L'incontro di Moshe Katsav con Benedetto XVI e con il segretario di Stato vaticano Sodano
Testata: Il Foglio Data: 18 novembre 2005 Pagina: 3 Autore: un giornalista Titolo: «Katsav invita il Papa in Israele ( e parla di fisco con Sodano)»
Un articolo dal FOGLIO di venerdì 18 novembre 2005: Roma. Ieri Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il presidente dello Stato d’Israele Moshe Katsav, il quale successivamente ha anche incontrato il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano. Non ci sono stati discorsi ufficiali. La sala stampa della Santa Sede ha emesso un breve comunicato firmato dal vicedirettore padre Ciro Benedettini, mentre Katsav ha incontrato i giornalisti per una conferenza stampa. La Radio Vaticana da parta sua ha dato un certo risalto all’incontro mettendolo in cima al proprio notiziario. Sia il comunicato della sala stampa, ma soprattutto la cronaca dell’emittente pontificia hanno sottolineato come "i temi chiave" dell’incontro siano stati "l’attuazione degli accordi tra Santa Sede e Israele e la situazione in Terra Santa". Sulla Terra Santa, si legge nella nota firmata da padre Benedettini, è stata nuovamente esposta "la posizione della Santa Sede favorevole all’esistenza e alla collaborazione fra i due Stati, Israele e Palestina". Nell’incontro tra il Papa e il presidente Katsav, sono stati inoltre "esaminati i rapporti che si sono sviluppati fra Israele e la Santa Sede dopo l’inizio delle relazioni diplomatiche fra le parti nel 1994". Particolare attenzione, ha spiegato la nota della sala stampa, "è stata data all’attuazione dei due Accordi finora sottoscritti fra Israele e la Santa Sede: l’Accordo Fondamentale del 1993 e l’Accordo sulla personalità giuridica del 1997". "Una parte importante del colloquio – è la chiusa della nota vaticana – è stata pure dedicata alle possibilità di una più intensa collaborazione nel campo umanitario, specialmente in Africa, come pure nel settore culturale". Nel testo della sala stampa la parola "terrorismo" non viene mai usata, così come era avvenuto – per inciso – nel discorso che il Papa ha tenuto al nuovo ambasciatore americano presso la Santa Sede, Francis Rooney, ricevuto in udienza sabato scorso. Mentre tra le righe sembra trasparire una certa impazienza vaticana affinché gli accordi stipulati dodici anni fa vengano pienamente riconosciuti nella legislazione israeliana in special modo per quello che riguarda il riconoscimento della personalità giuridica della Chiesa, con la garanzia delle esenzioni fiscali acquisite precedentemente alla fondazione dello Stato israeliano. "Riconoscimento che permetterebbe alla Chiesa – come ha ricordato l’agenzia Asia News – anche l’accesso ai tribunali statali per difendere le sue proprietà e ottenere la restituzione di alcuni beni confiscati". Riguardo a questi punti specifici il quotidiano Haaretz ha ricordato il recente intervento di Bush su Sharon, con l’invito a risolvere le questioni aperte tra Israele e Vaticano, soprattutto quella fiscale. Da parte sua il presidente israeliano nella conferenza stampa si è limitato a ribadire che le ultime questioni relative alla definizione delle controversie sulle proprietà proprietà della Chiesa in Israele saranno risolte quanto prima. Katsav si è dilungato su altri particolari della visita. "Ho invitato il Papa in Israele – ha detto – per una visita di Stato ufficiale che spero possa avvenire già nel prossimo anno". "E’ stato – ha aggiunto – un incontro cordiale, libero e aperto, sia con il Papa sia con il segretario di Stato vaticano, cardinale Sodano". Il presidente ha poi ringraziato Benedetto XVI per la visita fatta alla Sinagoga di Colonia, in occasione dell’ultima Giornata mondiale della gioventù e per le sue numerose espressioni favorevoli allo Stato di Israele. E ha sottolineato l’emozione del Papa nell’apprendere della chiesa cristiana ritrovata recentemente a Megiddo, la biblica Armageddon. Katsav ha donato al pontefice la copia di un mosaico ritrovato in questo sito, e ha rivelato come il Papa si sia "molto commosso" ed abbia "voluto che gli traducesse le scritte che vi erano incise sopra. In particolare sarebbe rimasto molto colpito quando il presidente ha tradotto il nome di Gesù Cristo. Katsav ha poi voluto sottolineare come sia da parte sua che da parte di Benedetto XVI ci sia stata "unanime condanna del terrorismo e dell’uso della religione a fini terroristici". "Entrambi – ha aggiunto il presidente israeliano – siamo convinti che l’islam prima o poi si unirà alle due grandi religioni monoteiste, cristianesimo ed ebraismo, nella lotta al terrorismo". Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.