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Il Messaggero Rassegna Stampa
27.01.2006 Israele di fronte alla vittoria di Hamas
Menachem Gantz descrive la preoccupazione e lo sconcerto del paese

Testata: Il Messaggero
Data: 27 gennaio 2006
Pagina: 3
Autore: Menachem Gantz
Titolo: «Dolore e delusione per le famiglie che hanno visto morire i loro cari»

Il MESSAGGERO di venerdì 27 gennaio 2006 pubblica apagina 3 l'articolo di Menachem Gantz, corrispondente da Roma del quotidiano israeliano Maariv  "Dolore e delusione per le famiglie che hanno visto morire i loro cari"

"Che cosa c'è da dire ad Hamas? Congratulazioni per l'uccisioni di mio figlio unico e e che ora hanno vinto le elezioni palestinesi ? " Era questo il primo commento di Sara Ben Aruya, madre di Simon ucciso all'hotel Park di Natania il 27 marzo 2002 insieme ad altri 28 israeliani e 144 feriti. Questa frase esprime il dolore e la delusione  non solo fra le famiglie  israeliane che hanno pagato il prezzo più alto, perdendo i loro cari in azioni barbariche provenienti da Hamas, che ora ufficialmente rappresenta il popolo palestinese, ma in generale di tutto  il popolo israeliano che nei primi tre anni dell'ultima intifada ha subito 425 attentati in cui 377 sono stati uccisi e oltre 2000 feriti.
Rivoluzione, tsunami, terremoto, sono questi i termini che sentiamo in conseguenza  dei risultati delle elezioni palestinesi. La comunità internazionale  e soprattutto Israele si chiedono  cosa succederà il giorno dopo la vittoria  che ha sorpreso  forse chi ha preparato i sondaggi , le cancellerie europe e Washington, ma non Abu Mazen e il popolo palestinese. Il presidente dell'Autorità palestinese temeva questi risultati, cercava di fare di tutto per rinviare le elezioni, e sapeva benissimo perché. Per Israele sono risultati pesanti. Hamas, organizzazione terroristica sostenuta dall'Iran, non solo nega l'esistenza dello Stato di Israele e semina odio  fra i bambini ei giovani, ma si attiva attraverso l'ala militare per uccidere gli israeliani.
Ora gli scenari più probabili sono tre . il primo che Hamas riconosca il fatto che ilpopolo palestinese ha chiesto di costruire una autorità che funzioni e meno corrotta, più che la distruzione totale di Israele e unaltro bagno di sangue. In questo caso Hamas lascerà ad Abu Mazen il compito di seguire i negoziati e sarà pronto ad una "soluzione permanente", cioè costruire la Palestina  e rinviare la battaglia per la cancellazione di Israele a tempi più maturi. il secondo scenario prevede un conflitto interno fra Abu Mazen e Hamas: il presidente palestinese sarà costretto a sciogliere il Parlamento e chiederà nuove elezioni, sperando in risultati diversi. Scenario che senz'altro includerà violenza e sangue. Il terzo scenario, il peggiore, vede Abu Mazen dare le dimissioni, mentre bande armate porteranno i palestinesi ad un conflitto interno, seguito da tentativi di azioni terroristiche contro Israele.

Sul tema di questo articolo, segnaliamo ai nostri lettori l'articolo “Come possono farsi governare dagli assassini?" pubblicato, riprendendolo da Ynet. da Israele.net  Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail con la propria opinione alla redazione del Messaggero  


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