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Il Manifesto Rassegna Stampa
09.11.2005 Il terrorismo usa i bambini come scudi umani,Vauro Senesi conclude che non si deve difendere il diritto di Israele ad esistere
una vignetta indegna sul quotidiano comunista

Testata: Il Manifesto
Data: 09 novembre 2005
Pagina: 11
Autore: Vauro Senesi
Titolo: «La morte di "un cretino che tirava i sassi"»
Accanto a una vignetta di Vauro Senesi nella quale un bambino lascia cadere o getta una fiaccola sotto la scritta "Hamed Islam Hattib 12 anni - Ucciso a Jenin" (vignetta già pubblicata dal quotidiano il 4 novembre, il giorno dopo la fiaccolata romana), sotto il titolo "La morte di «un cretino che tirava i sassi»" pubblica due lettere con la risposta del vignettista.
Signornò, carissimo vauro, la sua trista vignetta non ci indurrà a gettare la fiaccola che lei non ha mai impugnato. L'esistenza di un popolo non si mette in discussione per la morte di un cretino che tirava sassi con in mano una pistola giocattolo messagli in mano da qualche criminale che voleva il martire.
Israele non è in vendita. Non lo hanno distrutto: le armi, il petrolio, il terrorismo degli arabi. Non lo distruggeranno triste vignette. Saluti
Arduino Castaldi



Voglio esprimere tutto il mio sdegno e indignazione per l'oscena vignetta di Vauro. Il diritto all'esistenza di un popolo non decade se un ragazzino si fa ammazzare andando con un'arma giocattolo dove si spara.
Nessuno di noi ha messo in dubbio il diritto all'esistenza del popolo palestinese, nonostante i numerosi omicidi mirati di bambini che hanno perpetrato.
Stefano Cattaneo

Si chiamava Hamed Islam Hatib e aveva dodici anni «il cretino che tirava i sassi» «un ragazzino che si fa ammazzare». E' vero che non ho impugnato la fiaccola. Almeno non mi sono trovato a manifestare a fianco di qualcuno capace di definire così un bambino ucciso.

Vauro
Hamed Islam Hatib non era un "cretino che lanciava sassi" e non è responsabile della propria morte.
E' una delle vittime di un terrorismo che fa sfilare i bambini con armi giocattolo nelle parate militari, che li indottrina affinché diventino shaihid, che ingaggia sparatorie vicino agruppi di bambini che giocano.
Di una sistematica violazione dei diritti dell'infanzia da parte delle organizzazioni del terrore palestinese che IL MANIFESTO non ha mai denunciato.

Dalla vignetta di Vauro mancavano due dati essenziali: Hamed Islam Hatib era stato colpito per errore e trasportato all'ospedale di Haifa dagli stessi soldati israeliani.
Inoltre il bambino, colpito giovedì 3 novembre, è morto sabato 5. Nel momento in cui la vignetta è stata pubblicata conteneva dunque un falso, probabilmente un errore dovuto alla fretta di accusare Israele di assassinio.

Qual'era poi il messaggio della vignetta di Vauro Senesi? Che la manifestazione romana era illegittima?Che la morte di Islam Hattib, poco importa se non ancora avvenuta, cancellava la legittimità dello Stato di Israele, rendeva accettabili le minacce genocide di Ahmadinejad, esimeva dal dovere di condannare i proclami d'odio del regime iraniano?

Vauro Senesi conferma, non ha "impugnato la fiaccola". Almeno non ci siamo trovati a manifestare con qualcuno capace di disegnare vignette simili.

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