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Il Foglio Rassegna Stampa
10.12.2005 Onu e Croce Rossa cancellano Israele e i simboli ebraici
e Kofi Annan onora i terroristi suicidi

Testata: Il Foglio
Data: 10 dicembre 2005
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Onu e Croce rossa, via Israele dalla mappa e dall’ambulanza»
Una cerimonia dell'Onu per la "Giornata della solidarietà con il popolo
palestinese" ,alla presenza di Kofi Anna.
Dalle cartine Israele è sparita.
E, con un espediente, vengono onorati i terroristi suicidi.
Una vicenda accomunata da un denominatore comune a quella dell'ammissione della Maghem David Adom alla Croce Rossa Internazioanle, avvenuta soltanto con la rinuncia da parte della società di soccorso israeliana del suo simbolo, la Stella di Davide.

In merito, riportiamo un articolo pubblicato dal FOGLIO di sabato 10 dicembre 2005:

Roma. Le Nazioni Unite hanno celebrato
la "Giornata della solidarietà con il popolo
palestinese" . Presiedevano la ricorrenza,
molto formale e partecipata, il segretario
generale, Kofi Annan, e i presidenti del
Consiglio di sicurezza e dell’Assemblea generale.
Durante le solennità, una gigantesca
cartina segnata come "mappa della Palestina"
era al posto centrale, tra la bandiera
blu delle Nazioni Unite e quella palestinese.
La carta, alla cui sommità c’era scritto in
arabo "Palestina", non includeva lo Stato
d’Israele, membro delle Nazioni Unite da
56 anni. La cartina non riportava nemmeno
quelle linee di partizione del 29 novembre
1947, che sancirono l’esistenza di uno Stato
ebraico accanto a uno arabo, una partizione
che all’epoca fu disegnata dalla stessa
Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Sullo sfondo di questa gigantesca mappa
deisraelizzata" il segretario delle Nazioni
Unite, Annan, ha fatto quello che i segretari
generali fanno in queste occasioni: ringraziamenti sentiti, auspici e dichiarazioni
di solidarietà, secondo la prassi incivilita
dei pubblici discorsi al Palazzo di Vetro.
Ma, senza accorgersene, Annan stava dando
corpo – anche se per poco tempo soltanto –
ai sogni più eccitanti delle piazze arabe, alle
parole del presidente iraniano, Mahmoud
Ahmadinejad – che il mese scorso in
un famigerato pronunciamento ha chiesto
"che Israele venga spazzata via dalla carta
geografica" – e dei suoi militari, che quell’augurio
lo scrivono a lettere cubitali sui
missili che sfilano in parata per Teheran.
All’inizio della cerimonia, i dignitari presenti
hanno chiesto che fosse osservato un
momento di raccoglimento. "Invito tutti i
presenti ad alzarsi in piedi e a osservare un
minuto di silenzio in memoria di tutti quelli
che hanno dato la vita per la causa palestinese
– ha detto lo speaker della Giornata
– e per il ritorno della pace tra Israele e la
Palestina". Ma secondo Anne Bayefsky dell’Hudson
Institute, che era presente all’evento,
le parole del cerimoniere erano studiate
per onorare in modo dissimulato i terroristi
suicidi. "E’ stato un momento diretto
ad arte per includere la commemorazione
dei kamikaze", racconta. Tutti, naturalmente,
si sono alzati in piedi. Nella nota ufficiale
per la stampa dell’ufficio delle Nazioni
Unite delle parole dello speaker non c’è
però traccia.
Le Nazioni Unite non sono l’unica istituzione
internazionale – e ancora percepita
come rispettabile e credibile dal grande
pubblico – a inciampare e affondare nella
banalità del pregiudizio anti Israele. Succede
in tutte le organizzazioni in cui hanno
parte rilevante gli Stati islamici. Due giorni
fa, a Ginevra, il voto per ammettere Maghem
David Adom – la Stella di Davide rossa,
l’organizzazione israeliana di soccorso,
pronto intervento e approvvigionamento di
sangue – nella Croce rossa internazionale è
passato contro il parere di 27 paesi, con dieci
astenuti. Israele finora era l’unico Stato
al mondo a non essere ancora ammesso.
Per entrare, però, Mda deve rinunciare al
suo simbolo e adottare quello internazionale
della Croce rossa appena inventato: il
Cristallo. All’interno del fregio, i medici e i
soccorritori israeliani potranno esibire una
piccola Stella di Davide, ma soltanto quando
impegnati in missioni domestiche, di
raccolta fondi. Se impegnati all’estero – come
spesso capita, essendo le squadre israeliane
tra le più preparate al mondo; gli ultimi
casi sono il Pakistan delle madrasse
estremiste e i territori musulmani colpiti
dallo tsunami di dicembre – la Stella di Davide
potrà essere esibita soltanto nel caso il
paese ospite non sia offeso dal simbolo e il
personale riconosca che non c’è rischio. Ci
sono voluti sei anni di trattative e la minaccia
dell’American Red Cross di non versare
più il suo indispensabile contributo annuale
di cinque milioni di dollari. La Croce rossa
e la Mezzaluna rossa – simboli religiosi –
hanno sempre circolati indisturbate.
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