro (Cuba); Robert O’Neil (direttore del Thomas Jefferson Center for the Protection of Free Expression); la femminista antisionista Sondra Hale (California University); Rema Hammami (Bir Zeit); Hilary Rose, sociologa e moglie di Steven Rose, celeberrimo biologo antisionista; Shireen Hassim (Sud Africa); Jonathan Rynhold (Bar Ilan University); Joan Wallach Scott, che più volte ha pubblicamente difeso Tariq Ramadan; Ur Shlonsky (Ginevra); Lisa Taraki, firmataria con Barghouti di un appello contro Israele sul Guardian; Salim Vally del Palestine Solidarity Committee. Per un terzo inglesi dichiaratamente antisionisti, sudafricani che accusano Israele di apartheid e palestinesi protagonisti delle passate campagne di boicottaggio. Contro i prodotti israeliani. La Chiesa d’Inghilterra ha chiesto la rescissione dei contratti con le compagnie i cui prodotti sono usati da Israele in Cisgiordania. A partire dalla Caterpillar Inc. La mozione, approvata a maggioranza dal sinodo anglicano, è stata presentata da Keith Malcouronne (diocesi di Guildford) e invita “la Chiesa episcopaliana di Gerusalemme” a essere “moralmente responsabile nell’investimento nei Territori occupati”. Malcouronne ha chiesto tutti gli anglicani di fare un tour in “Palestina” per vedere “le case demolite”. Il reverendo di Guildford, John Gladwin, ha detto che i cristiani in Terra Santa stanno scomparendo. Ma invece di accusare Hamas, che a Betlemme sta facendo razzia della comunità cristiana, Gladwin ha dato tutta la colpa all’occupazione israeliana. Un altro dei sostenitori del boicottaggio, il pastore Simon Butler di Southwark, a proposito della Caterpillar, sulla quale la Chiesa inglese aveva investito oltre due milioni di sterline, dice che “nella nostra comprensione del peccato le azioni hanno conseguenze”. La scorsa estate l’Anglican Consultative Council ha approvato un’altra mozione che invitava a boicottare le compagnie che “sostengono l’occupazione”. L’ex arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, ha definito “disastroso” il voto di lunedì contro Israele. Quello attuale, Rowan Williams, sostiene invece il boicottaggio. Non si contavano più le sue visite ad Arafat a Ramallah.

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