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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
25.10.2005 Il caso di George Galloway insegna qualcosa sull' "idealismo" di chi odia Usa e Israele e difende i tiranni
che talora si valuta in petroldollari

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 25 ottobre 2005
Pagina: 1
Autore: Claudio Gatti
Titolo: «Pacifista speculava sul petrolio iracheno»
Proseguendo la sua inchiesta sullo scandalo Oil for food, Claudio Gatti pubblica sul SOLE 24 ORE di martedì 25 ottobre 2005, in prima pagina e a pagina 7, un documentato articolo di anticipazione sui risultati dell'inchiesta Oil for Food relativi all'ex deputato laburista inglese, amico di Saddam Hussein e nemico degli Usa e di Israele, George Galloway.

Ecco il testo:

NEW YORK - George Galloway, il parlamentare scozzese ex laburista che negli ultimi anni si è fatto la reputazione del paladino del popolo iracheno e della pace, ha tratto vantaggi dalla vendita di petrolio iracheno attraverso Mariam Appeal, una Ong da lui creata per combattere l’embargo al regime di Saddam Hussein, e attraverso sua moglie Amineh Abu-Zayyad. Non basta: Galloway avrebbe anche dichiarato il falso nella sua testimonianza del maggio scorso di fronte alla Commissione permanente per le inchieste del Senato Usa.

Sono queste le clamorose rivelazioni di un rapporto reso pubblico ieri dalla commissione senatoriale americana.

In un’udienza del 17 maggio scorso a Washington, Galloway aveva respinto l’accusa di aver avuto alcun beneficio dal programma Oil for Food. Più specificatamente aveva negato di aver discusso o contrattato alcuna partita di petrolio iracheno e di aver saputo che l’uomo d’affari giordano da lui messo a dirigere Mariam Appeal, Fawaz Zureikat, avesse venduto petrolio iracheno.

Ma nel corso degli ultimi quattro mesi, la commissione d’inchiesta americana sullo scandalo Oil for food ha trovato testimoni e documenti che sembrano inchiodare il parlamentare scozzese.

«Galloway ha personalmente sollecitato – e ha conseguentemente ottenuto – assegnazioni di petrolio dal governo iracheno. Tra il 1999 e il 2003, il regime di Saddam Hussein ha concesso a Galloway e a Mariam Appeal otto assegnazioni per un totale di 23 milioni di barili. La moglie di Galloway, la dottoressa Amina Abu-Zayyad, ha ricevuto circa 150mila dollari provenienti dalla vendita di una di queste assegnazioni petrolifere. Il regime di Hussein ha ricevuto tangenti per un totale di 1.642.000 dollari in cambio di quelle assegnazioni. Infine, Galloway ha consapevolmente fatto dichiarazioni false o ingannevoli nella sua testimonianza sotto giuramento davanti alla Commissione del Senato» si legge nel sommario del rapporto pubblicato ieri dalla commissione.

«Posso assicurarvi che il signor Zureikat non mi ha mai dato un singolo centesimo proveniente da un suo affare nel petrolio o qualsiasi altro affare» aveva dichiarato Galloway in quell’occasione. Gli investigatori del Senato Usa si sono recati in Irak a raccogliere le testimonianze dirette di uomini che erano ai vertici del regime di Saddam, incluso l’ex-vice primo ministro Tarek Aziz, l’ex-vice presidente Taha Yasin Ramadan e l’ex ministro del Petrolio Amir Rashid. Aziz ha confermato di aver discusso con Galloway delle assegnazioni di petrolio, confermando che costui le ha dapprima richieste e poi ha domandato che il loro ammontare fosse aumentato.

«Il petrolio fu assegnato a nome di Zureikat, e in un paio di casi anche di Burham al-Chalabi (uomo d’affari di origini irachene da non confondere con l’omonimo Ahmed Chalabi, attuale vicepremier in Irak, ndr). Ma queste assegnazioni erano destinate a George Galloway e a Mariam Appeal. I ricavi della loro vendita dovevano beneficiare quella causa e il signor Galloway» ha dichiarato Aziz, confermando ciò che aveva detto anche l’ex vice presidente Ramadan, secondo il quale «Zureikat ritirava il petrolio per Galloway».

Due trader petroliferi, che il rapporto non identifica, hanno inoltre dichiarato alla commissione di aver discusso e contrattato con Zureikat l’acquisto di un’assegnazione di petrolio che a loro detta era destinata a Galloway. Alla fine quell’assegnazione venne venduta a un terzo trader, Taurus Petroleum. Il 27 luglio 2000, Taurus fece un bonifico di 740mila dollari su un conto che Zureikat aveva presso Citibank di Amman, in Giordania, dove fino ad allora erano depositati meno di 40mila dollari. Il successivo 3 agosto da quello stesso conto risulta essere stato fatto un bonifico di 150mila dollari. Quei soldi andarono su un conto presso la Arab Bank a nome di Amina Abu-Zayyad, la dottoressa palestinese che due mesi prima aveva sposato George Galloway. Alcuni giorni dopo, la dottoressa Abu-Zayyad trasferì circa 25mila dollari su un suo altro conto, presso la Cooperative Bank di Londra.

In uno stringato comunicato inviato al comitato senatoriale, Abu-Zayyad ha smentito di aver mai ricevuto «soldi dall’Irak o da nessun altro provenienti dalla vendita di petrolio. Né per me néper il mio ex marito».

«È la prima volta che sento parlare di questo versamento» ha invece dichiarato al «Sole-24 Ore» Ron McKay, portavoce e braccio destro di Galloway. «Non posso parlare per Amina, anche perché è nel mezzo di un divorzio da George».

Gli abbiamo chiesto se poteva parlare per se stesso e spiegare la natura di un bonifico di 15.666 dollari fatto da Zureikat quello stesso esatto giorno su un conto della Bank of Scotland intestato al «Signor Ron McKay». «Non ricordo affatto quel pagamento. Devo verificare con la banca» è stata la sua risposta.

Nonostante l’entità della somma – 340mila dollari – McKay non ricordava e quindi non ha saputo spiegare la natura neppure di un bonifico all’organizzazione Mariam Appeal fatto sempre quel 3 agosto 2000, sempre con soldi provenienti dalla vendita di petrolio iracheno.

In totale, la commissione senatoriale Usa ha accertato che, tra l’agosto del 2000 e il febbraio del 2002, almeno 446mila dollari, apparentemente provenienti dalla vendita di assegnazioni di petrolio riconducibili a Galloway furono trasferiti da Zureikat a Mariam Appeal. Tra il giugno e il dicembre del 2002, l’uomo d’affari giordano risulta poi aver versato altri 190mila dollari la cui provenienza non è stata chiaramente accertata. «La Commissione non può escludere la possibilità che provengano da altri affari nell’ambito del programma Oil for food» si legge nel rapporto.

L’ultima imbarazzante rivelazione è che Zureikat risulta aver pagato tangenti al regime di Baghdad sui barili da lui contrattati. Documenti iracheni attestano che la sua società, Middle Eastern Company for Semi Conductors, versò 264mila dollari in tangenti sul contratto M/08/35, lo stesso con i cui fondi Zureikat pagò anche la moglie e il portavoce di Galloway
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