venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






TG 1 Rassegna Stampa
14.10.2005 I terroristi sono sempre "militanti"
Attilio Romita imita Filippo Landi

Testata: TG 1
Data: 14 ottobre 2005
Pagina: 1
Autore: Attilio Romita
Titolo: «Notizie da Israele e Anp»
Nel Tg1 delle 20,00 del 12-10, Attilio Romita, che conduceva il
telegiornale, ha dato brevemente la notizia dei giornalisti sequestrati a Gaza in questo modo:

"Medio oriente. Un giornalista americano e uno britannico sono stati
sequestrati da un commando armato nella Striscia di Gaza nei pressi della
città di Khan Younis. Il loro sequestro avviene a un mese da quello
dell'inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi, trattenuto per
alcune ore il 10 settembre scorso da militanti delle Brigate dei Martiri di
Al Aqsa"
E'davvero sorprendente che persino il Tg1 utilizzi il termine 'militanti'
per definire degli autentici terroristi. Come se gli appartanenti alle
Brigate Al Aqsa fossero semplici attivisti di un partito o di un movimento
politico. Sono manipolazioni a cui ormai ci hanno abituati da anni il Tg3 ed
il vice-corrispondente Rai da Gerusalemme Filippo Landi. Il vedere le stesse
operazioni linguistiche nell'edizione più seguita del Tg1 lascia senza
parole. Tanto più che questi cosiddetti 'militanti' si erano resi
responsabili del rapimento di un giornalista, cosa alquanto diversa
dall'attaccare manifesti o distribuire manifestini.
Le Brigate Martiri di Al Aqsa sono state per tutta la seconda intifada il
braccio armato di Fatah, il partito di Yasser Arafat, e nella migliore
tradizione olpista si sono resi responsabili di attentati efferati. Il 22
novembre 2002, per esempio, due 'militanti' delle Brigate penetrarono su un
auto rubata nella cittadina israeliana di Beit Shean, sparando dai
finestrini su chiunque capitasse a tiro. Prima di essere fermati, uccisero 6
persone e ne ferirono 43. E questa è solo una delle tante barbarie che
questo gruppo di assassini, voluto e protetto da Arafat per far concorrenza
ad Hamas e alla Jihad islamica, ha portato a termine. Ma è sufficiente per
far capire quale offesa alla verità si faccia quando si chiamano 'militanti'
simili criminali.
A Gaza le Brigate sono adesso impegnate a bloccare i timidi tentativi
dell'Anp e di Abu Mazen di mettere un freno alle attività dei terroristi. Il
rapimento di giornalisti - sia pure rilasciati dopo poche ore - rientra in
un piano volto sia a fare pressioni sull'Anp sia, forse, a dissuadere i
giornalisti dall'avventurarsi nella Striscia e a raccontare quanto vi sta
avvenendo dopo il ritiro israeliano.
Un'opera di dissuasione però non necessaria per i telegiornali RAI, che da
diversi giorni hanno smesso di raccontare le vicende in corso a Gaza, salvo
poche parole tratte dalle agenzie di stampa, e lasciate al conduttore di
turno del telegiornale. Pare proprio che, se non sono coinvolti gli
israeliani, tutto diventi per il servizio pubblico di secondaria importanza
e non degno di attenzione.

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Tg 1. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.


tg1_direzione@rai.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT