Beilin e Peres con Sharon ? cronache del "Bing Bang" politico israeliano
Testata: Il Foglio Data: 29 novembre 2005 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Perfino il super pacifista Beilin è attratto da Sharon. Si attende Peres»
IL FOGLIO di martedì 29 novembre 2005 pubblica in prima pagina un articolo sulla situazione politica interna israeliana e in particolare sull'attrattiva esercitata dal partito Kadima fondato da Ariel Sharon.
Ecco il testo: Gerusalemme. Yossi Beilin, leader della sinistra più a sinistra del Labour d’Israele, ha fatto sapere domenica che il suo partito, Meretz-Yahad, potrebbe sostenere una coalizione guidata da Kadima (Avanti), il nuovo movimento creato dal premier, Ariel Sharon, nel caso questo vincesse le elezioni anticipate, che si terranno a fine marzo. Shimon Peres, ex leader dei laburisti (Avoda), battuto alle primarie del partito da Amir Peretz – la cui prima mossa è stata quella di ritirare Avoda dal governo Sharon – annuncerà la sua decisione domani, secondo quanto riportano i mass media israeliani: il suo portavoce, però, ha già detto che il premio Nobel per la pace potrebbe unirsi a Kadima, realizzando quell’opzione – denominata "big bang" – che aleggia sulla politica isreaeliana da quando Sharon ha deciso di lasciare il Likud. Haim Ramon, ministro senza portafoglio, da decenni membro storico dei laburisti, ha già salutato i compagni e raggiunto le fila del nuovo partito del primo ministro. Kadima è subito stato definito un’entità politica di centro, ma, per ora, oltre ai deputati che hanno seguito Sharon, ex membri del suo Likud, il gruppo sembra attrarre figure molto variegate, e molte dalla marcata cifra sinistrorsa. Se altri politici del Labour seguissero i passi di Ramon, se nomi come Shimon Peres e Yossi Beilin appoggiassero il progetto del premier, il nuovo centro sarebbe la dimostrazione che in Israele non esistono più destra e sinistra, ma forze politiche che si alleano in un progetto di "pace con sicurezza", creando non pochi imbarazzi allo stesso partito laburista. Beilin ha detto domenica che "Meretz sarà un membro della futura coalizione". Il suo nome è legato prima alla sua carriera nel Labour, poi alla sua intesa con Peres, e soprattutto al suo coinvolgimento nel processo di pace con i palestinesi e alla sua volontà di scendere a compromessi sulla questione delle concessioni territoriali. E’ celebre il suo attivismo nei negoziati di Oslo nel 1993 e in quelli – contestati – di Ginevra. Nel 1995 fu il protagonista degli accordi con la controparte palestinese che prendono anche il suo nome: "Beilin-Abu Mazen". Ma soprattutto è da sempre arcinemico e arcirivale del primo ministro Sharon. La sua presa di posizione, nonostante sia ancora in forma di dichiarazione, è dirompente e può avere un grande peso per Kadima e per la sua identità che va costruendosi: per intenderci, è come se un giorno, in Italia, Fausto Bertinotti decidesse di portare Rifondazione comunista all’interno di una coalizione guidata dal primo ministro Berlusconi.
Dan Segre: "Forte paura in Avoda" Secondo Danny Rubenstein, giornalista del quotidiano israeliano Haaretz, il nuovo partito di Sharon "rimarrà comunque un partito di centro, ma un centro diverso" rispetto a quello finora conosciuto in Israele: "Il centro si è spostato verso sinistra". La mossa di Sharon ha totalmente cambiato la faccia della politica israeliana. Per Vittorio Dan Segre, analista politico ed editorialista del Giornale, l’attesa decisione di Shimon Peres è più importante di quella di Yossi Beilin, perché "è immediata", cioè cambia subito gli equilibri, influenza le decisioni degli altri. Per lo storico Michael Oren, membro dello Shalem Center, l’entrata di Beilin in una coalizone guidata dal partito del primo ministro non farebbe che aumentare la forza della sinistra e regalare voti ai laburisti: "Se chi volesse votare per Ariel Sharon, me compreso, vedesse il nome di Yossi Beilin sulla lista, non lo voterebbe più – dice – Sharon non accetterebbe Beilin nel suo partito, preferirebbe piuttosto Abu Mazen". Nonostante ciò, Oren ammette la capacità del gruppo Kadima di attrarre membri, anche se non sa prevedere se si tratta di una situazione che può andare avanti nelle prossime settimane. "C’è un forte senso di paura e disperazione nel partito laburista di fronte al probabile tradimento di Shimon Peres", spiega Dan Segre. Sharon ha offerto all’ex leader del Labour l’incarico d’inviato per la pace, nel caso in cui Kadima vincesse le elezioni di marzo. L’intero partito laburista, secondo il quotidiano Haaretz, è furioso per le negoziazioni tra i due leader. Il nuovo capo di partito, Amir Peretz, si è accorto che il corteggiamento di Peres da parte di Sharon potrebbe indebolire Avoda e, domenica, ha telefonato all’ex leader del suo gruppo, proponendogli il posto di presidente, creato ex novo per lui. Secondo Dan Segre, Kadima resta comunque un gruppo di centro e la decisione di Peres, se il premio Nobel si muovesse verso il nuovo movimento, non farebbe che rafforzare questa identità. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.