La pagina 5 del Sole 24ore di martedì 10 gennaio 2005 è dedicata interamente alle condizioni di salute di Sharon, con analisi e interviste.
Il primo articolo, dal titolo "Sharon resiste, il paese aspetta", è firmato dal "nostro" Ugo Tramballi.
Dopo un inizio interlocutorio, che spiega le fasi del risveglio auspicato e programmato di Sharon da parte dei medici, Tramballi non riesce a trattenere la sua acredine verso tutto ciò che è stato e rappresenta Ariel Sharon.
Scrive
Se la tempra sarà dura come sembra, forse vivrà fino alle elezioni, testimone inconscio ma quanto basta per essere un martire vivente di Kadima e portare il suo partito nuovo e disorientato a una vittoria che oggi sembra non facile".
Per prima cosa vorremmo che si evitasse di scrivere il termine "martire", visto l'uso che ne fanno i simpatizzanti dei kamikaze palestinesi che insanguinano Israele, poi non capiamo per quale motivo Kadima sia "disorientato", visto che gode del pieno appoggio popolare.
Anche perchè in seguito Tramballi, smentendosi, scrive
Altri ministri hanno incominciato a provare ad abbattere il piedistallo sul quale è Sharon, temendo il possibile successo di Kadima".
Ma allora Tramballi, il partito Kadima è su un piedistallo o è disorientato?
Poi Tramballi si lancia nella demagogia quando afferma:
La vita politica israeliana, dunque, è tornata alla sua ordinaria, caotica, sottile e ambigua amministrazione".
Certo, per Tramballi la successione di un premier colpito da un grave ictus, primo ministro di un paese accerchiato da odio islamico fanatico, rientra nei giochetti sottili, caotici, addirittura ambigui, facendo passare il paese ebraico per un paesiello da operetta.
A proposito delle elezioni palestinesi, Tramballi si avventuraquindi in un paragone quanto meno fuori luogo:
C'è un elezione palestinese che dovrebbe tenersi il 25 gennaio, come ha confermato ieri il leader Abu Mazen. Nessuno sa ancora bene come, questa è una vicenda diversa ma estremamente parallela e simile a quella israeliana: c'è una crisi comune di leadership e un'uguale incertezza per il futuro."
Tramballi vuole forse paragonare un premier, fondatore di un nuovo partito subito ai vertici nei consensi, fautore del ritiro degli insediamenti a Gaza, una personalità che rimarrà nella storia di Israele, con il caos, la corruzione e la violenza come unica via in quel di Ramallah?
Le situazioni sono estremamente diverse Tramballi, stop.
Ci chiediamo perchè, una volta tanto, Tramballi non possa mettere nel cassetto l'acredine verso Sharon e fare un' analisi obiettiva, senza demagogia e luoghi comuni.
Nella stessa pagina è pubblicata una interessante analisi medica, riguardante gli aspetti del coma farmacologocio, firmato da Federico Mereta.
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