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Internazionale Rassegna Stampa
18.01.2006 Ancora odio e disinformazione contro Sharon
sul settimanale diretto da Giovanni De Mauro

Testata: Internazionale
Data: 18 gennaio 2006
Pagina: 15
Autore: la redazione - Rami Khouri - Shari Motro
Titolo: «Medio Oriente - L'eredità di Sharon - Il grande timoniere -La pace secondo Ariel - Le mappe della pace»
In copertina la foto di Ariel Sharon e il titolo: "Dopo Sharon", vediamo come il settimanale diretto da Giovanni De Mauro, Internazionale, tratta la situazione politica israeliana.
 
A pagina 15, dalla cronaca dal Medio Oriente
 
ANP
Si vota a Gerusalemme
Il governo israeliano ha cambiato idea e ha deciso di autorizzare lo
Svolgimento a Gerusalemme Est delle elezioni legislative del 25 gennaio
nell'Autorità Nazionale Palestinese. Il presidente palestinese Abu Mazen
Aveva minacciato di annullare le elezioni in tutti I Territori. Intanto il
Partito di governo Al Fatah ha deciso di presentare un'unica lista,
Superando le divergenze tra la vecchia guardia e la nuova generazione
Guidata da Marwan Barghouti. I sondaggi danno però in vantaggio il partito
Radicale Hamas [10].
Prima di tutto ci preme sottolineare che il governo israeliano non ha cambiato idea come sostiene la redazione faziosa di Internazionale, ma è arrivato questa decisione dopo aver vagliato tutte le opzioni, quelle delle misure anti-terrorismo in primo luogo.
Inoltre ci fa specie e tristezza leggere che secondo Giovanni De Mauro, Hamas sarebbe niente più che un semplice partito radicale, e non un organizzazione terroristica dedita allo spargimento di sangue israeliano e con l'obiettivo della cancellazione dello stato ebraico dalla faccia della terra. 
 
INTIFADA
Fine della tregua
Hamas e le Brigate dei martiri di al Aqsa hanno annunciato la fine della
Tregua, proclamata il 21 gennaio 2005 e confermata in marzo dopo un accordo
Con Abu Mazen. La Jihad islamica, invece, aveva sempre rifiutato di
Sospendere gli attacchi contro Israele [1].
Questo vuol dire che il "partito radicale Hamas", come lo chiama ora De Mauro, riprenderà gli attentati contro I civili inermi israeliani.
 
Uccisi due egiziani
Al Qaeda ha rivendicato il lancio di sette razzi Katiusha dal Libano contro
Il nord di Israele [27]. Un soldato israeliano e due civili palestinesi sono
Morti in un attentato suicida a un posto di blocco a Tulkarem, in
Cisgiordania [29]. Due guardie di frontiera egiziane sono morte negli
Scontri con un gruppo di palestinesi armati al confine di Rafah, nella
Striscia di Gaza [4].
 
Comincia il dopo Sharon
L a sera del 4 gennaio il primo ministro israeliano Ariel Sharon è stato
Colpito da una vasta emorragia cerebrale. Secondo I medici il premier
Dovrebbe sopravvivere, ma ha probabilmente subìto danni cerebrali che lo
Costringeranno a lasciare la politica. Tutti I poteri sono stati trasferiti
Al vicepremier Ehud Olmert, che avrà anche il compito di guidare il nuovo
Partito Kadima, fondato da Sharon, nelle elezioni legislative del 28 marzo.
L'ex leader laburista Shimon Peres ha deciso di rimanere nel partito con
L'incarico di vice di Olmert. Nonostante la malattia di Sharon, secondo I
Sondaggi Kadima potrebbe vincere le elezioni con circa 45 seggi, contro I 18
Del Partito laburista di Amir Peretz e I 15 del Likud di Benjamin Netanyahu.
 
A pag. 17 è pubblicato un editoriale firmato dal direttore del quotidiano libanese Daily Star, Rami Khouri, dal titolo "L'eredità di Sharon".
L'articolo di Khouri è un contenitore di propaganda anti-israeliana, definisce Sharon un creatore di caos, un illusionista, un prestigiatore, colui che si è rifiutato di sottoscrivere accordi con Arafat, arrogante colonizzatore, ma ecco l'ultimo pezzo dell'articolo che sintetizza il suo pensiero:
 
"se è vero che bisogna giudicare un uomo dai risultati che ha ottenuto, Ariel Sharon dev'essere visto come un gran creatore di caos, confusione, incertezza e paura. La sua eredità si può sintetizzare in un'intera nazione che cerca di ritirarsi dietro un muro: e questa è un enorme sconfitta tattica. Ed è anche una grande tragedia umana per quella generazione di combattenti sconsiderati che non hanno voluto fermare la guerra. E che, quando si sono ritrovati con il potere in mano, hanno scelto trucchi da illusionisti."
Insomma, quando c'erano gli insediamenti ebraici a Gaza non andava bene, ora che Sharon li ha smantellati non va bene ancora? E il fantomatico muro sarebbe la recinzione (96% reticolato), eretta contro le bombe umane palestinesi?
C'è per caso traccia nel pezzo di Khoury per la parola terrorismo palestinese?
Questa è la propaganda faziosa sotto forma di analisi politica, che spaccia Internazionale e che fa seguito ad altrettanta propaganda pubblicata a pag.15, di Amira Hass, ormai completamente assorbita dai fumi di Ramallah dove vive.
 
A pag.22 è pubblicato un servizio tratto dal quotidiano israeliano di sinistra, Ha'aretz, dal titolo:"Il grande timoniere".
Il direttore di Ha'aretz aveva scritto un editoriale che rivalutava la figura di Sharon, sempre duramente criticata dal quotidiano laburista, ma De Mauro ovviamente ha preferito pubblicare al suo posto questo servizio molto aspro sulla figura del premier in coma.
Anche la foto, sapientemente scelta dalla redazione di Internazionale la dice lunga sulla faziosità di questo settimanale: si vede in primo piano Sharon rivolto ad uno spazio deserto con la seguente didascalìa:"Ariel Sharon nel luogo destinato a un insediamento colonico".
 
 
A pag. 25 è pubblicato un articolo tratto dal quotidiano conservatore The Jerusalem Post, dal titolo:"La pace secondo Ariel".
Secondo il Jerusalem, Sharon ha il grande merito di aver fatto capire alle potenze occidentali come gli Usa, che la condizione unica e necessaria per iniziare qualsiasi trattativa di pace con I palestinesi, era la sicurezza, la fine degli attentati terroristici.
Fino ad allora infatti, le trattative avvenivano sotto le bombe umane, convinti che le avrebbero fermate; Sharon ha sempre preferito la sicurezza del popolo israeliano prima di sedersi ad un tavolo con chi non aveva nessuna intenzione di fermare le violenze.
 
A pag. 26 è pubblicato un articolo firmato da Shari Motro, tratto dalla rivista giuridica americana Legal Affairs, dal titolo "Le mappe della pace".
L'autore di questo pezzo, Motro (ora docente di legge all'università di Richmond), era un ufficiale dell'esercito israeliano che ha partecipato ai negoziati nel 1995 e che sottolinea l'importanza di una corretta stesura delle mappe geografiche durante le trattative di pace.
Motro risulta un pò duro nei suoi giudizi contro Israele (pane per i denti di Internazionale), forse perchè risulta facile parlare non avendo più incarichi di responsabilità dopo molti anni e a distanza.
 
A pag. 32 è pubblicato un confronto di opinioni (cosa che Internazionale dovrebbe sempre fare espandendo questa rubrica), riguardo il nuovo film in uscita nelle sale italiane, di Steven Spielberg, riguardante la strage degli atleti israeliani alle olimipiadi di Monaco del 1972 da parte dei terroristi palestinesi e le conseguenti azioni militari isralieane.
I due media a confronto sono gli americani Wall Street Journal (al quale non è piaciuto il film di Spielberg ritenenutointriso di propaganda anti-israeliana) e Alternet (giornale on line di sinistra), al quale è invece piaciuto.
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