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Avvenire Rassegna Stampa
23.12.2005 I Fratelli Musulmani egiziani negazionisti come Ahmadinejad
e come gran parte del mondo arabo e islamico

Testata: Avvenire
Data: 23 dicembre 2005
Pagina: 21
Autore: la redazione
Titolo: «"L ' Olocausto è una leggenda"»

Avvenire di venerdì 23 dicembre 2005 pubblica un articolo sul negazionismo dei Fratelli Musulmani egiziani e del regime iraniano.

 Ecco il testo:

Il leader dei Fratelli Musulmani egiziani ha definito l'Olocausto «una leggenda», riecheggiando la tesi già espressa dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, mentre l'Austria si appresta a processare il più noto negazionista, lo storico britannico David Irving, in carcere dal novembre scorso.
«La democrazia occidentale ha attaccato chiunque non condivida la visione dei figli di Sion per quanto riguarda la leggenda dell'Olocausto», ha sostenuto Mohamed Mahdi Akef, che guida la principale forza d'opposizione nel Parlamento egiziano. Il leader dei Fratelli musulmani, che una settimana fa aveva definito Israele un «cancro», una «entità aliena nella zona», ha citato come esempio dell'intolleranza occidentale i casi di David Irving e dello scrittore francese Roger Garaudy, che nel 1998 fu imprigionato per aver negato il massacro di milioni di ebrei da parte dei nazisti. Dal presidente iraniano al gruppo estremista palestinese Hamas, fino ai Fratelli musulmani, nell'ultimo mese si è registrata un'inquietante escalation di dichiarazioni negazioniste di leader islamici e, nel contempo, l'annuncio della data del processo a David Irving.
Il 14 dicembre, in una delle sue ennesime invettive contro Israele, Ahamadinejad ha detto che l'Olocausto è «una leggenda», sulla quale gli occidentali insistono «come se fosse più importante di Dio e dei profeti». In precedenza, il 26 ottobre, Ahmadinejad aveva affermato che Israele andava «cancellato dalle mappe geografiche», attirandosi un'ondata di proteste. L'8 dicembre era tornato alla carica alla Mecca, dove si svolgeva un vertice dell'Organizzazione della conferenza islamica (Oci). Nella sua ultima esternazione Ahmadinejad è tornato a proporre di trasferire Israele in Occidente. E la scelta questa volta si è allargata a tutta «l'Europa, gli Stati Uniti, il Canada o l'Alaska». Due giorni dopo un alto dignitario religioso iraniano, l'ayatollah Ali Meshkini, ha definito l'Olocausto «una diceria». Il 15 dicembre il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, ha elogiato Ahmadinejad per le sue dichiarazioni. «Queste erano affermazioni vere e coraggiose e ciò che le nazioni islamiche dicono, specialmente i palestinesi», ha affermato.
Parallelamente è nato il caso di David Irving. Lo storico inglese, noto per le sue teorie sull'inesistenza delle camere a gas, arrestato l'11 novembre in Austria per apologia di nazismo. Il 20 febbraio sarà processato a Vienna.

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