domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
27.01.2006 Il ricordo della Shoah insegni a far fronte alle nuove minacce di distruzione
l'intervento dell'Ambasciatore di Israele in Italia in occasione della Giornata della Memoria

Testata: Libero
Data: 27 gennaio 2006
Pagina: 10
Autore: Ehud Gol
Titolo: «Giornata della Memoria L'educazione è la base per comprendere i Giusti»

Pubblichiamo da Libero del 27 gennaio 2006 un intervento di Ehud Gol, ambasciatore di Israele in Italia, in occasione della Giornata della Memora.
Ecco il testo:

T ra i vari eventi ufficiali in programma in tutta Italia in questi giorni, per la Giornata della Memoria, vi è anche la pubblicazione del volume curato dall'Istituto israeliano Yad Vashem " I Giusti d'Italia - i non ebrei che salvarono gli ebrei" tra il 1943 e il 1945, che sarà presentato oggi presso il Ministero degli Esteri italiano. Sin dal primo anno in cui fu istituita la Giornata della Memoria per la Shoah, l'Italia ha sempre aderito con convinzione e con devozione a questo appuntamento e continua a farlo ancora oggi in maniera responsabile e lodevole. Un importante esempio lo ha dato l'Italia con il proprio sostegno alla decisione presa dall'ONU, il 1 ° novembre scorso, di trasformare il 27 gennaio, la giornata europera della memoria della Shoàh, in una giornata mondiale della memoria dell'Olocausto, accogliendo un'iniziativa dello Stato d'Israele. Questo, perché è importantissimo trasmettere la memoria ed educare le nuove generazioni. L'educazione dei giovani è la chiave e l'esempio dei Giusti fra le Nazioni è un ottimo strumento pedagogico. sraele è l'unico paese al mondo che non conferisce medaglie, titoli e onorificenze, a parte la medaglia dei Giusti fra le Nazioni, proprio per la sua unicità e la sua importanza. L'importanza di ricordare la grandezza di chi ha messo a rischio la propria vita, come Giorgio Perlasca, e chi la propria vita l'ha addirittura sacrificata, come Giovanni Palatucci, per salvare altri esseri umani. Proprio a tal fine, nel 1953, il Parlamento israeliano varò una legge che stabilì la fondazione dell'istituto Yad Vashem a Gerusalemme, museo della rimembranza e centro studi per la conservazione della memoria della Shoah. L'articolo 9 della legge stabilisce il conferimento dell'onorificenza dei cosiddetti Giusti fra le Nazioni, a non ebrei che hanno rischiato la propria vita per salvare degli ebrei. Basandosi sul principio talmudico secondo cui « chi salva una vita salva un mondo intero » , da allora la commissione incaricata ha insignito della medaglia di Giusto più di ventimila persone di trentaquattro Paesi diversi, tra i quali trecentottanta italiani. Soltanto negli ultimi cinque anni sono ben cento i Giusti riconosciuti in Italia, circa un quarto del totale, a dimostrazione della crescente attenzione di cui questa realtà gode in Italia e dell'estrema importanza di portare alla luce e valorizzare queste storie, a maggior ragione in considerazione del fatto che ormai sta quasi per scomparire la generazione dei sopravvissuti, testimoni diretti che vissero in prima persona la tragedia dello Sterminio. Tutto questo è ancora più attuale oggi che sul mondo si riaffaccia concretamente la minaccia di un riarmo nucleare. Oggi che l'Iran ha ripreso le ricerche per l'arricchimento dell'uranio, minacciando contemporaneamente Israele di distruzione, il mondo deve capire che questo non è un problema solo di Israele o solo degli ebrei. Forse ormai questo il mondo inizia a capirlo, così come ha capito che il terrorismo non minaccia solo Israele. Quello che conta, però, è che il mondo deve agire in maniera concreta e risoluta per fermare questi folli programmi di distruzione. Il mondo non si può e non si deve permettere il lusso di commettere lo stesso errore commesso 70 anni fa, quando, di fronte al nascere dell'ideologia e del regime criminale nazista, non ha saputo reagire in maniera appropriata e dopo pochi anni si è trovato di fronte alla più immane tragedia dell'umanità, e alla fine della seconda guerra mondiale il mondo ha dovuto contare sei milioni di ebrei sterminati, tra cui oltre un milione di bambini, e oltre cinquanta milioni di vittime del conflitto. P erciò noi diciamo all'Italia, all'Europa, al mondo, non è più il tempo di sonnecchiare ed esitare o di dare la precedenza agli interessi economici, a discapito dei valori morali e democratici su cui si fonda la nostra civiltà. Solo così avremo onorato anche la memoria di tutte le vittime della Shoàh e la memoria di tutti i Giusti che seppero agire al momento opportuno per salvare la vita di migliaia di persone, e solo così, fra altri 60 anni, non ci troveremo a dover commemorare un'altra tragedia per l'umanità.

Cliccare sul link sottostante per scrivere una e-mail alla redazione di Libero

 


segreteria@libero-news.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT