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Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.01.2006 Il 27 gennaio l'Europa pianga
la riflessione di Deborah Fait e Angelo Pezzana per la Giornata della Memoria

Testata: Informazione Corretta
Data: 26 gennaio 2006
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Il 27 gennaio l'Europa pianga»
Ogni anno in questo periodo si fa sentire palpabile il dolore del ricordo.
La Memoria dei 6 milioni ci accompagna sempre , e' in noi, e' nel nostro DNA, impossibile liberarsene  nemmeno a volerlo, e' impresso col fuoco dei crematori nell'anima di ogni ebreo.
A me lo ha passato mia madre che tremava visbilmente ogni volta che la televisione mostrava qualche divisa nazista, me lo ha passato mia nonna che non poteva sentire qualcuno correre dietro a lei. Attraverso di me, anche senza parlarne,  la Memoria passa a mio figlio, ai miei nipoti e cosi' avanti fino alla fine dei secoli, sempre lo stesso strazio, lo stesso dolore, la stessa disperata domanda che uno non pronuncia e per cui non aspetta risposte: PERCHE'!
In Israele guardo i bambini,  nipoti e pronipoti di Auschwitz, giocano come tutti i bambini del mondo, corrono, ridono spensierati ma ognuno di loro ha la Shoa' dentro, gli scorre nel sangue,  ogni generazione di ebrei nasce con quel fuoco impresso nell'anima e nel cervello.
 
Il 27 gennaio l'Europa ricordi e pianga.
I campanelli delle scuole suoneranno per 1 minuto perche' le nuove genrazioni sappiano.
Il dramma del ricordo "parlato", diffuso dai media,  finira', quest'anno, il 25 aprile in Israele quando  le sirene ci strazieranno  il cuore, tutti si fermeranno, usciranno dalle macchine, scenderanno dagli autobus, si alzeranno in piedi nei bar, nelle case e un brivido di dolore e paura attraversera' tutta Israele ancora minacciata di distruzione da altri nazisti.
 
Navigando su internet si leggono pero' anche pareri diversi. Su un sito ho letto "Ogni volta che sento parlare di Shoa' mi girano..."
Altri protestano " mica solo gli ebrei sono stati uccisi. E gli armeni? e i nativi americani? e i cambogiani? e gli zingari?  Perche' gli ebrei devono avere il monopolio del dolore?"
 
Si, devono averlo! E' indiscutibile che debbano averlo perche' in Europa, 61 anni, fa sono stati raccolti tutti gli ebrei esistenti , da ogni nazione europea, sono stati separati dal resto delle popolazioni,  uccisi sul posto o portati nei campi di sterminio per venire eliminati fisicamente. Devono averlo il monopolio perche' sono morti ammazzati solo a causa del millenario odio europeo  diventato improvvisamente delirio inarrestabile.
6 Milioni.
Per niente.
Gli ebrei non erano delinquenti, non avevano territori da conquistare, non avevano pretese di territori, erano cittadini fedelissimi dei paesi in cui vivevano, avevano combattuto per quei Paesi, facevano parte della media e piccola borghesia non di un mondo sotterraneo di criminali da eliminare.
Ma erano ebrei.
Odiati, perche'?
Le risposte sono tante e controverse ma la conclusione  tremenda e' sempre una sola: odiati per niente.
 
Ammazzati nei secoli a causa della crocifissione di Gesu'.
Ma non furono i romani?
 
Ammazzati per secoli a causa del loro senso di appartenenza.
Ma non e' un pregio essere attaccati alle proprie radici etnico/culturali ?
 
Ammazzati per secoli a causa del loro rifiuto alla conversione.
Ma non e' anche questo un valore?
 
Ammazzati infine, dall'800 in poi, non piu' solo per essere di fede ebraica e "assassini" di Cristo , ma a causa di appartenere alla "razza" ebraica. Grande invenzione, la razza, per avere la scusa di perseguitare, scacciare, eliminare, uccidere. 
L'evoluzione dell'odio antiebraico, la capacita' di cambiarlo a seconda delle situazioni dell'epoca e' spaventoso, ogni periodo storico  ha trovato un motivo per pilotare l'odio della gente verso il Popolo ebraico, perseguitarlo e distruggerlo.
Ecco un elenco dei genocidi  piu' tristemente famosi del 900 che coloro cui "girano" ci sbattono  in faccia per sminuire l'orrore della Shoa':
 
BURUNDI         300.000   HUTU   MOTIVO : POLITICO-TERRIOTRIALE
RUANDA       1.000.000   TUTSI   MOTIVO:  POLITICO TERRITORIALE
SUDAN         2.000.000   CIVILI   MOTIVO:  RELIGIOSO/POLITICO
CAMBOGIA   2.000.000   VARI    MOTIVO:  POLITICO CONTRO OPPOSITORI REGIME
ARMENIA      2.000.000  CIVILI    MOTIVO:  CONQUISTA E ANNESSIONE DEL TERRITORIO
EUROPA       6.000.000  EBREI  MOTIVO:    NESSUNO. 
 
Non esiste un solo  caso al mondo di persone, uomini donne vecchi e bambini, ammazzate in tale numero senza un motivo se non l'appartenenza a un'etnia.
Non esiste un solo caso di tentativo di eliminare un popolo intero dalla faccia della terra senza volergli prendere qualcosa, in genere il territorio. Gli ebrei non avevano territorio, erano semplici cittadini europei.
Non esiste nessun caso al mondo in cui si fosse programmato, deciso a tavolino dai ragionieri della morte, tra l'indifferenza generale, la distruzione scientifica di un intero Popolo.
Non esiste un solo caso di genocidio al mondo che qualcuno osi commentare con un "mi girano" senza che qualcun altro gli sputi in faccia. Eppure sappiamo che a chi e' cosi' privo di anima da poter dire che gli girano le palle a sentir parlare di Shoa' molti riponderanno "si, hai ragione, non se ne puo' piu'".
E invece , signori, potete, altroche' se potete  e sentirete ancora e ancora perche' la vergogna e' incancellabile anche per chi e' nato dopo. Questa vergogna, lo sterminio di un popolo innocente,  non si esaurisce con le colpe dei padri.  
Un milione e mezzo di bambini massacrati e dati, vivi,  in pasto ai cani non puo' essere commentato con "non se ne puo' piu'".
Ehhh NO! Non vi sara' permesso dimenticare!
 
6 Milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni 6 milioni.
Per niente.
 
Il 27 gennaio l'Europa si fermi e ricordi. Il 27 gennaio l'Europa pensi. Il 27 gennaio l'Europa pianga.
Deborah Fait

Ricordare la Shoah, lo sterminio di sei milioni di ebrei voluto e pianificato con precisione industriale dal nazismo, è diventato una attività retorica ?  Malgrado siano passati pochi anni da quando il parlamento ne ha istituzionalizzato ufficialmente la ricorrenza (in Italia come in moltissimi paesi), non sono poche le voci che cominciano a criticarne contenuti e finalità. Ed è sorprendente che le critiche più severe vengano dal mondo ebraico, come verrebbe da pensare dopo aver letto quel che ne scrivono il romanziere Alessandro Piperno (per sua ammissione ebreo solo nel cognome) e lo storico Sergio Luzzatto sul Corriere della Sera che ha aperto la polemica. Ai due interventi ne seguiranno di certo altri, ci auguriamo anche di segno diverso. Perchè criticare la data del 27 gennaio,che ci ricorda il giorno in cui  si aprirono i cancelli di Aushwitz  e le truppe di liberazione rivelarono al mondo la terribile verità del massacro ? Cosa c’è di sbagliato nel voler ricordare alla nuove generazioni un avvenimento che è stato definito “unico” in quel susseguirsi di carneficine che è stato il secolo scorso ? Ha cominciato Piperno, che immagina la “commozione delle scolaresche sgambettanti sui prati di Aushwitz”, una fantasia che ci rivela che l’autore  ad Aushwitz-Birkenau forse non c’è mai stato, se pensa che su quei prati ci sia qualcuno con la voglia di sgambettare. Più seria la critica di Luzzato, che però rimane anche lui disturbato, tra le altre cose, dal fatto che il ricordo possa durare un solo giorno e scomparire negli altri trecentossentaquattro. E’ come se il 27 gennaio, scrive sul Corriere, ricevessimo una cartolina precetto dove sta scritto “Oggi non dimenticate di ricordarvi”. Ci  chiediamo allora come mai lo storico Luzzatto si ostini ad insegnare storia dato che ritiene che, una volta appresa, non abbia il diritto di diventare ricordo degli avvenimenti studiati. Come può definire “scorciatoia” una iniziativa che ha come scopo non un apprendimento mnemonico qualunque ma l’approfondimento di un fatto storico che è giusto definire unico ed epocale, che attraverso la scuola, la televisione,il cinema,i libri, i giornali  obbliga a guardare in faccia quanta barbarie l’uomo è stato capace di realizzare ? Un pericolo ignorato dai nostri critici c’è il 27 gennaio, e che esista davvero l’abbiamo verificato di persona, partecipando in quella data, in questi anni, a molti incontri non soltanto nelle aule  scolastiche. Un pericolo di stretta derivazione dal pregiudizio contro Israele che avvelena l’informazione nel nostro paese. Pregiudizio, misto a ignoranza, che ha fatto sì che le migliaia di conferenze, dibattiti, incontri per ricordare lo sterminio degli ebrei, si siano trasformati spesso in tribunali dove l’accusato non era più il nazismo ma Israele, mentre i palestinesi prendevano agevolmente il posto degli ebrei. Giovani, e meno giovani, fanatizzati per decenni da una propaganda tanto intensa quanto trasversale alle parti politiche,  si sono dimostrati del tutto indifferenti alla narrazione della Shoah, ciò che gli premeva, quello che la loro bocca voleva urlare, era la messa sotto accusa di Israele, “che si comporta con i palestinesi come i nazisti avevano fatto con loro”. Poco importa che la verità sia tutt’altra, così viene diffusa dal v angelo catto-comunista-pacifista e così viene assimilata.

In una onesta polemica sul ricordo della Shoah pensiamo che questo andrebbe ricordato, anzichè usare  quei sei milioni di ebrei sterminati  per facilitarne un altro di stermino, quello dei sei milioni di ebrei viventi in Israele. Hitler non c’è più, è stato sostituito dal terrorismo fondamentalista arabo palestinese. Chi polemizza sui giorni del calendario o sulle passeggiate ad Aushwitz è pregato di alzare lo sguardo e di occuparsi di questioni serie.

 

Angelo Pezzana


info@informazionecorretta.it

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