Ritorna sui quotidiani italiani la "spirale della violenza" e l'incapacità di distinguere tra aggressore e aggredito a proposito della strage di Hadera
Testata:Avvenire - Il Sole 24 Ore - Il Riformista - Il Manifesto Autore: la redazione, Roberto Bongiorni, Paola Caridi, Michele Giorgio, Zvi Shuldiner Titolo: ««Torna in Israele l'incubo kamikaze - Attentato in Israele: cinque morti - Agli omicidi mirati dell'esercito israeliano Jihad risponde con una bomba in piazza - Il ritorno dei kamikaze - Israele la "normalità" della violenza»
AVVENIRE di giovedì 27 ottobre 2005 meritoriamente dedica l'apertura di prima pagina alla strage di Hadera. Il titolo, "Torna in Israele l'incubo kamikaze". utilizza però in modo scorretto la parola kamikaze. Il sottotitolo afferma erroneamente: "Primo attentato terroristico dopo il ritiro da Gaza". vi sono sati dopo il ritiro da Gaza vari atti terroristici, tra cui un attentato suicida Ber Sheba dovutoa alla stessa Jihad responsabile della strage di Hadera. E' quindi falso che, come afferma invece un punto del sommario in prima pagina, "l'azione" sia "la risposta per la morte di uno dei capi del gruppo integralista". Si tratta in raltà di un crimine che fa aparte di una campagna terroristica che non è mai cessata.
Roberto Bongiorni nell'articolo "Attentato in Israele: cinque morti" pubblicato dal SOLE 24ORE a pagina 6 descrive una "spirale" nella quale "risulta quasi impossibile individuare chi ha iniziato per prima". Sarebbe invece suo compito spiegare ai suoi lettori chi è l'aggressore e chi l'aggredito in questo conflitto. Un compito non molto difficile, per chi voglia guardare ai fatti con onestà e senza pregiudizi.
Paola Caridi sul RIFORMISTA in un articolo pubblicato a pagina 7 adotta acriticamente la tesi della Jihad per cui l'attentato sarebbe una "risposta" all'uccisione del suo dirigente. Fin dal titolo "Agli omicidi mirati dell'esercito israeliano Jihad risponde con una bomba in piazza" il reale rapporto di causa ed effetto tra terrorismo e antiterrorismo è ribaltato.
IL MANIFESTO dal canto suo pubblica a pagina 9 un articolo di Michele Giorgio , intitolato "Il ritorno dei kamikaze" nel quale Israele viene accusata di contribuire "attivamente all'escalation in atto compiendo raid, omicidi mirati e arresti in Cisgiordania. Lo affianca un articolo di Zvi Shuldiner che attacca la "propaganda" che aveva cercato di far dimenticare la "guerra" continuata dopo il ritiro da Gaza. Pensate che Shuldiner si riferisca agli attentati, ai lanci di razzi kassam, all'incessante propaganda d'odio? Ovviamente no: si riferisce alla difficoltà per i palestinesi di Gaza a trovare lavoro in Israele, al fatto che ancora non c'è un collegamento tra Gaza e la Cisgiordania, al blocco della circolazione privata palestinese in Cisgiordania dopo l'assassinio di tre giovani israeliani che facevano l'autostop. Il terrorismo non è mai, per Shuldiner, un'aggressione, solo un "prodotto della disperazione" e le contromisure israeliane non sono mai una difesa. Solo un incremento alla "disperazione" palestinese".
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