a proposito del "muro" antiterrorismo, che secondo gli autorevoli benpensanti costituirebbe "un insulto più provocatorio che utile" (per i poveri terroristi, pardon, resistenti, ovvio!), segnalo alla Vostra cortese attenzione una notizia che forse non merita di essere pubblicata (giacché datata) ma che ritengo comunque interessante per il suo contenuto: "Italia Oggi" del 23 dicembre scorso riferisce che nei primi nove mesi del 2005 sono cresciuti i numeri dei turisti italiani (+ 11%) e stranieri (+ 27%) giunti in Israele rispetto allo stesso periodo del 2004. Merito certamente dell'ottima campagna promozionale e della riapertura dell'aeroporto di Eilat che richiama i visitatori provenienti dal Nord Europa, ma (aggiungo io) anche delle misure preventive antiterrorismo (compreso l'innalzamento del tanto famigerato "muro") adottate dal Governo del Primo Ministro Sharon (che Dio conservi!), tali da assicurare un numero maggiore di presenze, a beneficio dell'industria turistica israeliana e di coloro che amano visitare la Terra Santa. Con buona pace dei pacifisti e di Diliberto.
(lettera firmata)
10/01/2006
In Israele ritornano i turisti
DI GABRIELE BRAMBILLA
Quasi 7 mila arrivi nel settembre 2005. Rispetto ai 3.279 nello stesso mese dell’anno scorso. Questi i numeri del turismo italiano in Israele, cresciuto del 11% in un settore che ha ripreso vigore grazie all’ottima campagna promozionale del governo e a una relativa tregua invernale tra israeliani e palestinesi. Non è soltanto l’incoming dall’Italia a crescere, concentrato nei tradizionali luoghi sacri di Gerusalemme, Nazareth, Betlemme e Tiberiade. Dai dati rilasciati dal ministero del turismo israeliano e dal Central bureau of statistic si evince come ci sia un aumento generale di turisti internazionali nei primi nove mesi di quest’anno, per un totale di 1,4 milioni di arrivi e un incremento del 27% rispetto al medesimo periodo del 2004. Avraham Hirchson, ministro del turismo israeliano, prevede che a fine anno il consuntivo registrerà una quota di 2 milioni di turisti. «Il nostro obiettivo» ha detto di recente Hirchson, «è di raggiungere i 5 milioni di arrivi entro il 2008». Tutto fa pensare positivamente, soprattutto a seguito della recente riapertura, dopo ben 5 anni, dell’aeroporto di Eilat al turismo nord europeo (Svezia, Danimarca, Norvegia e Olanda).