Finalmente sul MATTINO titolo e testo corretti. durerà?
Appello ai leader del mondo «Il movimento islamico deve rinunciare al progetto della nostra distruzione»
Israele: «Prima il disarmo, poi si tratta»
Il premier Olmert chiede il rispetto del patto con l’Autorità Palestinese sulla lotta al terrorismo
Gerusalemme. Posto davanti alle dimensioni della clamorosa vittoria di Hamas nelle elezioni palestinesi, il governo israeliano appare sorpreso, sgomento e disorientato. La sua prima reazione è di ribadire il rifiuto di ogni contatto con il movimento islamico, che nel suo manifesto politico ha articoli che chiedono espressamente la distruzione di Israele e escludono la possibilità di un accordo permanente di pace. In un comunicato, emesso dal governo, Israele afferma che la vittoria di Hamas «crea una nuova situazione» che, a suo dire, nulla toglie agli obblighi che l'Autorità nazionale palestinese si è assunta: la lotta al terrorismo e il disarmo dei diversi gruppi armati operanti nei Territori. Perciò Israele chiede «all' Anp e a chi ne è a capo di disarmare entro breve tempo Hamas e gli altri gruppi terroristici». In ogni caso «lo Stato di Israele non condurrà un negoziato con un governo palestinese, anche se solo una parte di questo dovesse essere rappresentato da un'organizzazione terroristica armata che chiede la distruzione di Israele». Israele ricorda anche che Hamas è stato incluso nella categoria delle organizzazioni terroristiche anche dalla maggior parte della comunità internazionale e questa «non potrà perciò accettare una situazione in cui un'organizzazione terroristica diventi parte di un governo che afferma di godere di legittimità internazionale». Israele intende lanciare un'offensiva diplomatica per mobilitare la comunità internazionale per impedire che l'Autorità palestinese cada interamente nelle mani di Hamas, ma al tempo stesso non sembra voler sbattere completamente la porta in faccia a Hamas e afferma che un dialogo sarebbe possibile se questo movimento rinunciasse all'obiettivo della sua distruzione, accettasse gli accordi finora conclusi e si disarmasse. Una posizione questa che è stata apertamente espressa dall'ex-premier laburista Shimon Peres, destinato a svolgere un ruolo importante in un futuro governo presieduto da Olmert, se il suo partito Kadima dovesse vincere le elezioni il 28 marzo prossimo. Israele ha forti mezzi di pressione sui palestinesi, poichè raccoglie per conto dell'Autorità palestinese i dazi doganali e fornisce l'energia elettrica e parte dell'acqua alla striscia di Gaza. La situazione creatasi con la vittoria di Hamas è stata intanto al centro di due preoccupati colloqui telefonici che Olmert ha avuto col presidente egiziano Hosni Mubarak e con re Abdallah di Giordania, Stati che devono fare i conti entrambi con un forte movimento islamico locale.
Giorgio Raccah
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