sabato 23 novembre 2024
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Deborah Fait
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Il passato, il presente e il futuro
 
Mi aspettavo frotte di pacifisti schierati a Hebron per difendere i diritti delle 8 famiglie di ebrei che vogliono riprendere possesso delle loro case nella casbah araba.
Otto famiglie contro 130.000 abitanti arabi di quella che e' la seconda citta' piu' importante per Israele dopo Gerusalermme.
Mi sbagliavo , come sempre. Pacifisti dalla parte degli ebrei? Quando mai?
 
Forse sarebbe il caso di ricordare a chi legge le notizie frammentarie e spesso inesatte dei media sull'argomento, la storia  Hebron per capire quello che sta accadendo in questi giorni.
Ecco una parte di un articolo scritto da me alcuni anni fa dopo una emozionante e mai dimenticata visita alla prima Capitale di Israele.
Hebron fu una delle citta' piu' importanti di Israele durante tutto il periodo che va dal Primo al Secondo Tempio e fu qui che Bar Kochba diede inizio alla sua rivolta contro i Romani. La rivolta si concluse tragicamente con la distruzione del Secondo Tempio, la fine di Israele e l'inizio della diaspora ebraica che doveva durare duemila anni, fino al 15 maggio 1948.
Vi furono molti pii ebrei che rimasero in terra di Israele , divenuta Palaestina Romana, e andarono a vivere nelle citta' sante dell'ebraismo ta cui appunto Hebron dove abitarono ininterrottamente per 3700 anni sopportando varie conquiste, distruzioni e mutamenti drammatici.
I bizantini e i crociati trasformarono la Grotta del Padre Abramo in una chiesa , poi arrivarono i mussulmani e la trasformarono in una moschea ma gli ebrei rimasero la' nonostante tutto e continuarono a pregare i Padri e le Madri di Israele.
Circa 700 anni fa i Memmelucchi conquistarono Hebron, dichiararono il luogo proprieta' islamica, proibirono l'entrata alla Grotta a tutti gli ebrei e non permisero loro di avvicinarsi piu' di sette passi dall'inizio della scalinata.
Sette passi per poter pregare, sette passi che non permettevano neppure di vedere l'entrata della Grotta.
Altri ebrei arrivarono  nel 1492 dopo la cacciata dalla Spagna e l'Inquisizione.
Erranti di terra in terra, cacciati e perseguitati, trovarono a Hebron i loro fratelli e un po' di tranquillita' all'ombra delle Tombe dei loro Patriarchi.
La popolazione araba viveva tutto intorno e lentamente i rapporti tra i due popoli si normalizzarono. Gli ebrei, quasi tutti studiosi e maestri insigni della Thora', non davano fastidio alla popolazione araba che arrivo' infine ad apprezzarli poiche' la loro presenza creava lavoro e miglior stile di vita.
Verso la fine del 700 gli ebrei acquistarono 400 dunam di terra intorno a Tel Rumeida per poter vivere piu' comodamente . Quei 400 dunam, ancora oggi proprieta' ebraica, costituiscono la maggior parte della Hebron odierna, compresa la Casbah in cui si possono trovare ancora i segni delle mezuzoth (piccoli rotoli di pergamena, racchiusi in astucci, recanti versi del Deuteronomio) ai portoni delle case diventate illegalmente di proprieta' araba.
Gli ebrei e gli arabi di Hebron convissero piu' o meno pacificamente per alcuni secoli, fino al 1929, data del massacro e della distruzione della comunita' ebraica.

Cosa accadde nel 1929?

Il Mufti di Gerusalemme Haij Amin al-Husseini, zio di Yasser Arafat, era un fervente nazista e un feroce odiatore di ebrei.

Incomincio' proprio dal Palazzo del Mufti', a Gerusalemme, una violenta campagna antiebraica, gli Imam di tutta la Palestina tennero sermoni pieni di odio nelle moschee fino ad incendiare gli animi della gente e a provocare i pogrom che attraversarono tutto il paese, complice il silenzio assoluto degli inglesi.
Quando incomincio' la rivolta araba, gli ebrei di Hebron rifiutarono la protezione dell'Hagana' sicuri che nella loro citta' non sarebbe accaduto niente e che i loro amici arabi non gli avrebbero torto un capello dopo centinaia d'anni di convivenza pacifica.

Purtroppo la loro fiducia risulto' essere mera illusione e pagarono caro la loro illusione di affetto e amicizia.
Pagarono con la morte, una morte cosi' atroce che, disse un sopravissuto, pareva che il cielo cadesse su Hebron.

ll pogrom incomincio' il 23 agosto, nel pomeriggio. Orde di arabi attaccarono ogni ebreo che incontravano sulla loro strada, ammazzando tutti, entrarono nelle case e nelle sinagoghe, uccisero i rabbini, bruciarono ogni cosa.
Agli ebrei che chiedevano disperatamente aiuto i britannici, sempre dalla parte degli arabi, risposero di chiudersi in casa e di aspettare gli eventi.

Eventi che purtroppo non tardarono.

Sabato 24 agosto 1929, si rinnovo' la tragedia.

Migliaia di arabi armati di coltelli, ascie, forconi e ogni arma possibile incominciarono un sistematico assalto alle case degli ebrei di Hebron. Non risparmiarono nessuno ammazzando ogni ebreo sul quale potevano mettere le mani. Entrarono nella casa del Rabbino Yosef Castel, loro amico, lo sgozzarono e bruciarono la sua casa.
Il Rabbino Hanoch Hasson, caporabbino di Hebron, fu ucciso con l'intera famiglia. Tagliarono le mani della moglie che mori' dissanguata. Sopravvisse solo Shlomo, un bambino di un anno , coperto di sangue quindi probabilmente creduto morto. L'eccidio continuo' per tutta la giornata, di casa in casa, senza pieta' sotto gli occhi degli inglesi indifferenti e spaventati.
Quel giorno furono sgozzati 89 ebrei di Hebron e tre giorni dopo gli inglesi decisero di evacuare chi era sopravissuto nella Comunita'. Li misero sui camion e li portarono a Gerusalemme e tutte le loro proprieta' furono prese dagli arabi e mai piu' restituite.

Fu distrutta cosi', col tacito consenso del Governo britannico, la piu' antica comunita' ebraica in Terra di Israele ma la sabbia che si calpesta non e' piu' rossa del sangue di tanti innocenti.
Il tempo e' passato e le ferite restano soltanto nei cuori..

Il cielo, quel cielo che pareva cadesse sulla citta', e' terso e azzurro e pare aver assorbito le grida disperate dei pii vecchi, dei rabbini, delle donne e bambini ebrei ammazzati senza motivo, senza pieta', senza guerra, senza un motivo al mondo se non l'odio.

Dopo aver superato ostacoli di ogni genere, nella primavera del 1931, un gruppo di famiglie ritorno' a Hebron guidate da Rabbi Heiem Begaio e Avraham Franco. Rimasero a Hebron per 4 anni cercando con ogni sforzo di svilupparsi e consolidarsi nonostante l'atmosfera ostile che li circondava.
Quando nel 1936 altri tumulti scoppiarono e si paventava un altro eccidio gli inglesi deportarono ancora tutti gli ebrei: in piena notte li ricaricarono sui camion e li portarono fuori dalla citta'.
Ancora una volta trionfavano terrore, odio e violenza con il vergognoso appoggio agli assassini arabi delle autorita' inglesi.
Ancora una volta, senza nessun motivo, la minuscola e pacifica comunita' ebraica di Hebron fu distrutta e svani' nel nulla.

Nel 1948 i giordani conquistarono Giudea e Samaria , inclusa Hebron. Le autorita' giordane completarono la distruzione dei pochi ebrei abbarbicati a quella terra e di qualsiasi forma di vita ebraica.
L'antico quartiere ebraico fu raso al suolo (come a Gerusalemme) e al suo posto fu insediato il mercato, gabinetti pubblici furono costruiti al posto dei luoghi santi dell'ebraismo, e la casbah fu allargata sulle antiche case degli ebrei.
L'antica Sinagoga di Abramo fu fatta crollare e al suo posto fu costruito un recinto per capre, pecore e asini .

Altre case di ebrei, come l'antico ospedale Hadassa e la Beit Romano furono usate come uffici per i conquistatori giordani.
L'antico cimitero ebraico , incluso il cippo a onore dei martitri del 1929, fu completamente distrutto. Le pietre tombali , qui come a Gerusalemme, furono usate per lastricare le strade e per costruire edifici.

Hebron rimase senza ebrei per 20 anni.

Nel 1967, dopo che i Giordani insieme ad altre cinque nazioni arabe avevano perso la guerra per l'annientamento di Israele , la Giudea e la Samaria furono liberate e gli arabi di Hebron temendo la vendetta per i fatti del 29 e 36 si arresero senza sparare un colpo.

Il capo dell'IDF, Generale Shlomo Goren, fu il primo ebreo ad entrare a Hebron, entro' da solo e prosegui' verso la Grotta della Machpela' dove ricevette il proclama  di resa della citta'.
Quello era il momento opportuno per i figli di Hebron di ritornare a prendere possesso delle loro terre e delle loro case per sempre.
Purtroppo il governo esito' e gli ebrei di Hebron dovettero arrangiarsi da soli.
Un gruppo di famiglie rientro' subito, altri seguirono all'inizio del 1968 e coll'andare del tempo, nonostante le difficolta' e i pericoli, la comunita' crebbe e si stabilizzo'.

Tre anni piu' tardi il governo decise di costruire un insediamento nell'antica Kiriat Arba a pochi chilometri dal centro di Hebron e dal 1971 la comunita' si estese fino a raggiungere le 7000 persone, religiosi e laici.

Kiriat Arba oggi ha una piccola zona industriale , centri commerciali, una grande varieta' di scuole religiose e laiche e centri sociali.
Le antiche sinagoghe distrutte furono ricostruite e restaurati gli scavi di palazzi dell'era cananea e delle parti della citta' dell'epoca del Primo e Secondo Tempio, tutto era stato sepolto con spregio sotto metri di immondizie.
Gli avvenimenti degli anni tra il 1994 e il 1996 portarono Hebron ad essere il centro dell'attenzione internazionale.

Nel settembre del 1993, gli accordi di Oslo diedero all'OLP la totale autonomia su Giudea, Samaria e Gaza e il primo risultato di questo accordo fu la creazione della polizia palestinese composta da ex terroristi e terroristi ancora in carica e il ritiro dell'esercito di Israele dai centri urbani lasciando tutto in mano all'autorita' palestinese che si occupo' di tutto meno che della difesa degli ebrei.
Quelli che molti paventavano si verifico' e incomincio' un altro periodo di efferati attentati anche se era gia' pronto il premio Nobel per la pace per il Capo dell'OLP , Yasser Arafat.

Vi furono molti attacchi terroristici nella zona e molti ebrei furono uccisi. Dal 1993 gli attacchi del terrore contro gli ebrei continuarono senza sosta con le piu' svariate armi , dai coltelli, alle bombe , ai sassi, ai fucili e numerosi ebrei di Hebron tra cui alcuni bambini, la piu' piccola di tre anni, furono uccisi.
Una settimana prima della festa di Purim del 1994 Hamas fece circolare un volantino per annunciare un prossimo e massiccio attacco alla comunita' ebraica e per ordinare agli arabi di chiudersi in casa.

La sera di Purim centinaia di arabi urlanti gli stessi slogan di sempre : "ALLAH E' GRANDE ! MORTE AGLI EBREI!" correvano per le strade della cittadina terrorizzando gli ebrei che credevano di essere ritornati al 1929.
Il giorno dopo Purim, il dottor Baruch Goldstein un medico chirurgo di Kiriat Arba che aveva dovuto curare o dichiarare la morte di numerose vittime del terrorismo arabo, entro' nella grotta della Machpela' e apri' il fuoco uccidendo 29 arabi. Dopo questo gravissimo attentato si riparlo' di evacuare gli ebrei da Hebron ma durante la festa della pasqua ebraica (Pessach) una grande manifestazione ebbe luogo per protestare contro la minaccia del Governo di sradicare gli ebrei dalla loro citta' santa.

Dopo l'attentato del 1994 agli ebrei fu vietato di entrare nella Grotta della Machpela' e per un anno intero furono costretti a pregare all'aperto, lontani dagli arabi anche se  dall'inchiesta condotta dal giudice Meir Shamgar risulto' enorme il numero di attacchi e omicidi che aveva colpito i cittadini ebrei di Hebron e di Kiriat Arba prima del folle gesto di Baruch Goldstein.
Questo pero' non poteva sminuire la gravita' dell'attentato condannato all'unanimita' e con forza da tutti gli israeliani che ,  non abituati al terrorismo ebraico, se ne vergognavano moltissimo.

Il Governo decise la permanente separazione fisica tra i gruppi e nego' agli ebrei il permesso di visitare la Tomba di Isacco che si trova in pieno quartiere arabo.

Queste decisioni del governo di Israele prese allo scopo di evitare altre tragedie, provocarono tuttavia una forte opposizione a causa del calpestato diritto degli ebrei di poter avere un legame continuo e libero con le proprie radici.

Le decine di attentati arabi non avevano provocato nessuna punizione alla popolazione araba, un unico attentato di un ebreo porto' alla punizione di tutta la comunita' ebraica da parte del suo stesso governo.
Spesso le ingiustizie fanno piu' male della morte.

Nel 1995, a Taba, il destino di Hebron fu segnato, la citta' fu irresponsabilmente regalata a Arafat e l'esercito si ritiro' dall'85% dell'area .
Tutti gli  ebrei furono evacuati   anche da altre  6  citta' di Giudea e Samaria: Jenin, Shechem, Tulkarm, Bet Lechem, Ramallah e Kalkilia. Gli uomini dell'OLP entrarono nelle citta' come vincitori e si sa che i luoghi abitati dai palestinesi devono essere judenrein , naturalmente senza che il mondo libero gridi allo scandalo.

Le bandiere di Israele furono dissacrate e bruciate, sempre senza scandalo.

La probabile evacuazione di Hebron paventava l'avvicinarsi all'orlo di un abisso da cui non si sarebbe piu' risaliti perche' cancellare la presenza ebraica dalla citta' significava  cancellare 4000 anni di storia e nessuno voleva  assumersi tale responsabilita'.

Probabilmente non ci sara' mai piu' il ricongiungimento tra la Citta' Santa dei Padri e lo stato di Israele ma la missione di Abramo non e' conclusa e ,per gli ebrei, Hebron e'

* il passato, il presente e per sempre*
 
Oggi gli ebrei di Hebron, esasperati dagli ultimi 5 anni di guerra e terrore, vogliono riprendersi le loro case ma ancora una volta hanno tutto il mondo contro e il passato,  il presente e il futuro di questa minuscola comunita' si fondono in un'unica millenaria tragedia.
 
Deborah Fait

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