Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
L'Anp e il Libano non fermano le aggressioni terroristiche, Israele si difende una cronaca corretta
Testata: Corriere della Sera Data: 29 dicembre 2005 Pagina: 14 Autore: Lorenzo Cremonesi Titolo: «Israele bombarda la «zona di sicurezza» creata al confine della striscia di Gaza»
Il Corriere della Sera di giovedì 29 dicembre 2005 pubblica a pagina 14 una corretta cronaca di Lorenzo Cremonesi che riportiamo:
GERUSALEMME — I militari israeliani la chiamano «Operazione cieli azzurri». Un nome tranquillizzante, ma che lancia un messaggio diretto ai palestinesi: non saranno più tollerati tiri di razzi e spari dalla striscia di Gaza, a costo di rendere la vita impossibile alla popolazione in quelle stesse zone che oltre 8.000 coloni e l'esercito israeliani avevano evacuato solo tre mesi e mezzo fa. E le conseguenze pratiche sono già cominciate ieri alle 18 locali (le 17 in Italia). Israele impone una «zona sterile» profonda circa 3 chilometri e larga 8 lungo il confine settentrionale della striscia su cui sparerà senza preavviso contro chiunque osi avventurarvisi. L'operazione ricorda un poco la cosiddetta «fascia di sicurezza» imposta nel Libano meridionale dal 1978 al 2000. Con una differenza importante però. Allora la fanteria e i mezzi cingolati israeliani erano penetrati nel profondo del Paese dei Cedri, sino a costituire de facto una nuova frontiera a nord di quella internazionale. A Gaza invece non sono presenti truppe di terra. Tutto il servizio di pattuglia avviene dal cielo con gli aerei senza pilota e i palloni frenati, oltre alle motovedette dal mare e l'imponente dispiegamento di carri armati e artiglieria nelle zone israeliane a ridosso di Gaza. Ieri sera sono stati registrati i primi colpi di cannone, che secondo i medici palestinesi avrebbero provocato alcuni feriti. Ma le critiche della comunità internazionale restano quasi nulle. E' infatti difficile in questo caso non comprendere le ragioni di Israele. Lo scorso 10 settembre il premier Ariel Sharon aveva dato la luce verde al passaggio delle consegne delle zone abbandonate dai coloni ai palestinesi augurandosi che potesse costituire un passo importante verso la pace. Ma da allora i gruppi dell'estremismo palestinese hanno via via intensificato i tiri di missili sulle cittadine israeliane, spesso nascondendosi nelle macerie di 3 delle 21 colonie evacuate: Nisanit, Dugit e Elei Sinai. Si calcola che oltre 210 missili abbiano colpito Israele. Per comodità i media li chiamano «missili Al Qassem», dal nome del modello costruito artigianalmente dai militanti islamici di Hamas e della gittata di circa 7 chilometri. In realtà i leader di Hamas hanno ordinato ai loro uomini di mantenere la tregua, nella speranza di guadagnare punti tra l'elettorato palestinese moderato in vista delle elezioni politiche previste per il 25 gennaio. A sparare sono invece i dissidenti del Fatah (il gruppo maggioritario dell'Olp guidato dallo stesso presidente Abu Mazen), specie le Brigate Al Aqsa e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, che tirano missili modello Al Samoud e Al Quds. L'ennesimo segnale della crescente incapacità di Abu Mazen nel controllare i suoi stessi uomini. Ieri una cellula armata del Fatah (le Pantere Nere) ha tra l'altro rapito a Rafah, nel sud della striscia, un'operatrice umanitaria britannica con i due anziani genitori. Altri gruppi dissidenti si sono scontrati con la polizia palestinese. E l'aviazione israeliana ha effettuato alcuni raid in Libano contro le basi palestinesi da cui l'altra notte erano state sparate Katiusce sulla Galilea.
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