E' l'Iran la principale minaccia per Israele un'intervista del Sole 24 Ore all'ex capo del Mossad Shabtai Shavit
Testata:Infromazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «E' l'Iran la principale minaccia per Israele»
Un lancio ADNKRONOS: IRAN: PARLA EX CAPO MOSSAD, TEHERAN E' UN NEMICO DA SEMPRE = SHABTAI SHAVIT, E' QUESTO IL NOSTRO PROBLEMA E NON C'E' PIU' MINACCIA IRAQ
Roma, 3 nov. (Adnkronos) - ''L'Iraq ha cessato di essere una minaccia per noi quando gli americani l'hanno invaso. E non credo che gli americani stiano per andarsene dall'Iraq, almeno fino a che George Bush e' il presidente''. Lo afferma l'ex capo del Mossad, Shabtai Shavit, che, intervistato da ''Il Sole 24 Ore'' all'indomani delle ultime affermazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, sottolinea che ''l'Iran e' in cima ai nostri problemi'' .
E, guardando all'Iraq, Shavit aggiunge: ''prevedo che se venisse eletta anche un'amministrazione democratica'' gli Usa sarebbero ''riluttanti ad andarsene: a causa della situazione energetica nel mondo e perche' l'Iran e' ora la nuova minaccia''.
''Strategicamente -dice ancora l'ex capo dei servizi segreti israeliani- credo che preferiscano tenere in Afghanistan e Iraq un dispiegamento di forze attorno all'Iran''.
E, rigaurdo una possibile 'responsabilita'' di siraele nell'invasione degli americani in Iraq nel 2003 e su cosa possano aver raccontato gli siraeliani agli statinutensi rispetto le armi di distruzione dimassa, Shavit risponde: ''Lasci che dica una cosa su quella che e' una buona intelligence. Abbiamo speso anni e anni per raggiungere il livello qualitativo che riconosce tutto il mondo''.
''Questa credibilita' -sottolinea Shiavit- si fonda prima di tutto sul non usare il Mossad per scopi politici. Chi lo fa la perde: ci vogliono anni per costruirla, un attimo per distruggerla''.
''Non abbiamo mai usato -assicura Shavit- la nostra intelligence per influenzare la politica americana''. E agli Usa Shavit sottolinea che e' stato passato ''tutto quello che sapevamo. L'Iraq aveva una capacita' residuale di missili Scud con un numero molto limitato di rampe di lancio, e una capacita' molto minima di testate chimiche rimaste dalla prima guerra del Golfo''.
Ma dall'orizzonte di Shavit non scompare l'Iran. ''Io -dice- non lo dimentico mai''. ''Dopo la guerra con l'Iraq -spiega- gli iraniani capirono di non aver vinto a causa di due elementi mancanti: i missili e le armi chimiche. Decisero allora di costruire la loro capacita' strategica sui missili e le armi non convenzionali. Per questo da allora l'Iran e' in cima alla lista dei nostri problemi''.
''Dall'inizio degli anni '90, mentre la priorita' americana era l'Iraq, ribadisce Shavit- la nostra era l'Iran''.