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Libero Rassegna Stampa
17.11.2005 I propagandisti italiani degli ayatollah
ospiti fissi del canale italiano dell'emittente iraniana di Stato

Testata: Libero
Data: 17 novembre 2005
Pagina: 2
Autore: Francesco Ruggeri
Titolo: «I nostri pacifisti star di radio ayatollah»
LIBERO di giovedì 17 novembre 2005 pubblica a pagina 2 un articolo di Francesco Ruggeri, direttore del sito laltrogiornale.com, che riportimao:
MILANO La Radiotelevisisione di Stato dell'Iran possiede un canale radio che trasmette in italiano sul nostro territorio, facendo propaganda fondamentalista contro America, Israele e Berlusconi. Si chiama Radio Italia , e si rivolge a un pubblico di immigrati e no global pacifondai. Non a caso tra gli intervistati fissi figurano opinion maker di quell'area, da Giulietto Chiesa ai giornalisti del Manifesto, dal verde Bulgarelli a Padre Benjamin ai freelance antagonisti. La stazione fa parte del network mondiale Irib ( la televisione degli Ayatollah), che diffonde in 35 lingue il suo verbo d'odio, con emittenti in Pakistan, Afghanistan, Bosnia, Siria. Ma considera terra di conquista anche Italia, Francia, Germania, Regno Unito. L'ufficio italiano dell'Irib, e dunque di Radio Italia, affidato al giornalista Hamid Masouminejad, è all'interno dell'Associazione stampa estera a Roma. Mentre direttore e redazione madre si trovano a Teheran. Venerdì scorso hanno persino diffuso ghiotte agevolazioni per le aziende che contribuissero al programma atomico iraniano. Possibile che lo Stato italiano ignori l'opera di questa radio pirata? LA VOCE DI TEHERAN « Nel nome di Dio, il clemente il misericordioso... » . Cominciano col Corano i programmi di Radio Italia, anno islamico 1384. Preceduti dal muezzin, tanto per chiarire la cornice. La voce dello speaker si spande suadente, ma i contenuti sono da scontro di civiltà. Basta uno sguardo al palinsesto su www. irib. ir/ ItalyRadio/ default. htm, dove si trovano le trascrizioni dei testi trasmessi. La programmazione si ascolta in Italia via radio alle 6.30, 7.30, 19.30, 20 ( in onde corte khz 13620, 15085, 6215 e 7380). O anche 9.30- 10.30 e 12- 13, con una parabola dai satelliti Arabsat, Telstar. La trasmettono dal vivo pure sul sito, e l'archivio è online. Abbiamo ascoltato quello tra 8 e14 novembre. Scorriamo i vari generi. Il radiogiornale è filtrato dalle fonti di regime, agenzia di stampa Irna e Irib tv. Così la fine di un terrorista si trasforma in « martirio di un'attivista » , la marcia del Foglio è « imbarazzante » e Ferrara « agente Cia » . Mentre per le bombe giordane, essendo morto il capo 007 dell'Anp, la pista diventa « israeliana » . Quanto alle proteste no global all'ambasciata Usa, le danno in diretta col sottofondo « as- sassi- ni » . RUBRICHE E SPECIALI Proseguiamo con gli spot delle rubriche fisse. La politica americana dopo l' 11/ 9: « gli Usa vogliono il pianeta sotto loro controllo militare » . Uno sguardo ai media: « in Occidente sono sotto controllo sionista, descrivono musulmani violenti » , e in Italia « non denunciano la schiavitù degli immigrati » . Emblematici gli speciali: da Palestina ( 11/ 11): « sognare un mondo senza sionisti » , « il governo italiano conduce una guerra ingiusta » . O ancora: 11 settembre prova della complicità degli Usa, La strategia del dominio ( « Usa stato canaglia... Guerre decise dal ' 98 » ) , Sono davvero un terrorista? ( inquilino di Guantanamo a puntate). Fondamentali sono poi le interviste. Al giornalista del Manifesto Stefano Chiarini, sentito su guerra in Iraq, torture, Nassiriya. A Marco Trota di Peacelink ( Lampedusa e Berlusconi). A Massimiliano De Simone direttore di Avanguardia ( Occidente Iran). A Vittorio Sartogo direttore di Giano ( « bugie di Berlusconi » ) . A Carlo Gubitosa di Peacelink ( codici militari). A Graziano Della Torre di Avanguardia ( Bush). E a Omar Camilletti segretario dei musulmani romani, al direttore di Puro Islam Ammar De Martino, all'autore di " Osama bin Mossad" il complottista Maurizio Blondet, e al deputato verde Mauro Bulgarelli ( Fallujah e governo). Senza contare gli altri del Manifesto: Manlio Dinucci su Camp Darby, Tommaso Di Francesco su Calipari, Roberto Tesi, Nicola Tranfaglia. O Giulietto Chiesa de La Stampa e l'amico di Saddam padre Benjamin. Parte del palinsesto è infine dedicata al pubblico, sempre antagonista. Aldilà dei sondaggi in rete ( Bush e Blair dietro le bombe a Londra), si leggono missive « di sostegno alla posizione iraniana antisionista » . « Vi sono vicino nella lotta contro i nemici » , scrive Francesco Boco. « L'Iran è l'ultimo baluardo, onore a Khomeini e Ahmadinejad » , anonimo. « Approvo la vostra linea » , Abdallahu Rumi e Wahid Aiello. « Ho a cuore gli oppressi dall'imperialismo » , Rinaldo Metrangolo, Pescara. « Eurasia esprime solidarietà per il linciaggio mediatico » , il coordinatore Stefano Vernole. « Sincera solidarietà al vostro popolo, la resistenza irachena vi indica la via di fronte alle minacce » , firmato Campo Antimperialista. E la Repubblica d'Iran umilmente ringrazia.
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