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04/02/06
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera inviata a La Repubblica. L'articolo dello scrittore marocchino Ben Jelloun relativo alle vignette su Maometto ( Repubblica del 4/2/06),e' piuttosto fuorviante.
L'opera di Giovanni da Modena ( che non e' una tela , come dice Jelloun , ma un affresco ) non si intitola
' Maometto all'inferno '' ma '' Il giudizio universale'' e prende spunto dalla '' Divina Commedia''Non ha nulla di grottesco ( il grottesco e' ben altro rispetto a quello che sembra intendere Jelloun) ,
ma va collocata nel periodo storico di riferimento.
A quel tempo i cristiani odiavano i musulmani e i musulmani odiavano i cristiani.Non era bello , ma era cosi'
Infine , l'affresco non e' in una chiesa qualsiasi , ma nella basilica di S. Petronio a Bologna e non e' '' nascosto''.
Evidentemente Jelloun quell'opera non l'ha mai vista.
Costruire un ragionamento , come fa Jelloun , basandosi su dati inventati , e' un'operazione puerile.
Spero che Repubblica vorra' rettificare le inesattezze dello scrittore.
Un ulteriore particolare di questo impresentabile
'' intellettuale'' marocchino tranquillamente imboscato a Parigi
e' il seguente.Criticato qualche anno fa perche' si era a suo tempo guardato bene dal condannare la ferocia con cui venivano trattati
i progionieri politici nel carcere marocchino di Kenitra , il coraggioso Jelloun risèpose '' io sono un letterato , non mi occupo di politica''.
Comunque rassegnamoci : prevedo il Nobel per questo scrittore.
Perche' ? Ma perche' ormai il Nobel viene dato con un'ottica
politicamente corretta piu' che letteraria : una volta ad un africano ,
una volta ad un comico di sinistra , bravo , ma
dalla produzione letteraria pressoche' nulla, adesso potrebbe essere il tempo di assegnarlo ad '' un intellettuale islamico che coniuga l'islam con la democrazia''.
E chi se ne frega di Kenitra!
lettera firmata |
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