Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata alla redazione di Panorama, contenente una critica a "La grande storia del 900":
Caro Direttore,
mi permetto di sottoporre una sommessa critica ai testi che accompagnano da pag. 172 a pag.175 le foto relative alla nascita dello Stato di Israele e la guerra Arabo-Israeliana.
Non mi riferisco né alla scelta delle fotografie (a mio personalissimo e discutibilissimo parere molto "orientate": gli ebrei di Palestina rappresentati da inquientanti donne militari; i palestinesi da bambine e donne profughe; perché non il contrario? Perché non, per esempio, gli ebrei espulsi dai paesi arabi nei campi profughi del 49-50* o gli ebrei venuti in Israele dai campi nazisti da un lato e le milizie palestinesi o la Legione Araba dall'altro lato?) né all'impostazione complessiva dei testi (altrettanto orientata sulla lettura e letteratura, peraltro rispettabilissime, palestinese e dei nuovi storici revisionisti israeliani).
Tutto questo può piacere o non piacere (a me non piace, e, peraltro, non ho alcun motivo di infastidire Lei e/o gli autori, per il mio dispiacere) ma è più che lecito.
Le cose diventano, mi sembra davvero, un po' meno accettabili quando ad una impostazione lecitamente filo-palestinese e "israelo-revisionista" si aggiungono ricostruzioni totalmente false.
Ne cito due:
a) "La spartizione prevista dall'ONU venne però respinta dalle due parti in causa": questo è storicamente falso, l'Yshuv accettò formalmente ed esplicitamente la spartizione. Se l'autore vuole sostenere che la dirigenza dell'Yshuv fosse in malafede, e cioé che l'accettazione della spartizione fosse solo formale, questa è una tesi rispettabile e molto cara alla storiografia "revisionista". Ma la buona fede o malafede di Ben Gurion non modifica il fatto storico che una delle due parti (gli ebrei palestinesi) abbia accettato la spartizione e l'altra invece no. Su questo punto anche i più critici storici "revisionisti" e la stessa storiografia palestinese convengono con la tradizionale storiografia israeliana.
b) "Il 14 maggio David Ben-Gurion....proclama la nascita dello Stato di Israele, riconoscenzo i diritti di cittadinanza solo ai cittadini di religione ebraica": anche questo è storicamente falso. La Proclamazione dell'Indipendenza di Israele, letta da Ben Gurion il 14 maggio 1948 recita testualmente che Israele avrebbe mantenuto " la completa uguaglianza dei diritti sociali e politici per tutti i suoi cittadini senza distinzione di credo, razza o sesso". Ecco qui di seguito il passaggio completo del testo originale: "The State of Israel will ensure complete equality of social and political rights to all its inhabitants, irrespective of religion, race or sex; it will guarantee freedom of religion, conscience, language, education and culture, it will safeguard the Holy Places of all religions; and it will be faithful to principles of the Charter of the United Nations". Come si vede, esattamente l'opposto di quanto riportato a pag. 173 del volume quinto della vostra opera.
lettera firmata
*Qui ho (solo) apparentemente torto marcio, perché la foto degli "immigrati ebrei" c'é ed è a pag. 174. Peccato che veramente sia arduo capire che si tratta di "profughi ebrei" immigrati dai Paesi arabi e sembra che si tratti invece di profughi palestinesi ("gli immigrati arabi vengono collocati in attesa di collocazione".......). Ho provato a sottoporre a diversi amici e parenti le due foto a pag.174 e 175 pregando loro di leggere con attenzione il testo e nessuno di loro, nessuno, ha capito che la foto a pag.174 si riferisce ad "immigrati ebrei" dai paesi arabi.