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Il Giornale Rassegna Stampa
01.10.2005 Roberto Hamza Piccardo e l'Ucoii giustficano il terrorismo di Hamas: nessuno ha nulla da dire ?
intervento di Antonio Socci sulla denuncia di Riccardo Pacifici

Testata: Il Giornale
Data: 01 ottobre 2005
Pagina: 1
Autore: Antonio Socci
Titolo: «I partigiani confusi con Hamas»
In prima pagina e a pagina 35 IL GIORNALE di sabato 1 ottobre 2005 pubblica un editoriale di Antonio Socci che riportiamo.
È interessante che Riccardo
Pacifici - portavoce della
Comunità ebraica romana -
abbia richiamato l'attenzione
sull'Ucoii, l'Unione delle
comunità e organizzazioni
islamiche italiane. Anche perché
oggi è l'associazione più
ramificata a cui fanno capo
tante moschee delle città italiane.
Pacifici ha segnalato
un fatto che è passato pressoché
inosservato: l'intervento
diHamzaPiccardo, il segretario
dell'Ucoii, a Controcorrente,
un programma SkyTg24.
A proposito del crudele
massacro di un cittadino israeliano,
Sasson Nuriel, un civile
innocente che Hamas ha
catturato, ha filmato con la
benda agli occhi e le mani legate
e ha mostrato anche
mentre implorava pietà, per
poi assassinarlo a sangue
freddo, Piccardo - secondo
l'agenzia Apcom - ha dichiarato
a Sky: «Il video dell'uccisione
del colono ebreo diffuso
da Hamas non è un atto di terrorismo, ma un
atto di guerra. Secondo i comunicati
dell'organizzazione
quest'uomo non era altro che
una spia all'interno dei Territori
occupati e in guerra le
spie rischiano di fare questa
fine. Hamas usa i metodi terroristici
che tutti i movimenti
di liberazione hanno utilizzato
nella loro storia, compreso
il nostro movimento partigiano
».
A fare queste dichiarazioni
non è uno sprovveduto, appena
arrivato in Italia da un Paese
musulmano dove la propaganda
è martellante. No. È un
italiano convertito all'Islam.
Prima si chiamava Roberto
Piccardo e da giovane militava
nell'estrema sinistra. Oggi
è ai vertici dell'Ucoii.
Dunque la cosa deve far riflettere
seriamente, anche le
autorità che, giustamente,
cercano interlocutori nelle comunità
islamiche. Per questo
Riccardo Pacifici ha invitato
il ministro Pisanu a «tenerne
conto per la formazione della
Consulta islamica». Piccardo
mostra di credere alle menzogne
di Hamas, ma il povero
Nuriel era un tranquillo commerciante,
un civile, non una
spia. A posteriori i terroristi
l'hanno dichiarato «spia» per
giustificare un crudele assassinio
a sangue freddo: lo avevano
catturato per poterlo
scambiare con dei loro militanti
arrestati e quando si sono
sentiti sul collo il fiato della
polizia israeliana, l'hanno
eliminato senza pietà.
Ma Piccardo mostra anche
di ritenere che Hamas sia un
«movimento di liberazione» e
paragona quell'organizzazione
criminale e i suoi metodi,
ai partigiani italiani che lottavano
contro i nazisti. A parte
l'implicita equiparazione
(che mette i brividi) fra Israele
e il regime nazista, c'è quella
fra Hamas e i partigiani italiani.
Nessuno ha nulla da dire?
È curioso che nessuna delle
vestali della stampa italiana,
sempre pronte a emettere
scomuniche per «bestemmia
» appena Gianpaolo Pansa
racconta i lati oscuri della
Resistenza, sia insorta e abbia
condannato come osceno
il paragone fra i nostri partigiani
e quella banda di terroristi
che è Hamas.
Di simili «liberatori» il
popolo
palestinese non ha bisogno.
Anzi, sono la più grande
delle sciagure. Il fondamentalismo
- che fra l'altro rende la
vita impossibile ai cristiani
palestinesi - non è il rimedio,
ma la causa dei problemi palestinesi.
Al di là di questa evidenza
resta un mondo islamico
che non riesce ad ammettere
che uccidere un civile
ebreo innocente e inerme a
sangue freddo è da assassini,
non da «liberatori».
È questo il pensiero anche
degli islamici italiani? Il segretario
dell'Ucoii, non nasconde
le sue idee. Gad Lerner,
che si fa molte illusioni
sul «dialogo» con questo mondo,
ha pubblicato in un pamphlet
brani di una sua intervista
a Piccardo. Quando Lerner
gli chiede se «nelle moschee
italiane si onorano gli
uomini bomba artefici delle
stragi in territorio israeliano
», Piccardo risponde tranquillamente:
«Non posso nasconderle
che è così... indubbiamente
noi preghiamo il Misericordioso
per i martiri, autorizzati
a quel tipo di azioni
dal regime di occupazione costituito
da Israele, zione
del XX secolo. Il sionismo
si sta rivelando un'
empietà ancor più duratura
del nazismo e del comunismo
».
È possibile che nell'Islam
italiano si professino idee simili?
Sarebbe questo l'Islam
buono? Tutti lo evocano, tutti
giurano sulla sua esistenza,
tutti ripetono mille volte
«guai a confondere il fondamentalismo
e il fanatismo
con il vero Islam», che sarebbe
quello della maggioranza.
D'accordo. Ma dove siano
questa maggioranza e l'Islam
buono è difficile da capire. Ci
sarà (forse), ma perché non
dà segni di vita? Perché è così
minoritario? Perché le voci ufficiali
parlano un linguaggio
simile? L'islamismo non è un
problema solo degli israeliani
o delle minoranze cristiane
oppresse e umiliate nei Paesi
musulmani. È un problema di
tutti noi (e anche, innanzitutto,
dei musulmani: specialmente
delle donne).
Anche per questo non si
può essere indifferenti a
quanto accade a Israele.
Proprio l'altroieri, il 29 settembre,
sono passati cinque
anni esatti dall'inizio della
nuova guerra terroristica contro
quel Paese: 26mila e 259
attentati, con 1.060 morti ammazzati
e 6.089 feriti,
perlopiù civili, falciati sugli
autobus, in pizzeria, per strada.
E di fronte a un mondo
islamico che ha giustificato il
terrorismo contro Israele,
questo piccolo Stato, assediato
e aggredito, è riuscito a fermare
l'ondata terroristica
con mezzi - come il famoso
muro divisorio - che pur dolorosi
non sono cruenti. Tuttavia
noi occidentali - che siamo
stati abbastanza indifferenti
a quell'ondata terroristica,
siamo riusciti a condannare
Israele per quel Muro e a
non riconoscerne neanche a
posteriori gli effetti positivi.
Israele dà straordinari segnali
unilaterali di pace, andandosene
da Gaza e per tutta
risposta i palestinesi incendiano
le sinagoghe. Hamas
massacra un civile israeliano
inerme, a freddo, come Nuriel,
e non arriva nessuna rappresaglia,
anche se le autorità
palestinesi mostrano di
non far nulla contro Hamas.
Ma l'opinione pubblica occidentale
non se ne accorge neanche.
I rappresentanti islamici
d'Italia, come Piccardo,
dicono quello che dicono e
noi continuiamo a coltivare la
mitologia pacifista di Israele
come okkupante cattivo e dei
palestinesi come le vittime, i
buoni. È la vulgata dei giornali
e delle Tv.
Temo che sia questa anche
la filosofia del film Private
che è stato scelto per rappresentare
l'Italia agli Oscar.
Non discuto la buona fede pacifista
del suo autore, Saverio
Costanzo, ma vorrei segnalargli
la tragica storia di
Sasson Nuriel, così antitetica
a quella che lui racconta nel
film. Nuriel, 55 anni, sposato
con tre figli, era un commerciante,
aveva una piccola fabbrica
di dolciumi nella zona
industriale di Mishor Adumin,
in Cisgiordania e lavorava
da anni con tanti commercianti
palestinesi. Quindi era
un esempio di dialogo e collaborazione
fra comunità diverse
e conviventi. È stato assassinato
crudelmente senza alcun
motivo (aveva la «colpa»
di essere ebreo). Significa
che il problema non sono né
gli israeliani, né i palestinesi,
ma un'ideologia del male, un'
ideologia assassina, un'ideologia
della distruzione che
esitiamo a vedere e a denunciare
come il vero Nemico.
Ma che lo è.
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