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Il Foglio Rassegna Stampa
11.01.2006 Così Hamas diffonde il suo messagio di odio
uno sguardo ai media del gruppo terroristico, che ora lancia anche una televisione

Testata: Il Foglio
Data: 11 gennaio 2006
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «La nuova tv di Hamas contro lo stanco Abu Mazen e Israele»

Dal Foglio di mercoledì 11 gennaio 2006:

Ramallah. La crisi interna all’Anp si aggrava. Poco dopo le dichiarazioni di stanchezza del presidente Abu Mazen che si è detto pronto a rassegnare le dimissioni per l’incapacità di tenere sotto controllo la situazione – ieri il responsabile della Banca mondiale nei territori palestinesi, Nigel Roberts, ha rivelato che l’Autorità è sull’orlo della bancarotta. Potrebbe non essere in grado di pagare gli stipendi dei suoi oltre 130 mila dipendenti già a partire dal prossimo mese. Sull’altro fronte, quello estremista, i preparativi per le elezioni e oltre procedono invece bene. Il gruppo armato palestinese, Hamas, ha ufficialmente lanciato il primo canale televisivo privato a Gaza. Al Aqsa tv – è il nome dell’emittente, scelto per ricordare la battaglia del movimento islamico per la conquista di Gerusalemme – sarà il primo passo verso la creazione di un canale satellitare sulle orme di al Manar, quello gestito dagli hizbollah in Libano. Un esponente del gruppo armato ha dichiarato che presto tutto il popolo palestinese e il mondo intero potranno ascoltare con una semplice parabolica il messaggio di Hamas, mandato in onda da Aqsa tv da Dubai, dove il movimento intende aprire la stazione per la trasmissione satellitare. Per adesso, l’esperimento televisivo è però ancora fermo. Domenica scorsa, dopo aver trasmesso per poco più di un’ora la lettura del Corano seguita da un breve notiziario e da canti del gruppo, nessun altro programma è stato mandato in onda per motivi tecnici. Chi si sintonizza sulla rete, in questi giorni, vede soltanto l'immagine della moschea al Aqsa a Gerusalemme. Da parte israeliana non mancano le preoccupazioni. Un mezzo di comunicazione così accessibile, gestito da Hamas saltando il filtro di controllo dell’Anp, rischia di trasformarsi in un canale monotematico dedicato all’incitamento all’odio contro Israele e gli ebrei. Al Manar – considerato da Hamas come il modello da seguire per al Aqsa tv – nonostante sia stato oscurato in Francia dalle autorità a causa della programmazione antisemita, continua a trasmettere filmati e dibattiti contro il “nemico sionista”. Secondo i portavoce del movimento, Hamas non sembra essere intenzionato a fare di meno. Il gruppo, che per adesso mantiene la tahdia, la “calma”, in vista delle elezioni, è determinato ad arrivare in Parlamento e propagandare la propria politica di restrizioni religiose per i palestinesi e di “uno stato per due popoli”. A poche settimane dalle elezioni legislative, Hamas – che all’ultimo voto, nelle municipali, ha già aumentato i suoi seggi – spera attraverso il proprio canale tv di ottenere un maggiore successo elettorale. Il gruppo armato non è nuovo alla gestione dei mass media. A Gaza, Hamas pubblica da più di due anni il giornale,al Rissalah, in cui appaiono articoli contro gli “ebrei avidi e criminali”, e sta promuovendo al contempo uno stato palestinese di matrice islamista. La radio più importante e ascoltata nella Striscia è la Voce di al Aqsa, ascoltabile anche su internet, che appartiene sempre a Hamas. L’emittente è stata utilizzata non soltanto per incitare alla violenza, ma anche per dare istruzioni ai terroristi per la traiettoria e il lancio di missili Qassam su villaggi israeliani. I siti di Hamas o affiliati al movimento sono in aumento. Chatline e forum attraggono i più giovani a discutere su come combattere il “nemico”. La pagina internet del braccio armato di Hamas (http://www.alqassam.com/arabic/) esalta i martiri e inneggia alla shahada. E’ possibile accedere a video, a una sezione in inglese e contattare via e-mail il movimento, che risponde senza esitazione alle domande del navigatore. Hamas ha anche creato un centro per l’informazione on line dal 1999, in cui è possibile leggere agenzie in almeno cinque lingue sul movimento, sulle “le forze di occupazione” e sul “terrorismo sionista”. Alcuni dei siti gestiti da Hamas sono ospitati dalla compagnia Vault Networks, a Miami, sfruttando la libertà di espressione che vige negli Stati Uniti. Hamas ha anche creato siti internet dedicati ai bambini, come al Fateh (www.al-fateh.net), con foto, racconti e vignette di propaganda.

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