domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
22.11.2005 Breve storia dell'impegno politico dei frati di Assisi
francescani amici dei dittatori e dei terroristi

Testata: Libero
Data: 22 novembre 2005
Pagina: 10
Autore: Caterina Maniaci
Titolo: «I peccati dei francescani secondo il Papa»
LIBERO di 22 novembre 2005 pubblica a pagina 10 un articolo di Caterina Maniaci che riportiamo:
ROMA Papa Benedetto XVI, con il " motu proprio" del 19 novembre scorso, ha imposto nuove regole e nuovo vescovo ai francescani. Appare evidente che si sia trattato di un " giro di vite" imposto al convento. Ma la storia in questione comincia da lontano. Da anni, decenni fa. Oraperò vogliamo ricordareun episodio emblematico, più vicino nel tempo. È il febbraio 2003. Tra pochi giorni arriverà in Italia Tareq Aziz, vicepresidente dell'Iraq in momento straordinariamente teso, sul piano internazionale. Infatti a marzo si procederà con l'intervento armato in territorio iracheno da parte delle forze alleate, guidate dagli Stati Uniti. In un'intervista al Corriere della Sera padre Vincenzo Coli, il custode del convento di Assisi, dove sarà ospitato Aziz, spiega il perché di questa scelta: « Mi hanno chiesto: accoglieresti il braccio destro di Saddam Hussein? Io ho risposto come avrebbe risposto Francesco. Noi tendiamo la mano a chiunque. Devo forse ripetere la storiella del lupo di Gubbio? » . L'intervistatore incalza: « Aziz è un genere di lupo che, mentre Saddam Hussein eliminava gli oppositori del regime impiccandoli ai pali della luce di Bagdad, commentava soddisfatto: per la città non potrebbe esserci ornamento migliore » . Laconica risposta: « Questo non lo sapevo » . L'averlo poi saputo - pur ammettendo la buonafede iniziale - non gli ha impedito comunque di ospitare Aziz e di proteggerlo, anche quando è finito sotto processo. PadreVincenzo era ed è il custode del convento di Assisi, ora al centro delle polemiche. Il brano dell'intervista sopra riportato testimonia comunque dell'atteggiamento quantomeno spigliato che i francescani hanno avuto nei confronti di questioni come la guerra, i rapporti con l'ex regime diSaddam e con i guerriglieri palestinesi, la " tentazione" - verso il verbo no global. E spiega, quindi, l'iniziativa vaticana e che probabilmente rientra nella più generale strategia pastorale di Benedetto XVI. Ossia più ordine, rispetto dell'ortodossia. Gli atteggiamenti " spigliati", dicevamo. A cominciare dalle famose marce della pace. Come ricorda il vaticanista Sandro Magister, ad esempio la marcia della pace Perugia- Assisi del 14 ottobre 2002, è stata presentata da un comunicato da due leader del pacifismo cattolico, antiguerra e sostanzialmente anti- Usa: Flavio Lotti e padre Nicola Giandomenico, francescano, appunto. E tra le adesioni alla marcia figuravano quelle di Azione Cattolica, Acli, Pax Christi e i francescani di Assisi. Tutto sotto i fulmini della Cei. Il 24 settembre, il suo presidente cardinale Camillo Ruini ricordava che « occorre smascherare e superare quello pseudo- moralismo, presente purtroppo anche nei nostri Paesi e perfino tra i cristiani, che tende a vedere negli Stati Uniti la causa e la sintesi dei mali del mondo » . Ma proprio nel 2002, tra aprile e maggio, si consuma un'altra vicenda emblematica. Per 39 giorni si asserragliano nella Basilica della Natività, a Betlemme, retta dai francescani, 245 « rifugiati » palestinesi, presentati spesso e volentieri come " palestinesi perseguitati dagli israeliani". Si susseguono le denunce dei francescani contro le brutalità dell'esercito israeliano e di essere tenuti senza cibo e senza acqua. Poi si scopre che le cose non sono andate proprio così. E per giunta quelli chiusi nella basilica sono in gran parte guerriglieri armati di Hamas e delle brigate al- Aqsa. Senza contare l'operazione come- ti- trasformo- San Francesco- in- santo- anticapitalistae- noglobal, operazione sostenuta anche da Toni Negri e Michael Hardt nel libro " Impero", bibbia della contestazione mondiale, e mai davvero osteggiata dai conventuali di Assisi.
Di seguito riporiamo anche il riquadro "Tre motivi. Atriti con Ratzinger":
Per la visita di Azziz, nel febbraio 2003, del vicepresidente dell'Iraq, Tariq Aziz, il custode del convento, padre Vincenzo Coli, spiega: "Noi tendiamo la mano a chiunque anche al braccio destro di Saddam.Il 14 ottobre 2002 è programmata la marcaia della pace Perugia- Assisi. Il comunicato che l'annuncia è firmato da due leader riconosciuti del pacifismo cattolico: Flavio Lotti e padre Nicola Giandomenico, francescano.

Nel 2002, tra aprile e maggio, per 39 giorni si asserragliano nella basilica della Natività, a Betlemme, 245 2rifugiati" palestinesi. Poi si scopre che sono in gran parte guerriglieri di Hamas e delle Brigate al Aqsa.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

redazione@libero-news.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT