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Informazione Corretta Rassegna Stampa
31.12.2005 Auguri di Buona Hannukà a Gad Lerner
da Deborah Fait

Testata:Informazione Corretta
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Auguri di buona Hannukà a Gad Lerner»
Con questo articolo Deborah Fait continua - dopo l'intervento di Giorgio Israel del 28-12-2005 su Informazione Corretta- la polemica sulla posizione di Gad Lerner in merito alla manifestazione davanti all'ambasciata iraniana. Riportiamo anche l'inervista di Lerner a Andrea Garibaldi che riassume la posizione di Lerner.
Ecco l'intervento di Deborah Fait:
Gad Lerner non vuole mescolarsi a manifestazioni o non-manifestazioni in cui ci siano soltanto ebrei.
Nell'intervista rilasciata a Andrea Garibaldi tiene a precisare di  essere stato  tra i primi firmatari del manifesto che convocò la manifestazione del 3 novembre, dopo le dichiarazioni del presidente dell'Iran, Ahmadinejad («Israele va cancellato dalla mappa del mondo»), ma - dice - «quel giorno c’erano ebrei e non ebrei, a via Nomentana...».
Dunque se le  manifestazioni o non-manifestazioni vedono come protagonisti solo gli ebrei Gad Lerner scappa per non correre il rischio di essere confuso col suo popolo e la sua comunita'.
Si scopre anche religioso Gad Lerner e critica l'uso politico di una festivita' ebraica senza pensare che Hanuka' ricorda un fatto storico che parla di orgoglio e di liberta' quindi niente di piu' indicato per far capire all'Iran che Israele c'e', che Israele accende le sue luci e che nessuno potra' mai spegnerle senza sprofondare egli stesso nelle tenebre.
A questo tipo di discorso Gad Lerner doveva essere orgoglioso di partecipare invece di accusare di integralismo chi non lo e'. 
Fossero tutti cosi' gli integralisti, caro Lerner, avremmo un mondo migliore.
Gli integralisti, che nessuno minaccia di distruzione,  gettano i crocefissi dalle finestre, impediscono ai propri figli di entrare in classi dove e' presente il simbolo della cristianita', pretendono scuole solo per "loro" per non contaminare i loro figli con quelli di altre fedi o etnie. 
Gli integralisti sono razzisti che pretendono diritti per calpestare quelli altrui .
Non mi pare che accendere le candele di Chanuka' davanti alla rappresentanza del paese che chiede la scomparsa di Israele dalla carta geografica del mondo possa essere scambiato , se non in malafede e per codardia,  per un atto integralista.
Voglio citare le parole di un amico: "Credo che, se esiste un popolo la cui storia e la cui attualità non sono scindibili dalla dimensione spirituale, questo è Israele.
Credo al contempo che, se esiste un popolo che sa distinguere il potere politico dalle questioni sprituali, questo è pur sempre Israele."
Quindi , caro Gad Lerner, abbia almeno il coraggio di dire che non e' andato all'accensione delle luci per i soliti motivi che la contraddistinguono e la vedono fuggire da tutto quello che parla di ebraismo e di Israele a meno che non vi siano in mezzo anche i "gentili" che, a suo modo di vedere, rendono il tutto piu' kasher. 
Siamo in un paese democratico e ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee e di decidere delle proprie azioni ma questi diritti non dovrebbero farle dimenticare che quando si tratta di sopravvivere gli ebrei devono difendersi da soli e il Movimento Culturale degli studenti ebrei  ha fatto capire questa realta'  in modo gentile, pacifico  e significativo.
Lei ha perso un'occasione per essere dalla parte della vita e della ragione contro ogni tirannia.
Lei  non ha capito il significato di quelle luci accese  nel vento e in mezzo al traffico di via Nomentana, non ha capito che volevano dire al tiranno che Israele, Stato - Nazione e Popolo, esistera' sempre  e che e' proprio questo il NES GADOL, il grande miracolo: la luce che nessun tiranno e' mai riuscito a spegnere nonostante ripetuti tentativi.
Lei dovrebbe ritrovare l'orgoglio di essere ebreo e non strisciare contro i muri per non farsi notare.
Felice Hanuka', Gad Lerner,
Deborah Fait
l'intervista di Andrea Garibaldi dal Corriere della Sera:
 
Non Andrò davanti all'ambasciata iraniana"
ROMA - Gad Lerner è contrario, radicalmente, al ritorno degli ebrei romani in via Nomentana, davanti all'ambasciata iraniana, stavolta con l ’Hanukkiah , la lampada a otto bracci che viene accesa in occasione della festa ebraica dell’ Hanukkah . Chiama i promotori di quel ritorno « ayatollah inconsapevoli», dice che questa protesta è «involontariamente blasfema» e «oggettivamente integralista». Lerner fu tra i primi firmatari del manifesto che convocò la manifestazione del 3 novembre, dopo le dichiarazioni del presidente dell'Iran, Ahmadinejad («Israele va cancellato dalla mappa del mondo»), ma - dice - «quel giorno c’erano ebrei e non ebrei, a via Nomentana...».
Oggi invece?
«Oggi i ragazzi del "Movimento culturale studenti ebrei" adoperano una ricorrenza religiosa solenne per fini politici, mescolano il momento della preghiera al momento della protesta politica, che è quanto deprechiamo nell’islam degli ayatollah ».
Lerner, nel suo libro «Tu sei un bastardo», parla anche della narcisistica separazione programmata da alcuni ambienti ebrei. Siamo di fronte a qualcosa del genere?
«Sono abituato ad accendere le candele di Hanukkiah in famiglia. Trasformare la cerimonia in appuntamento politico esalta la nostra diversità rispetto a tanti concittadini italiani che condannano le infamie pronunciate da Ahmadinejad».
Qui a Roma ci sarà Riccardo Pacifici, vice presidente della comunità romana.
«Prima del 3 novembre a Pacifici fu attribuito il concetto che chi non fosse andato alla fiaccolata sarebbe stato considerato nemico degli ebrei. Pacifici poi smentì. Ora, con questa manifestazione che profana l a festa dell’ Hanukkah , diventa più difficile definire una linea ferma di laicità contro il fondamentalismo».
Anche il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni andrà in via Nomentana.
«Ho parlato con il rabbino. Mi ha detto che non si tratta di una manifestazione politica, ma di una dichiarazione di resistenza, propria di Hanukkah , poiché con questa ricorrenza si ricorda il miracolo della lampada votiva che resta accesa con poco olio nell’esilio di Babilonia e si ricorda la resistenza degli ebrei alla conversione. Il rabbino non mi ha convinto, mi dispiace che ci sarà anche lui».
Perché non è stato convincente?
«Protestiamo per l’applicazione letterale del Corano alle situazioni di oggi. Denunciamo la Chiesa di Roma quando confonde liturgia e politica, e poi facciamo qualcosa di simile...».
I promotori dicono: cerchiamo soltanto di «illuminare i cuori del popolo iraniano».
«Ma no! La commistione tra tematiche religiose e politiche contribuisce alla barbarie».
Si parla di una partecipazione limitata.
«C’è il gusto di essere in pochi ma buoni. Io credo che questi ragazzi siano attivisti generosi che rischiano però di fare male alla comunità ebraica».
Andrea Garibaldi

 
 
 



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