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Il Mattino Rassegna Stampa
18.11.2005 Le non casuali omissioni di Michele Giorgio
riguardano espisodi poco lusinghieri per i palestinesi

Testata: Il Mattino
Data: 18 novembre 2005
Pagina: 10
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Israele, accordo sul voto anticipato»
IL MATTINO di venerdì 18 novembre 2005 pubblica a pagina 10 un articolo di Michele Giorgio. Anche in questo articolo come spesso capita al cronista de IL MATTINO e de IL MANIFESTO, manca una notizia; e ancora una volta la notizia mancante non è certo lusinghiera per i palestinesi: uno scontro a fuoco con feriti tra terroristi e poliziotti Anp in cui quest’ultimi hanno avuto la peggio. Le amnesie giorgesche potrebbero essere del tutto involontarie se soltanto non convergessero sempre e solo verso un’unica direzione.

Ecco il testo:

Gerusalemme. Amir Peretz, il nuovo leader laburista eletto la settimana scorsa alla guida del partito della sinistra israeliana, un’intesa con Ariel Shron - il primo ministro del Likud - l’ha trovata: ma solo per stabilire che le elezioni anticipate si faranno. Con la crisi di governo, determinata proprio dalla decisione di Peretz di ritirare i ministri laburisi dal governo Sharon e dopo lo scioglimento del parlamento, gli elettori israeliani andranno alle urne tra febbraio e marzo dell’anno prossimo. L’accordo sulle elezioni anticipate è stato raggiunto ieri proprio nel corso di un faccia a faccia tra Peretz e Sharon. La data precisa sarà annunciata lunedì prossimo alla Knesset. Sharon ha tuttavia ribadito ieri di ritetenere «irresponsabile far cadere il governo quando il paese è contrario alle elezioni prima della loro scadenza legale». Sharon non ha del resto nemmeno cercato di avviare contatti con altri partiti per ricostituire una coalizione, seppure di minoranza, senza i laburisti. Se le elezioni anticipate sono ora una certezza, restano tuttavia numerose incognite sul futuro politico. Innanzi tutto, il ruolo che svolgerà lo stesso Sharon. Sembra infatti prendere sempre più consistenza l’ipotesi della formazione di una nuova forza politica guidata da Sharon e che nascerebbe dalla spaccatura del Likud, il partito della destra che è apparso profondamente diviso soprattutto dopo lo smantellamento delle colonie ebraiche e la restituzione di Gaza ai palestinesi. Sulla questione, secondo il leader dello Shinui (partito di centro, all’opposizione) Tomi Lapid, la risposta potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Collaboratori del premier hanno detto che Sharon non ha ancora preso una decisione definitiva, precisando che egli vuole in ogni caso la certezza di poter guidare un partito che non cercherà di contrastarlo, come ha fatto una parte consistente del Likud guidata dal super-falco Netanyahu. Continua intanto a scorrere il sangue in Cisgiordania. Due palestinesi, militanti delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa, sono stati uccisi dal fuoco di un'unità speciale dell'esercito israeliano vicino a Jenin. Mahmud Zayad e Ahmed Adahre erano entrambi ventenni. La radio pubblica israeliana ha sostenuto che i soldati avevano cercato di fermare i due - che erano ricercati - mentre si dirigevano in automobile a Jenin. I due palestinesi hanno cercato di fuggire e i militari hanno allora aperto il fuoco contro la vettura.
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