A pagina 74 di Famiglia Cristiana del 22 gennaio è pubblicato un articolo di Maurizio Turrioni intitolato “L’orrore della vendetta”. In occasione della prossima uscita del film di Steven Spielberg, Munich, l’articolo riporta alla memoria dei lettori un evento drammatico della storia che ebbe luogo a Monaco nel 1972; mentre erano in corso le Olimpiadi; undici atleti israeliani furono uccisi da un gruppo di terroristi palestinesi appartenenti a Settembre nero. Il film, che si basa su fatti e notizie raccolti nel libro Vendetta del giornalista George Jonas, racconta della caccia che ex agenti del Mossad intrapresero per localizzare ed eliminare i terroristi sfuggiti alla cattura. L’articolo, nella sua analisi del film e delle motivazioni che hanno portato Spielberg “geniale creatore di favole fantasy, di vicende avventurose e di storie dalla profonda umanità” a cimentarsi in questa opera, appare corretto tranne che per un unico madornale errore, che speriamo sia semplicemente frutto di una “svista” e non di scarsa conoscenza storica. Scrive Turrioni:
“ L’antefatto. Prima dell’alba del 5 settembre 1972, un commando di “settembre nero” (nome ispirato al massacro dei palestinesi perpetrato dagli israeliani in Giordania due anni prima) penetra nel villaggio olimpico di Monaco di Baviera e prende in ostaggio gli atleti con la Stella di Davide”
Innanzitutto il massacro dei palestinesi, cui si riferisce il giornalista, non fu perpetrato dagli israeliani bensì dai giordani. E ripercorrendo un po’ la storia di quel drammatico periodo vorremmo ricordare che in quegli anni diverse fazioni palestinesi furono impegnate in una lunga serie di atti terroristici: furono i primi a massacrare civili nei check-in e nelle sale d’attesa degli aeroporti, i primi a fare esplodere in volo aerei di linea per mezzo di detonatori a tempo o altimetrici. E fu proprio negli anni ’70 che organizzazioni palestinesi addestrarono quadri di organizzazioni terroristiche europee e del terzo mondo nelle loro basi in Libano. Dal giugno del 1970 in poi, i terroristi palestinesi presero di mira obiettivi giordani e statunitensi oltre che israeliani.: tale fu il caso degli attacchi agli Hotel Philadelphia Intercontinental ad Amman, nonché del sequestro di un diplomatico americano. Il triplo dirottamento del 6 settembre (tre aerei passeggeri delle compagnie TWA, Swissair e Pan Am) con la cattura di centinaia di ostaggi britannici, americani e tedeschi fu tra le cause immediate del “settembre nero” giordano. Il sovrano giordano Hussein reagì a quelle “provocazioni” (i guerriglieri fra l’altro avevano assunto il controllo di parti della Giordania settentrionale, compresa la cittadina di Irbid) nominando in sostituzione del governo civile, un esecutivo di 12 militari; il 17 settembre 1970 le forze armate giordane lanciarono un’offensiva su vasta scala, passata alla storia come il “Settembre nero”, contro i campi profughi e le basi dell’OLP ad Amman. Il massacro dei palestinesi da parte dei giordani fu tutto fuorché popolare fra le masse arabe. Due terzi di tutti i giordani e un buon terzo della Legione Araba erano palestinesi. Centinaia di civili palestinesi furono uccisi o feriti; si parlò anche di stupri e saccheggi da parte dei legionari. Il 23 settembre l’esercito giordano controllava il centro di Amman e gran parte delle colline circostanti.
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