L'Unione europea non riesce adefinire gli Hezbollah terroristi, ma non significa che non lo siano un titolo travisa le parole di Franco Frattini
Testata: La Stampa Data: 23 novembre 2005 Pagina: 12 Autore: Enrico Singer - la redazione Titolo: «Hezbollah terroristi? Per ora no - Il partito di Dio colpisce i coloni dal sud del Libano»
LA STAMPA di mercoledì 23 novembre 2005 pubblica a pagina 12 un articolo di Enrico Singer circa le dichiarazioni commisario UE Franco Frattini alla televisione Al Jazeera.
Il titolo "Hezbollah terroristi? Per ora no" è fuorviante. Frattini infatti non ha detto che gli Hezbollah non sono terroristi o che finora non hanno praticato il terrorismo, ma solo che nell'Unione europea non c'è l'unanimità necessaria per mettere l'organizzazione nella "lista nera" dei gruppi terroristici.
Di seguito, l'articolo: L'Unione europea metterà gli Hezbollah nella sua «lista nera» dei gruppi terroristi? «E' una questione di cui si discute, ma non c'è l'unanimità necessaria per prendere una decisione». Che cosa pensa del programma nucleare iraniano? «L'Iran ha il diritto di dotarsi di centrali nucleari per usi civili, ma l'impiego militare è proibito dalle regole internazionali». E nel dialogo tra la Ue e i Paesi del Mediterraneo ci sarà posto anche per la Siria? «Non ci sono preclusioni. Ma la necessità che al vertice di Barcellona vengano tutti i capi di Stato della regione è cosa diversa dalla richiesta che abbiamo fatto a Damasco perché collabori alla pace in Medio Oriente». Sono alcuni stralci di un botta e risposta molto particolare. Da una parte un giornalista di Al Jazeera che rilancia in diretta le domande inviate via e-mail dagli spettatori della tv araba più nota e seguita. Dall'altra Franco Frattini che risponde in collegamento da Bruxelles. E' cominciata così, ieri, una trasmissione che non era stata mai realizzata finora. Un appuntamento settimanale di venti minuti per spiegare che cos'è l'Europa dei Venticinque e qual è il suo punto di vista che l'emittente ha intitolato, non a caso, «Diari dalla Ue». Un programma in inglese, con traduzione simultanea in arabo, nato su richiesta di Al Jazeera che con Franco Frattini, allora ministro degli Esteri, aveva già avuto rapporti ai tempi dei rapimenti degli italiani in Iraq per lanciare gli appelli delle famiglie e del governo per la liberazione degli ostaggi. Ma questa volta il tema è un altro: il rapporto tra la Ue e il mondo arabo. Il conduttore ha fatto, prima, una serie di domande a Frattini sulla situazione internazionale, poi ha dato spazio alle e-mail che arrivavano sullo schermo di un computer portatile che era sul tavolo dello studio televisivo. Uno degli spettatori ha chiesto perché l'Unione europea non si preoccupa del programma nucleare israeliano come di quello iraniano. Frattini ha risposto che «la situazione attuale dei due Paesi è molto diversa» e che l'Europa appoggia gli sforzi dell'Onu e dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica perché «soltanto sostenendo l'azione di queste due organizzazioni internazionali nei confronti di Teheran le renderemo più credibili per continuare, in futuro, anche con altri Paesi». La Ue «non vuole isolare l'Iran», ma deve «essere ferma sul fatto che il governo iraniano non insista nella proliferazione nucleare». Rispondendo a un'altra domanda sul terrorismo Frattini ha detto che serve una «maggiore cooperazione» tra Europa e Paesi arabi «che sono anche loro tra le prime vittime dei terroristi». Altro titolo scorretto quello del trafiletto "Il partito di Dio colpisce i coloni dal sud del Libano". Ci si riferisce sempre agli Hezbollah, che dal sud del Libano bombardano la Galilea, territorio israeliano situato all'interno dei confini del 67. Chi vi abita non può dunque essere definito un "colono".
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